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Bonafoni a Ferentino: "PD accanto a Musa, basta guerra tra bande"

All’attenzione dei vertici nazionali è stata sollevata una questione ormai sotto gli occhi di tutti: il sostegno della consigliera regionale del PD Sara Battisti a un candidato sindaco diverso da quello appoggiato dal Partito Democratico, sostenuto l’altro anche da esponenti di partiti di centrodestra

«Sono sicuro che l’apporto del PD, partito identitario e strutturato, sarà veramente un elemento trainante verso la vittoria delle elezioni. Il nostro è un programma stilato da professionisti, le nostre idee ci faranno governare per dieci se non quindici anni, fornendo risposte concrete alla collettività». Parole pronunciate da Alfonso Musa, candidato a sindaco di Ferentino, in occasione dell’incontro con la consigliera regionale Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del PD, presso il circolo cittadino del Partito Democratico. 

Si è parlato del futuro di Ferentino, ma anche del presente del partito. All’attenzione dei vertici nazionali è stata sollevata una questione ormai sotto gli occhi di tutti: il sostegno della consigliera regionale del PD Sara Battisti a un candidato sindaco diverso da quello appoggiato dal Partito Democratico, sostenuto l’altro anche da esponenti di partiti di centrodestra. 

Bonafoni, a tal riguardo, ha dichiarato: «Il Partito Democratico è esattamente dove deve stare, accanto ad Alfonso Musa, con il suo simbolo e candidati e candidate che giustamente si mescolano. Oggi fare un partito nuovo significa accogliere, includere, avvicinare. Basta con la guerra fra bande, basta con quello che è accaduto per troppo tempo qui come in tanti territori del nostro Paese». 

Ha poi aggiunto: «Queste elezioni amministrative sono arrivate in un tempo strano, perché il congresso nazionale si è appena consumato. C’è stata una vittoria netta che racconta di che storia dobbiamo essere fatti, racconta che le coalizioni le dobbiamo fare ma c’è un confine. Non può essere sconfinato quando gli accordi locali avvantaggiano un equilibrio piuttosto che un altro». 

E ha concluso: «Non è quello l’accordo che noi dobbiamo fare, noi dobbiamo accordarci con le persone. Questo è il posto dove siamo e che vogliamo portare oltre il guado del primo turno, forti di un’amministrazione che ha raccontato di un protagonismo di Ferentino in una dimensione più larga della città. Qui quell’innovazione che abbiamo portato, trova concretezza».  

Nell’occasione, oltre ai segretari Luca Fantini (provinciale) e Fabrizio Picchi (comunale), hanno presenziato anche l’assessore di Cassino Danilo Grossi, membro della direzione nazionale del nuovo PD di Elly Schlein, e Antonio Pompeo, due volte sindaco e presidente della Provincia di Frosinone, leader della corrente Base Riformista, candidato al Consiglio comunale con la sua lista civica. Sono intervenuti altresì i candidati consiglieri del PD Marco MaddalenaFabio MagliocchettiMarta Tribioli Stefania Timi, presidente altresì del circolo locale. 

Fabrizio Picchi, segretario del circolo PD di Ferentino, ha invocato fin da subito un intervento da parte della segreteria nazionale. «Ci troviamo in un momento di completo smarrimento - così il segretario cittadino -. Mai come in questo momento si crede in questo partito, nella rinascita e nella ripartenza, e poi si vede svanire tutto. Non ci sono più riferimenti, stiamo parlando di una consigliera regionale. Le logiche le possiamo immaginare. La differenza tra noi e loro, però, è che noi crediamo nelle persone, nelle idee, nei progetti. È questo che ci consente di fare la campagna elettorale senza che nessuno ci sbatta la porta in faccia». 

Per Antonio Pompeo «sono situazioni insopportabili che stanno creando sbandamenti sul territorio, all’interno del nostro Partito Democratico, tra gli iscritti e gli elettori. Molti cittadini ci chiedono da che parte sta il PD, da chi è rappresentato, e credo che non debba essere più tollerato. Che ad alcuni personaggi il cuore battesse più a destra che a sinistra, del resto, lo sapevamo. Ma addirittura metterci la faccia è davvero superare ogni limite».

Danilo Grossi, dirigente nazionale del PD, ha detto di sentirsi a casa: «Questo è il percorso che abbiamo fatto fuori dal Partito Democratico. L’ho detto, all’attenzione del segretario Fantini, anche nella direzione provinciale della scorsa settimana. Non si può essere contro la destra a livello nazionale e regionale, e poi farci gli accordi a livello provinciale. Ferentino non è un caso sporadico, ma è figlio di una strategia, che prevede fare accordi con la destra per raggiungere obiettivi come posti di sottogoverno e determinati ambiti. Evitiamo le guerre, che hanno già portato alle divisioni».  

Luca Fantini, segretario provinciale del PD, ha preannunciato che se ne discuterà nel direttivo provinciale che sarà convocato dopo le ormai prossime elezioni comunali del 14 e 15 maggio. «Abbiamo fatto questa scelta, che è quella di sostenere Alfonso e mettere in campo questa coalizione, per andare a salvaguardare la continuità amministrativa, il buon governo della città di Ferentino negli ultimi dieci anni - ha sottolineato il segretario Fantini -. Abbiamo la missione di dare continuità a quel governo ma nel segno del rinnovamento, mettendo in campo energie nuove. Io non ci sono da oggi, c’ero anche l’anno scorso per il congresso cittadino. E penso di essere stato al fianco del circolo di Ferentino dall’inizio alla fine. La prossima sarà una settimana calda, ma non ne ricordo di fredde nel Partito Democratico degli ultimi anni. è giusto affrontare questa discussione e lo faremo nella direzione provinciale». 

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