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Incendio capannone industriale, fiamme spente e polemiche infuocate

I sindaci dei comuni limitrofi tagliati fuori dal tavolo tecnico. È mancata "una cabina di regia per dare informazioni e avviare azioni sinergiche"

Spento l'incendio che sabato ha interessato un capannone in zona Asi, si accendono le polemiche sulle modalità con cui è stata gestita, o meglio mal gestita, l'emergenza. Con il sindaco di Frosinone all'estero per il fine settimana, le redini della città sono passate nelle mani del vicesindaco Antonio Scaccia che probabilmente si è fatto trovare un po' impreparato a fronteggiare la situazione.

Mancanza di comunicazione

Sarebbero state evidenziate diverse carenze registrate partendo dalla sua assenza in loco, alla scarsa comunicazione rivolta ai cittadini, cosa che al contrario hanno fatto i sindaci dei comuni limitrofi invitando quantomeno i cittadini a tenere le finestre chiuse e a disattivare gli impianti di climatizzazione, e continuando con il ritardo sulla convocazione del tavolo tecnico che si è svolto soltanto alle 16.

Molto ha fatto discutere il comunicato stampa inviato dal Comune alle 18 di sabato a margine del vertice con Comune di Frosinone, Protezione civile, Prefettura, Asl, Arpa, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato e Provinciale, Comune di Supino: "Al momento, dagli accertamenti effettuati, non sussistono elementi per l’emanazione di una ordinanza contingibile e urgente da parte del Comune: non vi è la necessità di adottare provvedimenti da parte dell'autorità comunale in quanto, come accertato dal tavolo tecnico, la corrente aerea sta spirando nella direzione di altri comuni del circondario, per i quali operano differenti competenze territoriali".

Unione dei comuni per le emergenze?

Quella a cui si è assistito è stato un cortocircuito istituzionale, così è stato definito dal sindaco di Torrice, Mauro Assalti e così è stato nominato anche dal sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio. È venuta meno una "cabina di regia in grado di fornire informazioni e avviare azioni sinergiche tra enti, si resta soli a decidere" ha dichiarato il primo cittadino patricano che qualche giorno fa aveva marciato a difesa dell'ambiente. E allora salta alla mente il progetto che per tanti mesi è stato sulla bocca di tutti, in quel caso incentrato sullo sviluppo economico, ma che potrebbe essere traslato per la gestione di situazioni di emergenza come questa, il progetto a firma di Unindustria noto come "Unione dei comuni". Sarebbe un'opportunità per dar vita a quella agognata cabina di regia che eviterebbe l'insorgere di "cortocircuiti". 

Chieste le dimissioni

Non solo lamentele e critiche, c'è chi addirittura è arrivato a chiedere le dimissioni del vicesindaco. A farlo è l'ex assessore alla Polizia Locale di Frosinone, Sergio Crescenzi, e dirigente cittadino di Fratelli d'Italia: "L'assenza del Sindaco di Frosinone, giustificato, perché all'estero ma quella del Vice Sindaco latitante e svicolante davanti al senso di responsabilità in occasione dell'ennesimo incendio, forse con emissione di fumi nocivi, senza ritenere di emettere ordinanza precauzionale per la salute dei cittadini....solo un comunicato scarno, dopo circa 6 ore, nel quale si dice: visto che il vento dirige il fumo verso altri comuni, la competenza non è del comune di Frosinone. Pazzia assoluta.... bisogna chiedere le dimissioni del Vice Sindaco. Vediamo quali sono i gruppi politici che condannano questo comportamento e chiedono le dimissioni del Vice Sindaco?".

Vittigli prende le distanze

Una presa di posizione dal quale il circolo cittadino ha immeditamente preso le distanze per bocca del coordinatore Giuseppe Vittigli:  "Comunico il totale dissenso, il totale distacco dalle richieste fatte. Il partito ritiene l'operato del nostro vicesindaco e di tutta la giunta idoneo e soddisfacente. Non bisogna dimenticare che in casi come questi intervengono altri enti (come nel caso specifico) e relativamente all'incendio di sabato ilComune aveva provveduto alla pubblicazione di una nota del Ministero che scongiurava pericoli per la cittadinanza. Resta fermo il principio che note, comunicati e richieste di Fratelli d'Italia non passeranno mai tramite la voce di un solo esponente, ma saranno rese pubbliche o dal portavoce cittadino o dal direttivo tutto o dai nostri rappresentanti amministrativi, assessore e consigliere comunale". 

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