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In attesa della Legge anti-Coronavirus, la conferenza sanitaria dei Sindaci slitta a sabato

Rinviato il confronto tra Asl di Frosinone e Primi Cittadini ciociari, che si sentono disorientati in mancanza di indicazioni e coordinamento rispetto all'emergenza epidemiologica. A tal proposito, l'ultimo aggiornamento su contagi e vittime

"La conferenza sanitaria dei Sindaci - fanno sapere dal Comune di Frosinone - è stata rinviata a sabato mattina", in attesa dell'ormai prossima conversione in Legge del Decreto n. 6/2020, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica del Covid-19. I Primi Cittadini ciociari, infatti, si sentono totalmente disorientati e pretendono certezze. Va ricordato, inoltre, che la Conferenza stampa indetta per domani dalla Asl, per fare il punto sulla situazione del Coronavirus, era stata annullata in giornata "per sopraggiunte convocazioni - hanno motivato - ai diversi livelli istituzionali". 

"I Sindaci - spiegano ora dal Municipio del Capoluogo - chiedono indicazioni e, soprattutto, un coordinamento informativo e metodologico per evitare di andare in ordine sparso. Ecco perché è stato ritenuto opportuno un confronto con le massime Autorità sanitarie e tecniche della Asl, sotto il coordinamento del Direttore generale, Stefano Lorusso, e del Presidente della conferenza dei Sindaci, Nicola Ottaviani, per evitare anche fake news ed attività in ordine sparso che rischiano di ingenerare confusione nella potenziale utenza sanitaria".  

Il bollettino delle 18.00 del 26 febbraio

Il nuovo Coronavirus ha fatto sinora registrare 400 contagiati, di cui 3 nel Lazio, e 12 vittime. Numeri in crescente aumento, visto che i casi accertati erano 322 alle 18 del 25 febbraio e 374 alle 12 di oggi (26 febbraio), e ormai riguardanti 9 regioni e una provincia autonoma: oltre alle più colpite Lombardia (258) e Veneto (71), Emilia-Romagna (47), Liguria (11), Piemonte, Lazio e Sicilia (3), Toscana (2), Liguria, Marche Bolzano (1). 

I pazienti ricoverati con sintomi sono 12836 in terapia intensiva e 221 in isolamento domiciliare. Tre persone, invece, sono guarite.

L’attuale situazione nel Lazio

Dall’Assessore alla Sanità laziale Alessio D’Amato: “Noi ad oggi non abbiamo casi autoctoni che riguardano la nostra regione. L’emergenza per quanto riguarda la Regione Lazio risale a un mese fa al con l’arrivo dei due pazienti cinesi provenienti da Wuhan che sono risultati positivi. Una coppia di marito e moglie”.

L’uomo è stato dichiarato negativizzato -  ha fatto presente - La donna non è più in terapia intensiva ed è in progressivo miglioramento. Il terzo caso, un ragazzo che veniva dalla Cecchignola, tra i 55 italiani che sono ritornati dalla Cina, sta bene ed è tornato alla propria attività lavorativa. Ad oggi abbiamo notificato all’istituto superiore di sanità 198 test effettuati e solo i tre che ho ricordato sono risultati positivi”.

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