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Politica Piedimonte San Germano

Anche la politica dal sindaco di Cassino a Zingaretti si mobilita per i licenziamenti in FCA

Il presidente della Regione si rende disponibile al dialogo. Il primo cittadino D'Alessandro scrive a Gentiloni, Poletti, Padoan e Marchionne

Finalmente la politica dei piani “alti” si sta mobilitando per i licenziamenti dei 532 lavoratori interinali effettuati dalla FCA nello stabilimento di Piedimonte S. Germano. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti afferma in una nota ufficiale

Le parole del Presidente Nicola Zingaretti

E’ una buona notizia l’accordo siglato tra il Comitato esecutivo del Consiglio delle RSA di FIM, UILM, FISMIC e UGLM  dello stabilimento di Piedimonte San Germano con la direzione di FCA. L'intesa permetterà la prosecuzione del rapporto di lavoro per 300 interinali e la costituzione di un bacino protetto per i 532 che hanno interrotto la loro attività a fine ottobre. Entro il 15 gennaio ci sarà un altro incontro tra le parti per verificare un eventuale richiamo o un eventuale stabilizzazione di questi lavoratori. Nel frattempo la Regione Lazio continua a mettersi a disposizione dei lavoratori coinvolti per porre in essere ogni atto capace di favorire la loro stabilizzazione”.

La lettera del sindaco di Cassino

Anche il Sindaco del Comune di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro, comune particolarmente toccato dalla situazione di emergenza occupazionale, a nome e per conto della consulta dei primi cittadini del Lazio Meridionale ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, al Ministro dell’economie e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan e all’Ad di FCA, Sergio Marchionne per sollecitare un tavolo di confronto per tutelare i livelli occupazionali e fare chiarezza sul futuro del sito produttivo denominato “Cassino Plant”.

Come noto, nel novembre del 2016 Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato l’assunzione di 1800 unità nel suo sito produttivo “Cassino Plant”, - ha detto il sindaco D’Alessandro nella missiva -  ubicato nel Comune di Piedimonte San Germano e annoverato tra i più grandi stabilimenti non solo del Lazio ma addirittura del centro Italia. Le nuove figure richieste, operai, tecnici e professionisti vari, a detta dell’azienda, sarebbero serviti per la produzione delle due nuove automobili di punta del gruppo: la Giulia e il Suv Stelvio, concepite per il rilancio del marchio Alfa Romeo di cui il sito produttivo doveva essere assoluto protagonista. Purtroppo, il 31 ottobre scorso sono scaduti i contratti dei 832 giovani interinali assunti nel “Cassino Plant” la primavera scorsa dopo che ai colloqui si presentarono più di 1500 persone. Per 532 di essi, sembrerebbe che le porte dello stabilimento FCA si siano chiuse per sempre. Il mancato rinnovo dei contratti è avvenuto a pochi giorni di distanza dalla notizia relativa al calo delle vendite in Cina per Alfa Romeo e Maserati che avrebbe avuto come effetto il taglio della produzione negli stabilimenti Fiat Chrysler di Mirafiori e Cassino. Una circostanza inaccettabile sul quale il sottoscritto e tutti i sindaci del Lazio Meridionale che mi onoro di rappresentare, vogliono essere ascoltati e soprattutto informati delle strategie future di FCA. Le problematiche sociali, infatti, dovute alla desertificazione industriale e alla continua perdita di posti di lavoro sul territorio ricadono soprattutto sulle istituzioni locali, su noi primi cittadini, che, però, abbiamo scarsi mezzi per contrastare le criticità che si presentano, sotto tutti i punti di vista, determinando di fatto una vera e propria emergenza sociale che nessuna istituzione nazionale può sottacere”.

Necessità di un tavolo di confronto

Il Sindaco D’Alessandro, nella lettera ha, poi, richiesto la celere apertura di un tavolo di confronto presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze tra il governo e i vertici FCA, aperto a tutti i primi cittadini della Consulta del Lazio Meridionale al fine di poter analizzare la situazione e poter tutelare i livelli occupazionali.

In attesa di VS comunicazione in merito – ha concluso il primo cittadino - e sicuro di un riscontro positivo vista la gravita della situazione, porgo i miei più deferenti saluti restando in attesa di conoscere la data dell'eventuale incontro”.

La situazione resta molto delicata e la zona del cassinate che aveva come punto di riferimento professionale e lavorativo lo stabilimento di Piedimonte S. Germano rischia un crollo economico e occupazionale. Necessario il confronto con le autorità e il dialogo per trovare una valida alternativa per il territorio e per i idretti interessati.

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