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L'aspirante Senatore

Nel borgo di 876 anime il Sindaco si candida al Senato

Intervista a Sergio Messore, primo cittadino di Sant’Ambrogio sul Garigliano, tra i 15 comuni più piccoli della provincia di Frosinone. Corre con il Pd, come espressione del Cassinate, nel collegio uninominale Lazio del Senato

È il sindaco di uno dei quindici comuni meno popolosi della provincia di Frosinone: Sant'Ambrogio sul Garigliano, 876 residenti, nella meridionale Valle dei Santi nonché nel Cassinate. Ora Sergio Messore, due volte primo cittadino, si candida con il Partito democratico al Senato.

Viene schierato, come espressione della comunità democrat cassinate, nel collegio uninominale del Lazio. A lui è collegata, tra quelle dei Progressisti, la lista plurinominale del Pd composta da Bruno Astorre, Annamaria Furlan, Filippo Sensi e Silvia Boccini

Cosa prova un sindaco di un borgo di neanche 900 anime a essere candidato al Senato?

“Essere il sindaco di un piccolo comune perché è un piccolo comune. L’Italia è fatta di piccoli comuni, è motivo di grande soddisfazione proprio perché è il riconoscimento di un impegno amministrativo che da 8 anni ormai profondo per il mio territorio. Come ho avuto modo di dire la scorsa sera, nel corso dell’incontro con la mia comunità e gli altri candidati, è per me motivo di orgoglio e ringrazio di questa straordinaria opportunità che mi è stata concessa ovviamente la mia comunità perché se non fossi stato sindaco del mio paese sicuramente questa opportunità non si sarebbe presentata. Così come ringrazio tutti gli amministratori che con me collaborano ogni giorno al bene comune”.

Lei è anche l’unico candidato espresso dal Cassinate. Una doppia responsabilità?

“Ovviamente non posso non rimarcare che questa mia candidatura nasce da una rappresentazione forte dell’esigenza del Cassinate, avanzata dai sindaci dei comuni del territorio. Pertanto, è evidente che il mio ringraziamento è duplice e non è come dire secondario al primo. È un ringraziamento paritario perché le due cose vanno insieme. Nasce questa candidatura in quanto sindaco e in quanto anche come sindaco che ha rappresentato in questi 8 anni nell’ambito della Consulta dei sindaci del Lazio meridionale delle posizioni sempre ragionevoli ed espresse nell’interesse della comunità”.

Com’è nata, però, la sua candidatura?

“Sono l’unica espressione vera di questo territorio, l’unica espressione vera del Cassinate e quindi significa che c’è stato un consenso intorno alla mia figura di sindaco. Mi correggo c’è stato un consenso ampio, forte perché se una candidatura riesce ed arrivare dalla proposta fino alla definitiva messa in campo. Significa che ha superato positivamente tutte le valutazioni che ci sono per cui, ecco, sono fortemente orgoglioso di rappresentare la coalizione di centrosinistra in questa competizione elettorale”.

E se parliamo del collegio, allargando a Ciociaria e Pontino?

“Sono orgoglioso di rappresentare tutto il territorio del Cassinate in primis in questa competizione. Ma certamente, come ho già detto, questa nuova legge elettorale ci porta anche a essere rappresentanti del territorio di due province: Frosinone e Latina e questo rende ancora più orgoglioso il mio impegno più forte il mio impegno perché è una responsabilità forte ma che ho accettato con grande onore e per la quale ringrazio tutti quelli che hanno fatto in modo che questa che questa candidatura giungesse al termine diciamo a buon risultato”.

Il “suo”, tra i tanti che i sondaggi assegnano alla controparte, sarebbe un collegio blindato per il centrodestra. Cosa dice a riguardo?

“Lo stiamo dicendo tutti i giorni che non esistono i collegi blindati. Il voto, i conti, li faremo il 26 di settembre. Come ho avuto sempre modo di dire, questa è una grande competizione amministrativa dove vincerà non chi ha le percentuali più alte ma chi prenderà un voto in più degli altri concorrenti. Allora è un impegno e una lotta che facciamo casa per casa, strada per strada, voto per voto. La facciamo nella convinzione che possiamo vincere questo collegio che non esistono ripeto i collegi blindati perché esistono i voti dei cittadini che di volta in volta esprimono sulla base dei programmi ma anche sulla base della credibilità delle persone che in quel momento si trovano sulla lista sulla scheda elettorale e Io credo di non avere nulla di meno degli altri anzi credo di portare anche un’esperienza positiva e quindi ora io dico che questa è una sfida che ci stiamo giocando ci stiamo giocando nella convinzione che possiamo giungere a un risultato positivo”.

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