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Riqualificazione ex Permaflex e Grande capoluogo, Pizzutelli: “Possibilità di sviluppo, occorre fare squadra”

"Ritengo che vadano affrontati in una logica di territorio, senza la tentazione di piantare bandierine di ogni colore e di qualsiasi livello"

Il concetto chiave è quello della programmazione a medio e lungo periodo. Altrimenti non si potrà mai davvero pensare ad un rilancio di questo territorio". Gianfranco Pizzutelli, presidente di Polo Civico, entra nel merito di due progetti dei quali si è molto parlato negli ultimi mesi ovvero la riqualificazione dell'area ex Permaflex e il cosiddetto Grande Capoluogo. "Ritengo - afferma Pizzutelli - che vadano affrontati in una logica di territorio, senza la tentazione di piantare bandierine di ogni colore e di qualsiasi livello”. 

Opere di urbanizzazione complementari

”Partirei dalla proposta di riconversione e riqualificazione dell’area ex Permaflex a Frosinone. Un progetto sul quale l’assemblea del Consorzio Asi ha votato il cambio di destinazione d’uso dopo che c’erano stati tutti i via libera a livello regionale. Ora si tratta però di entrare nel vivo e questo compito spetta alla Regione, specialmente per quanto riguarda le procedure e gli aspetti di natura commerciale. Non c’è chi non veda però come questo tipo di soluzione possa rappresentare una svolta per il capoluogo e non solo. Intanto sono previste delle opere urbanizzazione complementari destinate a rivoluzionare la mobilità infrastrutturale dell’intero agglomerato industriale di Frosinone. Penso alle rotatorie: una all’uscita del casello autostradale, un’altra tra via Valle Fioretta e la Monti Lepini, una di accesso all’area ex Permaflex, cui si aggiunge una più piccola, su via Selvotta-via Fermi, e un’altra tra la Monti Lepini e la strada provinciale 277 via Armando Vona”.

Confronto con commercianti e cittadini

Poi parliamo di un’area, in cui si trova l’ex Permaflex, che si estende per circa 132.110 mq (quasi 16 campi da calcio) con la presenza di edifici con copertura totale di circa 35.000 mq e  202.000 mc. Insomma, ci sono le condizioni per realizzare qualcosa di importante e  di innovativo, a due passi dal casello autostradale. Altrove, penso a Valmontone, progetti del genere hanno avuto un impatto positivo non soltanto sul piano commerciale. Frosinone ha perso troppi treni negli ultimi decenni, non possiamo  continuare a perderli. Detto questo, è normale che i commercianti cittadini possano avere dubbi e perplessità. La strada è una sola: confrontarsi con loro, ascoltare le  loro richieste, trovare delle soluzioni. Basta con la logica che una cosa esclude l’altra. Poniamoci con l’ambizione di poter centrare più obiettivi”. 

Unione dei Comuni o Grande Capoluogo

Poi c’è il progetto del cosiddetto Grande Capoluogo. Oppure Unione dei Comuni che dir si voglia. Ho seguito con attenzione il dibattito che si è sviluppato in queste ultime settimane. Il presidente di Unindustria Frosinone invita i Comuni a ragionare in un’ottica sinergica di una “Città metropolitana” di 150.000 abitanti. In un caso del genere non si può ragionare nell’ottica delle bandierine”.

Spirito di squadra

Nessuno chiede ai Comuni di rinunciare alla loro ‘mission’, nessuno chiede di cedere parti di sovranità. La domanda è: possono esserci dei settori e dei servizi che, se gestiti in comune, danno risultati e prospettive migliori? Secondo me sì. Penso alla mobilità, al trasporto pubblico, al contrasto all’inquinamento da smog. È su questo che intanto andrebbe concentrata l’attenzione. Mettendo in campo proposte e spirito di squadra. Con generosità. Perché non c’è dubbio che, specialmente in alcuni settori, si è più competitivi e perfino più credibili se si affrontano le questioni in un’ottica sinergica.  Il progetto del Grande Capoluogo e la riqualificazione dell’area ex Permaflex hanno come minimo comun denominatore la necessità di rilanciare Frosinone e l’intera provincia. Credo valga la pena provare. Si può fare”. 

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