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Regione, al via il bando Feamp per lo sviluppo della pesca

La Regione Lazio ha approvato il bando pubblico per la selezione delle strategie dei Gruppi di Azione Locale nel settore della Pesca (FLAG) finanziate dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca (FEAMP) per il periodo 2014 -2020.

La Regione Lazio ha approvato il bando pubblico per la selezione delle strategie dei Gruppi di Azione Locale nel settore della Pesca (FLAG) finanziate dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca (FEAMP) per il periodo 2014 -2020.

“Elaborare e approvare un avviso pubblico dopo solo un mese dall’intesa raggiunta tra Stato e Regioni sulla ripartizione del FEAMP era un obiettivo che volevamo fortemente raggiungere, ritenendo la pesca e l’acquacoltura del Lazio un settore con grandi opportunità, da rivitalizzare insieme alle comunità locali”. Lo ha detto Carlo Hausmann a margine della presentazione alle Regioni del centro Italia, da parte del Mipaaf, dei criteri di selezione delle strategie di sviluppo dei FLAG.

“Per l’attuazione di questa misura del FEAMP – ha aggiunto Hausmann – relativa al Capo 3 per lo ‘Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e acquacoltura’, è prevista una dotazione finanziaria di 2 milioni e 232mila euro a sostegno delle azioni e degli investimenti per lo sviluppo locale di tipo partecipativo dei FLAG, la valorizzazione dei prodotti locali e l’integrazione della filiera. Le strategie che verranno selezionate e finanziate attraverso il bando saranno quelle che sapranno tracciare i percorsi orientati allo sviluppo della diversificazione, agli investimenti sulla filiera corta e sui sistemi di vendita diretta, nonché alla valorizzazione delle acque interne che rappresentano nel Lazio delle realtà molto importanti e con grandi opportunità”. “Voglio ribadire – ha concluso l’assessore - che sono tanti gli attori che possono partecipare e dare un contributo al processo di sviluppo locale, la pesca infatti è il settore che può mettere insieme e rilanciare un’ampia diversificazione di servizi legati al turismo, all’ambiente, all’artigianato, alla ristorazione, alla cultura, per uno sviluppo economico davvero integrato a beneficio di tutta la comunità”.

L’avviso pubblico con tutti i dettagli è disponibile sul BURL e sul sito internet della Regione Lazio. Le candidature dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 30 settembre 2016.

WELFARE, SIMEONE (FI): “LAVORO OPPOSIZIONE PER MIGLIORARE IL TESTO E NON PER RITARDARNE APPROVAZIONE”

“La proposta di legge sul “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”, la cosiddetta proposta di legge sul Welfare, in discussione in consiglio regionale, può nel complesso essere definita una buona base di partenza. Ma resta caratterizzata da una eccessiva generalità. Manca di un’anima e, soprattutto, di azioni e interventi stringenti, efficaci e risolutivi per le problematiche che riguardano le fasce più deboli e fragili della nostra società. La proposta di legge si limita ad elencare una serie di iniziative o la “promozione” di interventi che rischiano di restare sulla carta. E questo è inaccettabile soprattutto quando siamo chiamati ad affrontare tematiche tanto importanti non solo per il presente ma, soprattutto per il futuro dei nostri cittadini. Oggi quello che serve non è una legge ma le risposte. E sono le istituzioni, è la politica, è chi amministra questa Regione che deve darle alzando le tutele rispetto a situazioni di estremo disagio in cui, complice anche la crisi economica in atto, le persone sono costrette a vivere. Partendo da questo presupposto ho presentato una serie di emendamenti, tutti di sostanza e nessuno ostruzionistico, finalizzato a migliorare il testo rendendolo capace di rispondere in concreto alle esigenze dei cittadini. Penso ai padri separati, a tutti quegli uomini che si trovano a dover affrontare situazioni di disagio nella assoluta incapacità di reagire, magari perché in un colpo solo, perdonatemi i termini, hanno perso casa, lavoro, famiglia. Si tratta di situazioni sanabili ma che se protratte e non affrontate rischiano di gravare sulla già dilagante fragilità sociale che caratterizza le nostre comunità. Penso alle persone con disabilità e alle loro famiglie che hanno bisogno, e chiedono da tempo, misure integrate per il durante e il dopo di noi. E penso, agli anziani, che troppo spesso diventano un peso per le famiglie e che hanno diritto ad un’esistenza dignitosa e adeguata anche e soprattutto in presenza di situazioni limite, segnate da degenerazioni cognitive o senili. A loro, ed ho fatto solo alcuni esempi, sono diretti gli emendamenti che ho presentato augurandomi che in consiglio regionale su temi tanto importanti e rilevanti possa aprirsi una sana e costruttiva discussione con il solo scopo di migliorare questa proposta di legge. Un confronto sereno che, a differenza di quanto sostiene la maggioranza, non può essere vittima della loro fretta di recuperare il tempo perso sinora”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

RIGHINI (FDI): "DOPO TANTI SOLLECITI FINALMENTE ARRIVA IL CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO SUI RIFIUTI’

“Finalmente nell'aula del consiglio regionale del Lazio si parlerà dell'emergenza rifiuti che già da tempo attanaglia la nostra Regione”. Così il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Giancarlo Righini, a commento della convocazione dei lavori consiliari, in seduta straordinaria, per le ore 15 di lunedì 18 luglio, giorno in cui, proprio grazie a lui, che è stato promotore e primo firmatario della richiesta insieme ai colleghi del centro-destra, “si andrà a trattare un tema fondamentale per gestione delle politiche sui rifiuti e per la tenuta ambientale del nostro territorio. Per mesi e mesi – continua Righini – abbiamo combattuto contro i tanti progetti sui rifiuti calati dall'alto, senza alcun tipo di programmazione e di concertazione, e persino con l'utilizzo di tecnologie dannose, inutili e tecnologicamente superate. Da tempo sollecitiamo l'approvazione del Piano energetico e dei rifiuti, nella consapevolezza di come possa essere l'unica strada per contrastare il business indiscriminato dei rifiuti e l'escalation di nuovi impianti di gestione degli stessi”.

Il tutto a pochi giorni dall'incendio all'impianto di Roncigliano, che una volta di più ha messo a nudo la fragilità del sistema di smaltimento dei rifiuti nella nostra Regione e di conseguenza l'esigenza di sviscerare l'argomento così come ripetutamente richiesto dall'opposizione di centrodestra. AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO, RIGHINI (FDI): “ROMA E IL LAZIO NON POSSONO PERDERE QUESTA OCCASIONE” “E’ in atto in questi giorni un derby tra Roma e Milano per accogliere la sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, che fino alla Brexit aveva sede a Londra, ma che ora sarà costretta a migrare. Si tratta di un’opportunità strategica e occupazionale che non possiamo permetterci di perdere anche in considerazione dell’indotto prodotto dall’agenzia”. A dichiararlo è Giancarlo Righini, capogruppo regionale di Fratelli d'Italia. “Mentre registriamo la volontà del Presidente Nicola Zingaretti di volerla portare nel Lazio – aggiunge Righini - rimango allibito dall’indifferenza e dalla sufficienza con la quale il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, abbia snobbato la vicenda. Sono altrettanto sconcertato dal fatto che il Ministro della Salute, Beatrice Lorezin, sia tra i promotori della scelta di Miliano, con un vero e proprio tradimento alla città che l’ha vista in passato consigliera comunale e poi presentatrice di una lista alle ultime elezioni amministrative. L’amore per Roma da parte della Lorenzin è già finito? Non vorrei che dopo la batosta elettorale ricevuta nelle urne abbia pensato bene di voltare le spalle alla città. A questo punto – conclude Righini, annunciando la presentazione di uno specifico ordine del giorno - se serve uno sforzo congiunto tra le diverse forze politiche per portare a Roma l’agenzia del farmaco noi ci siamo, tanto più che nel Lazio l’industria farmaceutica rappresenta una voce economica ed occupazione di cruciale importanza”. LAZIO. IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA IL CONSUNTIVO 2015 Avanzo d’amministrazione di 5,7 mln di euro. Non unanime il parere del Corecoco Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato la proposta di deliberazione consiliare n. 62 del 26 maggio 2016, “Approvazione del Conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio – Esercizio 2015”. Le spese della Pisana passano dai 60.369.000 euro del consuntivo 2014 ai 53.941.821 del 2015 al netto dei 20.413.000 euro per la definizione dei precedenti avanzi di amministrazione. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015 è pari a 5.781.458 euro. A illustrare all’Aula i numeri del consuntivo è intervenuta la presidente del Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco), Valentina Corrado (M5s). Il Corecoco è chiamato a pronunciarsi sul grado di veridicità, trasparenza e attendibilità dei dati del consuntivo 2015, dopo il parere del Collegio dei revisori dei conti e prima che venga emesso il giudizio della Corte dei Conti. “Il Comitato – ha spiegato Corrado - ha effettuato una ricognizione da cui è emerso che il Consiglio doveva restituire alla Giunta i precedenti avanzi di amministrazione pari a circa 35 milioni di euro. Lo stock totale dei residui attivi che rappresentano sostanzialmente le entrate accertate ma non ancora riscosse, nonché le entrate riscosse ma non ancora versate, vale a dire i crediti, ammontano a circa 20 milioni di euro, mentre lo stock totale dei residui passivi, vale a dire le spese già impegnate ma non ancora pagate, sostanzialmente debiti nei confronti di terzi, ammonta a poco più di 15 milioni di euro”. Per quanto riguarda la gestione di cassa, Corrado ha illustrato le tabelle riportate nella relazione del Corecoco. “Dall’analisi di questi dati – ha spiegato Corrado - si evince una probabile crisi di liquidità, del Consiglio ovvero una inefficace programmazione dei pagamenti nell’anno, ovvero il Consiglio ha potuto pagare meno spese di quelle che aveva stimato”, Le spese della Pisana Nella relazione del Corecoco è riportata l’analisi dettagliata dei capitoli di spesa del consuntivo, i cui importi sono messi a confronto con quelli del 2014. E così dalla relazione illustrata dalla presidente Corrado si apprende che le indennità di consiglieri, assessori, degli organi istituzionali e di controllo sono passate dai 13.495.112 euro del 2014 ai 10.883.352 euro del 2015, con una riduzione del 19 per cento. Gli impegni per vitalizi sono passati dai 17.616.993 euro del 2014 ai 16.293.027 nel 2015 (-8%). Sono invece aumentate le spese del personale passate dai 260.000 euro del 2014 ai 499.967 euro del 2015, con un incremento del 92 per cento, e quelle di rappresentanza, per organizzazione eventi, per pubblicità e servizi per trasferta, passate dai 64.081 euro del 2014 ai 77.262 euro del 2015. Le prestazioni professionali e specialistiche sono calate nel 2015 del 42 per cento, passando dai 342.207 euro del 2014 ai 197.257 euro del 2015. La società di lavoro interinale inhouse Lazio Service registra impegni per il 2015 di circa 3.961.745 euro, in aumento rispetto al 2014 (2.828.991 euro) del 40 per cento, con diseconomie pari a circa 1.264.366 euro. In calo del 20 per cento gli impegni per l’informazione istituzionale passati da 973.945 a 783.962 euro. Gli impegni per consulenze si sono ridotti dell’84 per cento, passando dai 47.960 euro del 2014 ai 7.700 del 2015. In calo del 25 per cento i trasferimenti correnti ad amministrazioni locali, con impegni per 1.707.800 euro, a fronte dei 2.290.155 euro del 2014. Ridotte le spese per le opere sui beni immobili, passate dai 2.765.272 euro del 2014 ai 589.931 euro del 2015, con una riduzione del 79 per cento. Sono aumentate invece le spese per la manutenzione ordinaria e per la riparazione dei beni immobili, passate dai 1.207.890 euro del 2014 ai 1.444.805 euro del 2015. Ed è stata proprio la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Pisana a dividere il Corecoco che ha espresso un parere non unanime sul rendiconto del Consiglio regionale: favorevole con osservazioni a maggioranza con l’unico voto sfavorevole della presidenza. “I rilievi più importanti sono stati effettuati sullo stato patrimoniale del Consiglio – ha riferito Corrado all’Aula - riguardano le immobilizzazioni sia materiali che immateriali. Queste ultime sono costituite da costi che non esauriscono la loro utilità nell’esercizio in cui sono iscritti a bilancio ma manifestano i loro benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi. Sono le migliorie eseguite su beni di terzi, come nel caso della sede di via della Pisana che è di proprietà della Regione Lazio ed è data in uso al Consiglio regionale. Tali migliorie sono state iscritte a bilancio solo dall’anno 2015. La quota è stata quantificata a poco più di un milione e cento mila euro. Il problema riguarda il relativo calcolo degli ammortamenti. La normativa in materia prevede che la relativa posta di bilancio venga iscritta al netto delle quote di ammortamento. A titolo prudenziale il servizio tecnico strumentale ha quantificato globalmente per tutti gli anni di utilizzo della sede del Consiglio una somma pari a 31 milioni di euro, ma questo valore non è stato rettificato del relativo fondo di ammortamento, nel quale devono confluire gli ammortamenti da calcolare sui singoli anni e che vanno registrati nel conto economico tra i componenti negative di gestione”. Di qui il parere non unanime del Corecoco: non favorevole la presidente Corrado, secondo la quale il consuntivo del Consiglio è carente di veridicità per i motivi sopra esposti; favorevole, con osservazioni, il parere dei consiglieri Daniele Mitolo (Pd), Gianfranco Zambelli (Pd) e Daniele Fichera (Psi). A tal proposito è intervenuto nell’Aula il consigliere Mitolo anche a nome dei consiglieri Fichera e Zambelli. “Abbiamo apprezzato il lavoro della presidenza sul lavoro di preparazione sulla relazione – ha dichiarato Mitolo – ma sul mancato calcolo degli ammortamenti il problema si pone solo in termini conoscitivi. Infatti, il nostro rendiconto è un rendiconto di tipo finanziario, anche se a fini conoscitivi la legge prevede anche la compilazione di conto economico e stato patrimoniale. L’inserimento quest’anno di 31 milioni di lavori effettuati negli anni sul palazzo di via della Pisana in realtà non è un lavoro ancora ben definito, in quanto manca il calcolo preciso degli ammortamenti. L’ufficio di presidenza ha deciso di rinviare il calcolo preciso, ma questo non comporta nessun tipo di problematica rispetto al rendiconto finanziario. Per questo, assieme al collegio dei revisori dei conti, abbiamo dato parere favorevole”. I lavori dell’Aula erano iniziati con un minuto di raccoglimento per le vittime dell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia.

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