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Sulla linea ferroviaria Cassino-Frosinone-Roma puntuali sono soltanto ritardi e disagi

L’ex presidente consulta dei pendolari illustra le linee guida per una class action per farsi "risarcire" per i ritardi dalle FS

"C’è uno spiraglio! A seguito delle sentenze emesse dai Giudici di Pace e dalla Cassazione negli anni passati, sarebbe opportuno che i Comitati Pendolari del Lazio, con l’assistenza di un legale,  dopo aver raccolto le prove dei treni soppressi e in ritardo ingiustificati, avallati dal Capostazione in arrivo, possano essere inseriti in una azione giudiziaria collettiva per le mancate coincidenze con i pullman di interscambio, e per i danni materiali e morali subiti dai lavoratori  ai sensi e agli effetti degli articoli 1678 e 1681  del codice civile, che regolano i rapporti contrattuali dei servizi di trasporto" Queste le parole di Giorgio Alessandro Pacetti ex presidente consulta dei pendolari.

In atto l’evitare del danno?

"L’articolo 1681 in particolare - prosegue sempre Pacetti - dispone che  “il vettore per liberarsi dalla responsabilità deve provare « di aver adottato tutte le misure atte ad evitare il danno». La formula (adottata anche per la colpa aquiliana nell'esercizio di attività pericolose) (art. 2050) è meno rigorosa di quella del receptum,  poiché secondo la formula del receptum il vettore non deve solo provare negativamente di non esser in colpa, ma deve altresì identificare positivamente la causa incolpevole del danno, con la conseguenza di portare a suo rischio i danni derivanti da cause ignote od equivoche anche se egli abbia provato la sua non colpa (vedi appresso sub art. 1693). La formula è invece sensibilmente più rigorosa di quella dell'art. 1218. Infatti, secondo l'art. 1218 il debitore è liberato, quando prova di aver adottato le misure normali per evitare il danno, sia pure tenuto conto della « natura dell'attività professionale esercitata » (art. 1176). Secondo l'art. 1681, invece, il vettore, per essere liberato, deve provare di avere adottato tutte le misure atte in concreto ad evitare il danno, cioè non solo le misure idonee in relazione alle norme regolamentari di sicurezza del tipo di servizio prestato, ma in relazione alle circostanze specifiche di ogni singolo caso, analogamente a quanto in materia extracontrattuale dispone l'art. 2050 nei confronti di chi svolge un'attività pericolosa per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati”.

Le continue disfuzioni

Purtroppo le continue disfunzioni del trasporto pubblico, i quotidiani ritardi, l’assenza di informazioni ai viaggiatori, durante il mese di Febbraio 2018, gravano pesantemente sulle spalle della gente che quotidianamente si serve dei mezzi di trasporto pubblico per raggiungere il posto di lavoro o di studio e provocano danni oltre che economici anche fisici e psichici agli utenti abituali del servizio del trasporto pubblico. E’ inutile, a questo punto, accelerare oltre misura linee privilegiate come la Roma-Milano 3 ore (beati loro) quando per percorsi di appena 130 km, ci si impiegano oltre due ore. Questa non è una soluzione degna di merito.  In America si stanno inventando un treno che per coprire 500 km impiega 28 minuti, perché supera i mille km l’ora

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