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Accesso agli atti, tutto tace. I consiglieri del M5S di Frosinone passano alla diffida

Ancora nessuna risposta per la non pubblicazione degli atti sull'Albo pretorio e per la raccolta differenziata. Mastronardi e Bellincampi si rivolgono al Prefetto

I consiglieri domandano ma nessuno risponde e così si trovano costretti a procedere con il secondo step ovvero una diffida ad adempiere rivolgendosi al prefetto di Frosinone. 

Solo una richiesta  su tre è stata evasa

È quanto sta accadendo nel comune capoluogo, dove i consiglieri d'opposizione pentastellati Marco Mastronardi e Christian Bellincampi, non avendo avuto alcun riscontro dopo le richieste di accesso agli atti datate 19 luglio, quest'oggi, hanno protocollato la diffida indirizzata al segretario generale e dirigente del settore Ambiente, e per conoscenza al sindaco, all'assessore all'Ambiente e, come anticipato, a Sua Eccellenza il Prefetto. In realtà, nel documento è presente un ulteriore destinatario, l'avvocatura, alla quale era stata inviata una richiesta, evasa in queste ore, riguardante i conferimenti di incarico legale dell'Ente, inoltrata il 24 luglio.

Nel dettaglio

Ma vediamo nel dettaglio a cosa si faceva riferimento nelle due richieste di accesso agli atti:

La prima riguardava la segnalazione della mancata pubblicazione di atti sull'Albo pretorio on-line dell'Ente. Da una verifica random effettuata dal consigliere Mastronardi pare che alcune determine dirigenziali e delibere di Giunta si siano "smarrite" nel mondo virtuale, mettendo in pericolo il criterio della Trasparenza nella pubblica amministrazione.

La seconda invece, si riferiva ad un tema particolarmente delicato per la città di Frosinone, ovvero la raccolta differenziata. A tal proposito il capogruppo dei 5 Stelle, dopo aver riscontrato un' idiosincrasia tra quanto denunciato dai cittadini sul disservizio e i dati forniti dall'assessore all'Ambiente sulla percentuale della raccolta che nero su bianco era arriva al 62%, chiedeva maggiori informazioni sul servizio realmente offerto. 

Cinque giorni di tempo

"Essendo ormai trascorso un lasso di tempo di gran lunga superiore a quello stabilito dal vigente regolamento, - si legge nel documento protocollato - con la presente i sottoscritti consiglieri diffidano ad adempiere alle richieste entro 5 giorni. Qualora dovessero trascorrere infruttuosamente gli ulteriori giorni concessi, saremo costretti ad intraprendere ulteriori iniziative a tutela della nostra funzione ed al precipuo fine di veder sanzionata una palese violazione di legge". 

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