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Coronavirus in Ciociaria, a Ceccano e Pontecorvo chiedono di riattivare gli ex ospedali

Istanze inviate agli enti competenti, nell'ordine, dall'aspirante Prima Cittadina Piroli e dal Sindaco Rotondo. Sempre per fronteggiare l'emergenza epidemiologica, Quadrini (FI) ha già proposto la riapertura part-time di tutti i nosocomi laziali chiusi

In relazione al periodo di alta emergenza, dovuta alla possibile diffusione del virus Covid-19 (alias Coronavirus, ndr) - dichiara la candidata sindaca di centrosinistra Emanuela Piroli - crediamo possa essere funzionale la riattivazione del presidio ospedaliero dismesso di Ceccano (l'ex "Santa Maria della Pietà", ndr). E per questo, avanziamo una proposta, inviata agli enti di competenza”, ossia Ministero della Salute, Regione Lazio e Asl di Frosinone.

Da Pontecorvo, in contemporanea, il Sindaco Anselmo Rotondo e l'Assessore alla Sanità Gianluca Narducci hanno richiesto formalmente alle stesse istituzioni di "valutare la possibilità di una riapertura dell'ex Ospedale 'Pasquale Del Prete', che dispone di reparti chiusi ancora idonei per ospitare posti letti da adibire all'attuazione delle misue dirette a contenere la diffusione del Covid-19 o attrezzandoli per postazioni sub-intensive, al fine di non intasare gli ospedali aperti, già impegnati nelle emergenze e nelle attività sanitaria ordinarie". 

Nelle scorse ore, più in generale, il vicecoordinatore regionale di Forza Italia aveva già chiesto di “riaprire temporaneamente i nosocomi chiusi del Lazio, all’interno dei quali potrebbero essere attrezzate delle postazioni sub intensive, senza andare ad intasare gli Ospedali aperti già impegnati per le attività sanitarie ordinarie. I reparti chiusi e non deteriorati negli anni possono essere ancora utilizzabili per ricavare posti letto da adibire alla gestione dell’emergenza”.

Dall’aspirante Prima Cittadina Piroli

“Ad avvalorare questa opportunità - spiega l’endocrinologa ceccanese - i dati relativi all’ultimo decennio di gestione della sanità pubblica, che ha subito tagli per oltre 30 miliardi, con la conseguente perdita in Italia di 70 mila posti letto e la chiusura di 359 reparti. Così, oggi, di fronte all’emergenza, il sistema appare allo stremo e reagisce solo grazie alla grandissima professionalità e competenza del personale medico e infermieristico, sottoposto ad una intensificazione enorme del lavoro, soprattutto nelle zone gialle e rosse”.

Sull’ex ospedale di Ceccano

Vittima dei tagli anche il nostro ospedale - lamenta la stessa Piroli, prima di puntare il dito - chiuso dalla Polverini nel 2011, riconvertito in Casa della Salute nel 2017. Nella paventata possibilità di un aumento dei contagi anche nella nostra provincia, si potrebbe utilizzare la nostra struttura in ausilio agli altri ospedali, prevedendo, ad esempio, dei posti letto di terapia sub-intensiva, sfruttando, così, una struttura già esistente, non abbandonata, in buone condizioni strutturali e con spazi a disposizione”.

In conclusione

“Crediamo - dice poi la candidata sindaca di Ceccano a nome dell’intera coalizione - sia l’occasione per decongestionare l’ospedale Spaziani di Frosinone e una strategia per non arrivare impreparati ad un eventuale aggravamento della situazione. Siamo, altresì convinti che potrebbe essere un’opportunità futuribile per garantire una migliore assistenza ad un bacino di utenza vasto, come quello che l’ospedale di Ceccano ha sempre accolto”. Abbiamo provveduto ad inoltrare la nostra proposta - conclude - in modo tale da ricavare, da una soluzione emergenziale, una grande occasione di miglioramento del servizio sanitario sul nostro territorio”.

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