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Pd, il vademecum di Letta è arrivato anche in Ciociaria: ancora una “Torre di Babele” con lingue diverse

Tra i punti del neo segretario nazionale il rapporto “tra volti e non tra maschere” e il superamento della problematica delle correnti. In provincia di Frosinone, però, continuano i botta e risposta tra la minoritaria Base Riformista e la maggioritaria Pensare democratico

Il vademecum del neo segretario nazionale del Pd Enrico Letta, succeduto al dimissionario Nicola Zingaretti, è arrivato anche in provincia di Frosinone. Ognuno, però, preferisce alcuni punti ad altri e resta ancora la “Torre di Babele”, con lingue diverse, che non vorrebbe più Letta. Il leader di Pensare democratico Francesco De Angelis ha evidenziato soprattutto il binomio anima-cacciavite, all’insegna dell’identità e della concretezza per “spalancare le porte a tutta la società”, perché “noi siamo e dobbiamo essere – ha dichiarato De Angelis - il partito di chi è vicino alle persone e su questo campo è necessario sfidare la Lega”.

Il capo provinciale di Base riformista Antonio Pompeo, invece, gradisce fortemente Letta quando vuole che “il rapporto tra noi deve essere tra volti, non tra maschere” e che “il Pd non può essere il partito delle correnti”. Essendo alla guida di un’ancora minoritaria corrente riformista, infatti, ha già lamentato l’egemonia dei progressisti: “Gestione unitaria? Impegno non onorato”. Ma ha lanciato “un invito al nostro segretario”, Luca Fantini di Pensare democratico, assicurando che “lo sosterremo con forza e lealtà proprio sull’agenda Letta” se verrà aperta “una discussione concreta sulla linea politica del Pd in provincia di Frosinone”. Parole che trovano ampio consenso da parte del dirigente provinciale del Pd Paolo Renzi, che alle ultime elezioni amministrative ha sostenuto la corsa a sindaco (a vuoto) di Gabriele Tanzi in quel di Pontecorvo, dove Base riformista è maggioritaria. 

Fantini: "Coinvolgere tutti? Lo facciamo dal primo giorno, serve continuità"

La replica velata di Fantini non si è lasciata attendere: “Convochiamo le assemblee in tutti i comuni, discutiamo con franchezza, senza personalismi e per il bene del Pd”. Raccogliendo l’invito di Letta a organizzare Agorà democratiche, ha criticato il personalismo di Pompeo. “Coinvolgere i territori nelle discussioni è fondamentale per dare nuova energia al Pd - ha aggiunto il segretario provinciale - Siamo soddisfatti perché è quello che abbiamo fatto dal primo giorno della nostra Segreteria, stimolando e favorendo confronti e assemblee nei circoli, organizzando iniziative aperte su tutti i temi al centro del dibattito quotidiano”. Come a dire che non è vero che, come dice Pompeo, che Pensare democratico sia egemone e non sia stato onorato l’impegno di una gestione unitaria del partito.

“Il Pd provinciale - conclude Fantini - sarà in prima linea per mettere in pratica le linee organizzative e programmatiche dettate domenica in Assemblea, apprezzandone la sintonia con quelle di Nicola Zingaretti, evidenziata dallo stesso Segretario Nazionale”. È proprio in discontinuità con la linea di Zingaretti, dopo il suo silenzio eloquente post-dimissioni, che Pompeo vuole invece ripartire. Senza il perdurante predominio della corrente di De Angelis e Fantini nonché del presidente ciociaro del Consiglio regionale Mauro Buschini e della conterranea consigliera regionale Sara Battisti

Renzi: "Continuità? Fantini ha interpretato male il messaggio di Letta"

Rispetto alle ultime dichiarazioni di Fantini, il dirigente provinciale Paolo Renzi – a suo tempo papabile vicesegretario provinciale – spalleggia Pompeo e non ritiene che "il messaggio di Letta possa essere interpretato nel senso di dare continuità con quanto avvenuto prima". Anche secondo lui, infatti, ci vuole discontinuità: "Se si è arrivati a una crisi interna, se c'è stato un cambio di leadership, vuol dire che quella linea non funzionava e non ha funzionato. Non solo a livello nazionale, ma anche sui singoli territori". 

"Siamo all’avvio di questa nuova segretaria nazionale, sono trascorsi  pochi mesi dall’elezione di quella provinciale e facciamo ancora in tempo a cambiare passo - va avanti Renzi - Per questo sono chiaro sin da adesso: se si vuole far finta di nulla e continuare sulla strada percorsa fino ad oggi ritengo che  il nostro partito, in provincia di Frosinone, rischi seriamente di non avere futuro. Questo non vuol dire essere  pessimisti , ma voglio ripartire  dalle parole del presidente Antonio Pompeo che sottolineando la necessità di un Pd nuovo anche nella nostra provincia, ha chiesto di ricostruirlo sui temi e sul confronto. Credo - conclude - che questa sia l’ unica strada giusta da seguire e  grandissima  opportunità  di rilancio ed espansione per il nostro partito".

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