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Marcello Pigliacelli si dimette dall'associazione degli imprenditori dell’autotrasporto merci

L'imprenditore, ai vertici dell'omonima azienda di trasporti, non condivide le dinamiche per la trattativa di rinnovo del Contratto Collettivo del settore

Il Consigliere Nazionale e già Vice Presidente di Anita, Associazione degli Imprenditori dell’Autotrasporto Merci in Italia, Marcello Pigliacelli, dopo lunga ed attenta riflessione, ha rassegnato le dimissioni dalla storica associazione aderente a Confindustria.

L’imprenditore, ai vertici della Pigliacelli Spa, gruppo che vanta ad oggi il maggior numero di dipendenti nel settore Autotrasporti con contratto italiano e assunti in Italia, afferma di non condividere più “le dinamiche di Anita nel tavolo datoriale dell'autotrasporto per la trattativa di rinnovo del Contratto Collettivo del settore”.

Il commento di Pigliacelli

Le negoziazioni sul rinnovo del CCNL sono attualmente a un punto morto e i sindacati hanno annunciato lo sciopero per i prossimi 30 e 31 ottobre. Pigliacelli non condivide le dinamiche del tavolo datoriale dell’autotrasporto: “Solitamente – afferma – la trattativa per il rinnovo di un contratto si chiude al rialzo per i lavoratori. Tuttavia – continua – anche quando, negli anni passati, ci sono stati aumenti del tutto trascurabili nei salari, sono state trovate, durante la contrattazione, modalità nuove, volte ad un miglioramento dell'aspetto remunerativo, magari integrando/modificando voci diverse del contratto (vedasi Federmeccanica oggi e il contratto dell'Autotrasporto rinnovato a gennaio 2011). Un aspetto fondamentale per la crescita del comparto e anche per i dipendenti. Oggi Anita ha invece assunto un atteggiamento di chiusura verso le legittime richieste dei lavoratori, pertanto rifiuto personalmente di riconoscermi in questa azione”.

La vera risorsa del settore sono i dipendenti

Secondo Pigliacelli la vera risorsa del settore sono proprio i dipendenti, con i quali è necessario mantenere aperto il confronto, pur nei toni accesi che esso può assumere.“Il vero sviluppo deve saper coniugare lavoro di qualità alle trasformazioni del mercato – sottolinea  – La trattativa è utile alla ricerca delle soluzioni, non per andare verso il deterioramento del trasporto italiano! Il mancato adeguamento contrattuale sarà a solo vantaggio delle imprese straniere operanti in Italia, e di quelle italiane che hanno delocalizzato tutti i propri lavoratori in paesi stranieri, continuando ad esercitare l'attività anche nel nostro Paese. Anita in questo momento non sta lavorando per le imprese italiane. Non sta lavorando per la crescita. Per questo lascio il mio posto nel Consiglio Nazionale, seguito da tutto il mio Gruppo (Pigliacelli Spa). Resto, invece, orgogliosamente nella "mia" Confindustria (cui aderisce anche Anita, in qualità di associazione di categoria per il settore autotrasporti nda.). Chiedo, anzi, proprio a Confindustria di alzare l'attenzione sulle conseguenze che il comportamento di Anita, in questa occasione, rischia di innescare in un settore strategico per tutta l’economia italiana”.

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