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Politica

Urbanistica, un tasto dolente per il Capoluogo

Per il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marco Mastronardi, mancano una seria programmazione e un assessore competente. "Più che accelerare bisogna poter partire. Siamo fermi all'anno zero"

Potenziamento degli uffici del settore urbanistica, rigenerazione urbana come occasione da cogliere avviando, però, un processo di pianificazione che miri alla qualità più che alla quantità. Ed ancora, un nuovo modo di intendere l'edilizia, che sia sostenibile e che tenga contro di ambiente e sicurezza, sono questi alcuni degli argomenti sviluppati dal consigliere comunale di Frosinone Marco Mastronardi che prende, come spunto di riflessione, le recenti dichiarazioni della consigliera di maggioranza Debora Patrizi, per ribadire la necessità di pensare ad un assessorato al ramo.

"Qualche giorno fa - scrive in una nota il consigliere del Movimento 5 Stelle - ho letto l'intervento della consigliera del Polo Civico Debora Patrizi, nonché presidentessa della commissione urbanistica, di cui mi onoro di far parte tra l'altro ed ho elaborato alcune considerazioni che mi accingo ad illustrare. 
Non posso che convenire circa la volontà di potenziare gli uffici del settore urbanistica, così come trovo altrettanto condivisibile la necessità di risolvere al più presto alcune questioni specifiche che alimentano il malcontento tra i cittadini e tra gli operatori del settore, oltre che a generare situazioni a dir poco “imbarazzanti” come quella per i de hors.

Potenziamento uffici

Per quanto attiene al potenziamento degli uffici, mi permetto di auspicare che si vada al di là di un mero – seppur necessario – aumento del numero di risorse umane, ma che vi sia anche e soprattutto la volontà di un innalzamento della qualità del servizio; e mi riferisco al ricorso alle tecnologie ed ai sistemi informatici avanzati come i S.I.T., ad esempio, che tra l’altro contribuirebbero sensibilmente a migliorare e rendere più efficienti anche altri settori, come quello dei tributi o dell'anagrafe, ad esempio.

Rigenerazione urbana

Condivisibile anche il fatto che la rigenerazione urbana possa essere un’occasione, ma in assenza di un’idea chiara di ciò che si vuole diventare da qui ai prossimi 20/30 anni, potrebbe rivelarsi l’ennesimo fallimento per la città. Così come non può assurgere a risposta “adeguata” la sciagurata (visti i pregressi capestri esperimenti molto simili) applicazione dell’art. 28/bis del TU per l'edilizia, che il Sindaco/Assessore si ostina a difendere a spada tratta, nonostante il forte sospetto di inapplicabilità - che potrebbe anche recare danni all’Ente - e che, comunque, non risolverà i problemi dell'assetto urbanistico della città, ma che al contrario – a mio modesto giudizio – contribuirà a peggiorarlo sensibilmente. 

Partire dalla pianificazione

In altre parole ai buoni propositi andrebbero aggiunti il “coraggio” e l’ambizione di immaginare e di disegnare la Frosinone di domani e ciò potrà avvenire solo avviando un processo di “Pianificazione”, che sia innanzi tutto partecipato e che guardi specialmente alla qualità più che alla quantità, che sappia coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale, con la coesione sociale. Se ciò non avverrà il nostro futuro continuerà a disegnarlo il caso, nella migliore delle ipotesi o, peggio, resterà nelle mani di qualche ristretto gruppo di soggetti “interessati” solo al proprio profitto.

Edilizia ed urbanistica non sono interscambiabili

Bisogna iniziare a pensare ad un “sistema città” dove l’edilizia sia messa in subordine all’ambiente, ai servizi collettivi, alle infrastrutture, alle reti (reali e virtuali),  alla crescita sociale, alla sicurezza; fin quando si continuerà a pensare il contrario continueremo inesorabilmente a rincorrere  - senza mai raggiungere – quei livelli di “qualità urbana” che invidiamo ad altre realtà, nazionali ed europee e che se studiate un po’ più approfonditamente scopriamo essere sempre il frutto di un progetto. L’edilizia è solo il “risultato” della “pianificazione”.

Un esempio da non seguire

Scambiare l’edilizia con l’urbanistica o invertirne i ruoli - com'è stato per Frosinone ed è ancora purtroppo - oltre ad essere un errore “tecnico” è una pratica molto pericolosa, perché rende sempre più irraggiungibile quel livello “qualità urbana” quantomeno accettabile, che ha reso la città poco appetibile e non è un caso se Frosinone continua inesorabilmente a perdere residenti ed in ambito universitario sia considerata come “esempio da non seguire”.

Nomina di un assessore al ramo

Sono certo che la consigliera Patrizi, anche e soprattutto in quanto collega architetta, condivida appieno queste mie considerazioni ed è proprio per questo motivo che auspico che ella stessa e l’intero Polo Civico spronino il Sindaco ad affrontare seriamente il tema dell’urbanistica e che quindi, più che accelerare, si adoperi a porre solide basi per poter “partire” – visto che siamo praticamente fermi all’anno zero – iniziando col richiedere la nomina di un Assessore all'Urbanistica a cui affidare il difficile compito, che presuppone un lavoro costante e continuativo, visto il gravissimo ritardo che abbiamo accumulato nel corso degli anni e che il Sindaco, seppur stoicamente, non può assolvere con la dovuta dedizione (e direi anche competenza) viste le già tante incombenze a cui deve fra fronte come Primo cittadino".   

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