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Cacciato da Facebook il senatore FdI Ruspandini: “Vittima dell’odio dei democratici a parole”

Il parlamentare ciociaro, scagliatosi contro gli “odiatori di professione” e l’“oscuro burocrate”, fa presente che “a livello provinciale è stata già bannata una trentina di esponenti di Fratelli d'Italia” e parla di persecuzione politica

Il senatore ciociaro Massimo Ruspandini è stato bannato su Facebook. Il profilo personale – non la pagina ufficiale – del parlamentare di Fratelli d’Italia, originario di Ceccano (Frosinone) e avvolto dalle polemiche per via del post “Nessuno di noi era a Bologna” pubblicato in occasione dell’anniversario della Strage del 2 agosto, “è stato cancellato di punto in bianco e senza ricevere alcuna motivazione - racconta lo stesso Ruspandini, sentito telefonicamente dalla redazione di FrosinoneToday - D’altronde, qualcuno si diverte da mesi a segnalare i nostri profili e, a livello provinciale, è stata già bannata una trentina di esponenti di FdI”.

La scure del più noto social network, come raccontato dal diretto interessato, si sarebbe già abbattuta all’improvviso e senza fornire la benché minima spiegazione non soltanto sul suo account ma su quello di vari rappresentanti del partito di Giorgia Meloni. “È bastato un click - ha lamentato il senatore Ruspandini sulla propria pagina ufficiale di Fb - Un oscuro burocrate di una multinazionale che fattura miliardi a non finire senza pagare le tasse nel nostro Paese, il cui prodotto tutti utilizziamo e del quale siamo utenti e a volte schiavi, ha detto che quei momenti andavano cancellati forse perché gli odiatori di professione avevano segnalato qualcosa che non rispondeva ai loro canoni di ‘civiltà’”.

Si riferisce principalmente alle foto di una vita, compresa quella politica iniziata tra le file del Movimento sociale italiano e poi proseguita con Alleanza Nazionale, Popolo delle Libertà e, per l’appunto, Fratelli d’Italia. “Le foto del nostro impegno civile e politico, delle nostre manifestazioni, del nostro amore per la nostra terra, per la nostra Patria, i momenti ludici e di amicizia, le foto della nostra comunità nazionale e provinciale sono state cancellate con un banale click”, ha detto parlando delle immagini che sarebbero state bersagliate dai menzionati “haters”.

Nel dare l’annuncio della cancellazione, il senatore della provincia di Frosinone ha avvertito i suoi oltre 22.000 follower con un tocco di ironia: “Se non mi troverete non è perché sono scappato o passato al Pd oppure mi sono iscritto alla religione mondialista del politicamente corretto e del pensiero unico - ha postato - Penso di essere semplicemente vittima dell’odio dei democratici a parole e degli stalinisti dell’omologazione planetaria”.   

“Ammetto che c’è qualcosa di strano che sta assumendo i connotati di una persecuzione politica - ha scritto in conclusione il senatore Massimo Ruspandini - In altre epoche però chi non si allineava veniva soppresso con la violenza o rieducato nei gulag. A noi ci tocca questo e siamo fortunati. Un abbraccio e grazie per il vostro interessamento. Se non piacciamo agli apostoli del turbocapitalismo e ai segnalatori rossi e arcobaleno, vuol dire che dobbiamo continuare così! A noi hanno insegnato a combattere senza odiare. E così proseguiremo fino alla fine, senza mollare mai”.

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