Firme false per il Pd? Sardellitti: “Qualcuno si è ‘divertito’ alle mie spalle a raccoglierle”

Mentre a Cassino scoppia la polemica politica, sul presunto voto di scambio e le firme ritenute false a favore del Pd per le elezioni 2019, la già consigliera provinciale di Frosinone Alessandra Sardellitti sostiene di essere stata “coinvolta, mio malgrado, nella vicenda della raccolta firme”.

È accusata di falso ideologico nelle allora vesti di pubblico ufficiale incaricato dell’autenticazione della sottoscrizione della lista elettorale del Partito democratico, a sostegno del poi eletto sindaco democrat Enzo Salera. La consigliera comunale di Frosinone, che si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative, era a suo tempo esponente del Pd ma ha abbandonato il partito l'anno scorso per poi entrare in Azione di Calenda.

Sardellitti: “Qualcuno si è ‘divertito’ alle mie spalle”

Come avvocato e cittadina, “una persona trasparente, ancor di più in politica”, la stessa Sardellitti tiene a mettere in chiaro il suo “massimo rispetto per la magistratura e in quella sede, dimostrerò la mia assoluta mancanza di responsabilità in questa triste vicenda”.

“So solo, e decine di testimoni potranno confermarlo, che sono stata due giorni nel comitato elettorale di Cassino a raccogliere firme - racconta poi - Centinaia di persone che per due giorni mi hanno sfilato davanti con il loro documento per sottoscrivere non una ma due liste elettorali”.

“Eppure sembrerebbe che qualcuno si sia ‘divertito’ alle mie spalle a raccogliere firme false su moduli poi sottoposti alla mia attenzione - conclude - Questo il prezzo che ho pagato per dare il mio contributo, a titolo completamente gratuito, ad un candidato del mio ex partito. Da buon avvocato affronterò le prossime mosse con lucidità e consapevolezza della mia serietà”.