Frosinone in Comune: “La Torre della Pace? Ma anche no, meglio risorse per la ricerca anti Covid”
L’opera simbolica dedicata ai Santi patroni Silverio e Ormisda, già bollata dal democrat Angelo Pizzutelli come un copia-incolla della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, non è affatto gradita anche dalla lista del quasi omonimo Stefano
Torna a far parlare di sé la Torre della Pace di Frosinone, l’opera che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Ottaviani vuole dedicare ai Santi patroni Silverio e Ormisda. Voluta ottimisticamente come simbolo della rinascita dalla pandemia, a questo punto sarà invece più realisticamente l’emblema “del superamento delle situazioni di massima criticità dalla pandemia degli ultimi mesi”.
Una Torre, quella già bollata dal capogruppo consiliare del Pd Angelo Pizzutelli come un copia-incolla della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, che viene ritenuta alquanto secondaria anche dall’altrettanto oppositrice lista Frosinone in Comune. Quella guidata in Consiglio dal quasi omonimo Stefano Pizzutelli. “La Torre della Pace? Ma anche no, meglio risorse per la ricerca anti Covid”.
Frosinone in Comune: “Niente risorse extra dal Comune”
“Il sindaco parla di catarsi laica e amenità del genere - così il consigliere di minoranza Stefano Pizzutelli a nome dell’intera Frosinone in Comune - Dal sito del comune si legge che la Torre della Pace sarà finanziata attraverso un sistema di crowdfunding, rispetto al quale già alcune imprese locali hanno manifestato la propria disponibilità alla copertura, stimata in circa 70-80 mila euro, mentre eventuali integrazioni saranno coperte dall’amministrazione comunale, attraverso i residui impegnati nell’ultima parte dello scorso anno. Ecco no".
L’appello alle imprese affinché finanzino la ricerca anti Covid
“Preghiamo le imprese - questo l'appello lanciato da Frosinone in Comune - che hanno voglia di spendere le proprie risorse in un sistema di crowdfunding di finanziare lo Spallanzani e altri istituti pubblici che stanno contribuendo alla gestione dell'emergenza e alla ricerca per uscire dalla pandemia, destinando risorse a qualcosa di più utile dell'imitazione della macchina di Santa Rosa di Viterbo. E in un bilancio dove trovare qualche spicciolo per i servizi sociali è un'impresa ardua, destinare soldi a un'opera del genere appare tragicamente fuori luogo. Dopo tredici mesi di pandemia, dopo un marzo terrificante e con un futuro ancora piuttosto incerto, la catarsi laica è finanziare la ricerca e aiutare medici ed infermieri. Gli ex voto, a spese dei cittadini, ma anche no”.