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Regione, atti aziendali Asl di Latina alle prese con  il ringiovanimento della popolazione

Con un'età media di 42,7 anni e l'indice di vecchiaia più basso del Lazio, la Asl di Latina si appresta a ridefinire i propri servizi tenendo conto di un insolito "ringiovanimento" della propria popolazione di riferimento, dovuto anche all'alto...

Con un'età media di 42,7 anni e l'indice di vecchiaia più basso del Lazio, la Asl di Latina si appresta a ridefinire i propri servizi tenendo conto di un insolito "ringiovanimento" della propria popolazione di riferimento, dovuto anche all'alto numero di immigrati e di lavoratori stagionali, per un totale di circa 600mila residenti stimati su tutto il territorio provinciale.

Una sfida lanciata attraverso il nuovo Atto aziendale illustrato dal direttore generale Michele Caporossi alla commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena (Pd). A riferire alla Pisana, insieme a Caporossi, il direttore sanitario Alfredo Cordoni e quello amministrativo Vania Rado.

Si parte da questi dati socio-anagrafici, dunque, per intercettare la nuova domanda di servizi, prevalentemente centrati sul percorso della gravidanza, sull'area pediatrica e sulle richieste di interventi di pronto soccorso.

Bisogni che si saldano alle criticità tipiche dell'invecchiamento, che contraddistingue la popolazione "storica" di Latina e provincia (specie sulle isole) e che riguardano l'aumento di patologie croniche e pluripatologie cardiache, neoplastiche, cerebrovascolari, respiratorie e metaboliche.

Nei cinque distretti che compongono la Asl sono previsti 21 poliambulatori, 13 consultori, 14 Servizi Tsrmee (Tutela della Salute Mentale e della Riabilitazione in Età Evolutiva), 9 Centri di Salute mentale, 4 Centri diurni, 4 Comunità terapeutiche e 5 Sert. Tra le strutture territoriali complesse tracciate dal nuovo Atto aziendale le Case della Salute di Cori-Cisterna-Aprilia, di Sezze-Priverno-Monti Lepini, di Gaeta-Minturno, alle quali si aggiungono i modelli innovativi di integrazione sociosanitaria per Pontinia/Sabaudia.

Gli ospedali attivi sul territorio sono quelli di Latina (Dea II livello), Formia (Dea I livello), Terracina e Fondi (con Pronto soccorso) "ripensati come un'unica rete, con una marcata riorganizzazione dei dipartimenti, ridotti del 60 per cento", ha precisato il direttore generale. Per tutti e quattro i presìdi, nelle previsioni per il 2015-2016, sono contemplati aumenti di posti letto: a Latina i posti ordinari passeranno da 408 a 487; a Fondi e Terracina diventeranno 37 i posti letto in regime di day hospital (+6); a Formia i posti ordinari saliranno da 704 a 777.

Ma è sulla riorganizzazione dei sistemi di cura territoriali che il management della Asl di Latina punta per un radicale cambiamento del sistema di erogazione dei servizi sociosanitari. "Abbiamo previsto tre livelli di intensità di cure - ha spiegato Caporossi -: uno di base per patologie gestibili in ambulatorio o a domicilio dal medico di medicina generale; uno intermedio caratterizzato dal supporto continuativo e coordinato in cui la componente diagnostico/terapeutica è prevalente e gestite secondo il Chronic Care Model; un livello in cui alla complessità del quadro clinico si associa la necessità di assistenza specialistica, infermieristico-riabilitativa ed anche sociale, da assicurare in regime di residenzialità o semiresidenzialità".

Per Caporossi restano tuttavia delle forti criticità: alto livello di precariato, alta età media dei degli operatori, eccessivi vincoli nella gestione delle risorse umane.

Nel corso del dibattito che è seguito, l'Atto aziendale è stato bocciato dal consigliere Giuseppe Simeone (Pdl-FI) in quanto "è privo della definizione puntuale della pianta organica, presenta un bilancio falsato, non ha coinvolto adeguatamente il collegio di direzione e dei sanitari, non è in linea con il piano strategico che è diventato una sorta di libro di sogni irrealizzabili".

Fabrizio Santori (Gruppo Misto), condividendo in pieno la relazione del collega Simeone, ha posto, tra l'altro, alcune problematiche relative al rilascio e alla sostituzione di ausili per i portatori di handicap.

Per Davide Barillari (M5S) "manca una precisa definizione delle scadenze temporali entro le quali saranno applicate le misure illustrate". La consigliera Gaia Pernarella (M5S) ha annunciato "un attento lavoro di verifica degli obiettivi". Funzioni di controllo ribadite pure da Fabio De Lillo (Ncd) "con sedute di Commissione da convocare presso le strutture sanitarie".

Per le opposizioni, critico anche Antonello Aurigemma (Pdl-FI), che ha sottolineato la mancanza di Unità operative complesse (Uoc) nei presidi di Fondi e Terracina "come se fosse un primo segnale dello smantellamento futuro di quelle strutture". Contestate inoltre le modalità di passaggio dell'Atto aziendale in Conferenza dei sindaci.

Ha preso parte ai lavori anche la dirigente regionale Cristina Matranga, rappresentante della commissione tecnica che ha esaminato la conformità degli Atti rispetto alle linee guide emanate con decreto dal commissario ad acta Nicola Zingaretti. Affidata a lei, parte delle repliche alle domande poste dai commissari. Matranga ha inoltre annunciato che le aziende ospedaliero-universitarie non saranno soggette all'illustrazione del proprio nuovo Atto aziendale prima della stipula dei relativi protocolli d'intesa. "Un passaggio che prevediamo avvenga in tempi molto brevi", ha aggiunto.

SANITA’, FAZZONE (FI): “ZINGARETTI CONVOCHI SUBITO I SINDACI E RIVEDA L’ATTO AZIENDALE DELLA ASL DI LATINA

“L’atto aziendale della Asl di Latina rischia di abbattersi come una scure sull’efficienza e la qualità della sanità nella provincia di Latina. Per questa ragione ho inviato una nota al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, perché convochi, con urgenza, una riunione con i sindaci del comprensorio di Fondi per ascoltarne le richieste ai fini di un’auspicabile integrazione dell’atto aziendale. Ho deciso di aggiungere la mia voce a quella di chi, come i sindaci della provincia di Latina, parlano in rappresentanza di tutti quei cittadini che rischiano di essere privati di una adeguata assistenza sanitaria. A sostegno di quelle istituzioni che hanno chiesto mille volte udienza e se la sono vista negare. Oggi ci troviamo di fronte ad un atto aziendale e ad un piano strategico che risultano essere penalizzanti per tutta la sanità pontina non soddisfacendo per i prossimi anni l’esigenza indifferibile di tutela della salute che emerge a gran voce dai territori. Ci troviamo di fronte ad un direttore generale della Asl che ha confinato le proposte dei sindaci e dei cittadini ad un piano strategico che non comprende né la copertura economica per realizzarle né il personale necessario ad assicurarle. L’atto aziendale, che dovrebbe essere strumento di organizzazione e pianificazione, risulta invece essere solo un elenco di buchi neri che vanno dall’assenza della convenzione con l’università, e del relativo budget, per arrivare alla realizzazione del Dea di II livello all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina che non riesce neanche ad affrontare il quotidiano. Penso alla situazione dei pronto soccorso di Latina e dell’ospedale Dono Svizzero di Formia, alla cancellazione di intere specialità come la riabilitazione e la pneumologia a Gaeta. Per quanto concerne l’area del Presidio Centro mi duole riscontrare la mancanza di un confronto istituzionale diretto a fronte delle molteplici richieste formulate dal sindaco di Fondi e dai colleghi del comprensorio, che legittimamente avrebbero voluto rappresentare prima della definitiva approvazione della proposta di atto aziendale la necessità di un’integrazione al documento programmatico che lo rendesse quanto più possibile corrispondente alle peculiarità del “San Giovanni di Dio”, tra le quali la presenza del punto nascita e del Pronto Soccorso operativo H24. Ed ho citato solo alcuni esempi di un atto che danneggia le eccellenze e penalizza i cittadini. Mi auguro che il presidente Zingaretti, forte della fiducia ricevuta dai cittadini, sia consequenziale con quanto mi aveva assicurato risolvendo le criticità esistenti, adeguando la pianta organica degli ospedali della provincia di Latina con l’assunzione di adeguate unità mediche, infermieristiche e tecniche. Il presidente Zingaretti nell’incontro che abbiamo avuto si era impegnato ad avviare un confronto costante con i territori per consentire la redazione di un atto aziendale che valorizzasse il sistema sanitario pontino anche nell’ottica di un decongestionamento dell’area ospedaliera romana. Purtroppo, ad oggi, sono costretto a riscontrare, con amarezza, che di tutto questo nulla si è realizzato Sono certo che da amministratore accorto quale è, Zingaretti non verrà meno alla parola data e dimostrerà a tutti i cittadini, che è anche suo obiettivo dare risposte e garantire quel diritto alla cura e alla salute che qualcuno ha deciso, senza alcuna ragionevolezza, di cancellare. Per questo mi auguro che convochi subito i sindaci del Comprensorio di Fondi che da mesi, ogni giorno, chiedono con ogni mezzo a disposizione di essere ricevuti ma che non sono mai stati ascoltati”. Lo dichiara in una nota il Senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, Claudio Fazzone

SANITA’, SIMEONE (FI): “IL TAR BOCCIA, DI NUOVO, ZINGARETTI”

“Le scelte del presidente della Regione Nicola Zingaretti rischiano di intasare le aule dei tribunali. Il Tar del Lazio ha sospeso, con l’ordinanza depositata oggi, i decreti di Zingaretti concernenti “la riorganizzazione della rete ospedaliera a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio” ritenendo che sussistano gravi motivi di danno connessi all’attuazione dei decreti stessi. Deve essere una stagione nera per Zingaretti che, un giorno sì ed uno anche, è costretto a confrontarsi con bocciature sul suo operato. Non siamo amanti dei “l’avevo detto io” ma in questo caso non si può negare che tali reprimenda siano il frutto dell’incapacità del presidente e della maggioranza di centrosinistra di dare ascolto a chi dal giorno del suo insediamento ha stigmatizzato scelte deleterie per i territori e, nel caso specifico, per la sanità. Ci auguriamo che questa sia la volta buona e che Zingaretti smetta di fare Alice nel paese dell’immaginazione e di giocare con la salute dei cittadini. In attesa del giudizio di merito, fissato il 21 luglio, consigliamo a Zingaretti di fare posto nella sua bacheca perché, se questo è l’andazzo, di bocciature ce ne saranno molte”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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