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Grande capoluogo, importante passo avanti dal Consiglio comunale

Danilo Magliocchetti primo firmatario del punto all'odg che chiede l'impegno della Regione Lazio a dare vita ad un Comitato promotore del progetto. Stefano Pizzutelli: "Proponiamo l'istituzione di una commissione consiliare ad hoc"

"Scritta una prima importante pagina, di un libro potenzialmente straordinario, per la realizzazione del grande progetto di sviluppo per la realizzazione dell’Unione dei Comuni per un nuovo Capoluogo" Danilo Magliocchetti, consigliere comunale di Frosinone, commenta l’approvazione della delibera di indirizzo e dell’ordine del giorno del quale è primo firmatario, che impegna la Regione Lazio ad istituire il Comitato promotore del progetto, con la partecipazione degli 8 Comuni interessati,  la Provincia, Unindustria, le associazioni datoriali di categoria e sindacali, l’Università di Cassino e gli istituti bancari interessati. "Il Consiglio Comunale del Capoluogo ha assunto l’impegno, l’onore e l’onere,  di cominciare a dare gambe al progetto, con atti concreti. Durante il dibattito in aula sul tema del grande capoluogo, sono emersi importanti e costruttivi spunti di riflessione, indistintamente, da parte di tutti i Consiglieri Comunali intervenuti.

Ruoli, opportunità ed obiettivi

"Il Comitato promotore, una volta realizzato l’atto costitutivo, con la firma di tutti i soggetti coinvolti, servirà ad esplicitare meglio, sia il perimetro dell’importante progetto, che i servizi da mettere in rete. Ulteriori aspetti fondamentali è opportuno ulteriormente evidenziare. Il primo, il ruolo di coordinamento e locomotiva che dovrà necessariamente assumere la Regione Lazio, in sinergia con gli altri enti, sia per competenza, che per capacità legislativa e finanziaria. Da qui l’ordine del giorno approvato. Il secondo, l’opportunità, dal punto di vista del numero degli abitanti da mettere sul piatto della bilancia, che offrirà l’aggregazione degli 8 Comuni, ovviamente salvaguardando l’identità territoriale e storica di ognuno, quando bisognerà confrontarsi con altri territori della Regione, per l’individuazione di importanti e strategiche sedi. Con la scusa dell’insufficiente numero di abitanti, abbiamo già perso, rispetto ad altre città nel recente passato, la banca d’italia, il DEA di II livello, la Corte d’appello, centri direzionali e amministrativi di importanti enti e, forse, perderemo anche la sede dell’ares 118. Ultimo, ma non per questo meno importante. L’Unione dei Comuni consentirà di adottare anche una condivisa sinergica politica ambientale e di lotta all’inquinamento. Frosinone, può e deve riacquistare la centralità e la strategicità in parte perduta. Il Consiglio Comunale del Capoluogo sta facendo la propria parte e fino in fondo, per recuperare il terreno perduto". 

L'intervento di Stefano Pizzutelli

"La delibera che il consiglio comunale di Frosinone è l’inizio di un percorso, è l’accettazione consapevole di uno scenario. Lo studio dell’Università di Tor Vergata proposto da Unindustria ci dice cosa sono gli otto comuni del Frusinate: 155.000 abitanti e 480 chilometri quadri, finalmente possono essere massa critica sia per resistere al "moloch Roma", che a tutta la deriva che porta centri nevralgici decisionali verso Latina. Il percorso proposto da Unindustria, il cui pungolo è stato obiettivamente fondamentale, è quello dell’Unione di comuni. Ma se è questo il percorso che il comune di Frosinone ha deciso di intraprendere, occorre sin da subito stabilire quali servizi gestire insieme agli altri 7 comuni (convincendo peraltro Torrice ad abbandonare l’Unione dei comuni di cui fa parte per passare con Frosinone).

Commissione consiliare speciale

Frosinone In Comune ritiene che questo percorso vada intrapreso in fretta e con decisione e quindi propone l’istituzione di una commissione consiliare speciale, composta dai capigruppo, diretta ad individuare i servizi da gestire insieme a Torrice, Patrica, Supino, Alatri, Ferentino, Ceccano e Veroli. Il più importante argomento da gestire insieme è certamente quello della Tutela dell’ambiente, la cui gestione separata non ha più alcun senso, se mai lo ha avuto. A questo occorre affiancare quantomeno la Pianificazione territoriale e la Mobilità ed il trasporto pubblico locale. Le Unioni di comuni consentono notevoli economie di scala e l’accesso a finanziamenti regionali ed europei. Per cui, non perdiamo tempo: istituzione della commissione consiliare all’inizio di settembre ed in poco tempo, previa creazione di un tavolo istitutivo con tutti i comuni, individuiamo i servizi da gestire in comune (anzi, in Unione…) e arriviamo allo schema di convenzione dell’Unione. Ogni giorno che passa, qualcosa, l’Ares, la Camera di Commercio e chissà cos’altro, scappa via. È ora".

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