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Elezioni provinciali, Patrizi: tirata d'orecchie al centrodestra

"È doveroso far uscire un candidato condiviso. Se ciò non dovesse avvenire, vuol dire che la classe dirigente di questa provincia non è all’altezza dei compiti che le sono assegnati"

Il centrodestra deve essere in grado di presentare un candidato condiviso da contrapporre al presidente Pompeo per le prossime elezioni provinciali. Se così non fosse dovranno intervenire le segreterie regionali e nazionali. È questo il fulcro dell'intervento del dirigente provinciale della Lega, Giuseppe Patrizi, all'indomani del botta e risposta tra gli esponenti di Forza Italia e della Lega su presunti inciuci con il Pd che avrebbero provocato il "No, grazie" del sindaco Ottaviani per la corsa del 31 ottobre. 

Ora a parlare è l'ex commissario della Provincia di Frosinone Patrizi: "Ho seguito attentamente i recenti interventi dei vari esponenti dei partiti di centrodestra in merito alle prossime elezioni provinciali e, al di là di qualche nota stonata, posso affermare che bene ha fatto il coordinatore provinciale della Lega, Carmelo Palombo, con il suo intervento raccolto da Adriano Piacentini, coordinatore di Forza Italia, e dal sindaco di Pofi Tommaso Ciccone, a richiamare tutti a una grande responsabilità per perseguire l'unità in vista del rilevante appuntamento.

A prescindere dal fatto che sono sempre fermamente convinto che la legge Delrio sia stata una inutile e dannosa riforma, e bene sta facendo l'attuale Governo a rivederla per ridare funzionalità a tale ente, ritengo che sia una nostra precisa responsabilità riunire tutte le nostre forze per riprenderne in mano la guida
Il centrodestra, in provincia di Frosinone, non si incarna soltanto in qualche personaggio che crede di poter decidere sulla testa di tutti ma è in grado di esprimere, fortunatamente, anche molti uomini seri e responsabili che si impegnano quotidianamente per il territorio. 
È inconcepibile che una provincia notoriamente di centrodestra come la nostra possa abdicare la presidenza mettendo in atto delle strategie  fallimentari e assurde, come quella già vista quattro anni fa andando a supporto di un PD addirittura spaccato al suo interno.

Per questo diventa doveroso, da parte di tutti, tirare fuori un candidato condiviso al più presto. Se ciò non dovesse avvenire, vuol dire che la classe dirigente di questa provincia non è all'altezza dei compiti che le sono assegnati. Di conseguenza le segreterie regionali e nazionali dovrebbero avocare a sé la situazione per perseguire l'obiettivo. Auspico inoltre che l'individuazione del candidato da contrapporre ad Antonio Pompeo arrivi in fretta perché alle elezioni manca poco più di un mese e non vorrei che si ripetesse quanto avvenuto alle ultime regionali, ossia aver tirato fuori il candidato presidente poco prima della presentazione delle liste, dando un ingiusto vantaggio (...non so se anche in questo caso voluto), al  centrosinistra e al presidente Zingaretti".

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