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Decreto Milleproroghe, Frosinone rischia lo stand-by per 28 milioni

Il sindaco Ottaviani si scaglia contro la decisione del Governo di bloccare per due anni i fondi destinati alla riqualificazione delle periferie urbane. Magliocchetti: "L'Anci è pronta a presentare una diffida"

“L’iniziativa del Governo di bloccare i bandi sulle periferie urbane, stoppando, di fatto, due miliardi di euro di investimenti a favore dei comuni capoluogo, è una decisione scellerata che va contro la logica dell’impiego delle risorse a favore dei Comuni, lasciandoli in balia di progettisti ed imprese che hanno già stipulato i relativi contratti" ha dichiarato, furibondo, il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, all’indomani della disposizione inserita da parte del Governo nel Milleproroghe, con cui vengono sospesi per due anni, e di fatto, cancellati, gli stanziamenti di oltre due miliardi di euro per i capoluoghi italiani, aggiudicatari dei progetti sulla riqualificazione delle periferie.

Blocco per 18 milioni

Per quanto riguarda la città di Frosinone si parlerebbe di mettere in stand by 28 milioni di euro, di cui 18 già in cantiere per investimenti nelle zone periferiche. "Si tratta di interventi importanti e rilevanti del programma di riqualificazione urbana,- commenta il consigliere comunale Danilo Magliocchetti - in particolare per le zone della stazione, Colle Timio e Corso Lazio, che rischiano un rallentamento, come detto addirittura di due anni. Siamo quindi di fronte ad una decisione veramente sconcertante, da parte dell'aula del Senato che ha votato l'emendamento, che dimostra la non conoscenza dei problemi dei Comuni, in particolare quelli capoluogo ed ancor più  per quelli in piano di rientro finanziario, che avendo ridotte disponibilità, contano molte su questo tipo di risorse economiche, peraltro già stanziate per i territori.

Anci pronta per la diffida

Ho avuto modo di confrontarmi con i vertici dell’ANCI (Associazione nazionale comuni d’Italia) e l’associazione è pronta a presentare una vera e propria diffida al Governo affinchè ritorni sulle sue decisioni negli ulteriori passaggi parlamentari per l'approvazione definitiva della Legge Milleproroghe".

La Repubblica delle banane

“Ancora una volta - continua il sindaco Ottaviani - la politica di chi gozzoviglia nei palazzi romani, con macchine di Stato, telefonini e carte di credito pagate dai contribuenti dell’intera nazione, finisce per penalizzare i cittadini che vivono nelle aree urbane e periferiche.  Arrivare a cancellare e strappare gli accordi stipulati dai sindaci con la presidenza del Consiglio dei ministri, non riconoscendo la validità giuridica di quanto stipulato dai precedenti inquilini di Palazzo Chigi, significa trasformare un ordinamento giuridico nella Repubblica sudamericana delle banane.

Pericolo per gli investimenti

In passato, valeva la logica, probabilmente, di far scappare gli investitori internazionali, davanti all’incertezza della situazione italiana. Oggi, addirittura, riescono a far scappare anche gli investitori italiani e locali che avevano programmato investimenti di due miliardi di euro sull’economia sana del Paese e che, ora, affolleranno i tribunali per chiedere danni e ristori direttamente ai Comuni. Qui non è in discussione l’appartenenza o il colore politico di destra, sinistra, Lega o Cinque Stelle. È in gioco, semplicemente, il buon senso e il principio della certezza del diritto, che dovrebbe presiedere all’organizzazione anche delle forme più triviali di democrazia. Solo a Frosinone rischiano di saltare 18 milioni di euro di investimenti pubblici, insieme ad altri 10 milioni di investimenti da parte delle Ferrovie dello Stato, della Curia, della Conferenza Episcopale. In ogni decreto, anche quelli che portano il nome, falso, con il riferimento alla ‘dignità’, dovrebbe sussistere il rispetto delle norme e dei principi generali di diritto che presiedono alla sopravvivenza civile di una comunità”.

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