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Regione, debito ospedali romani più che dimezzato da 1,4 mld a 630 mln

Il deficit storico degli ospedali romani quando il Lazio entrò nel piano di rientro ammontava a oltre un miliardo e 400 milioni di euro: se oggi è 630 milioni di euro significa che è più che dimezzato, e forse questo dato è utile divulgarlo per...

Il deficit storico degli ospedali romani quando il Lazio entrò nel piano di rientro ammontava a oltre un miliardo e 400 milioni di euro: se oggi è 630 milioni di euro significa che è più che dimezzato, e forse questo dato è utile divulgarlo per comprendere appieno le reali dinamiche positive della spesa sanitaria nel Lazio. Questi dati dimostrano come sia necessario portare avanti rapidamente le nostre scelte di attuazione degli atti aziendali e della riorganizzazione della rete territoriale, due iniziative che questa Giunta sta sostenendo e che sono entrambe contrastate da coloro che oggi strumentalizzano le parole del Ministro Lorenzin. In otto mesi la Regione Lazio ha stilato i programmi operativi, la rete ospedaliera, gli atti aziendali (che prevedono la riduzione di 684 unità operative complesse e il rafforzamento della rete territoriale), mai prima d’ora questo ente ha conosciuto una tale incisività nella programmazione. Il Lazio oggi spende ancora troppo per la spesa ospedaliera e troppo poco per quella territoriale, ma sta rapidamente invertendo la rotta, tanto che per la prima volta il disavanzo complessivo è sceso sotto il 5% del fondo sanitario regionale. Una bella vittoria che spinge la Regione a non fermare l’opera della ricostruzione di un nuovo modello di sanità

SANITA’ FONDI, DE MEO (FI): “ZINGARETTI ANZICHE’ GIUSTIFICARSI SI SCUSASSE CON MILLE CITTADINI”

Apprendo con stupore sorprendente il tono della dichiarazione con cui la Regione Lazio, e il presidente Zingaretti, hanno voluto liquidare circa mille persone e i sindaci di Fondi, Campodimele, Sperlonga e Monte San Biagio, che sono venute a manifestare per difendere i propri diritti. Se questo è il modo con cui Zingaretti ha voluto riparare ad un evidente e macroscopico sgarbo istituzionale, è evidente che non ci è riuscito. Tra l’altro se la sua assenza oggi è legata ad una incapacità di gestire la sua agenda, farebbe bene a licenziare tutti i suoi collaboratori che non sanno neanche inserire un appuntamento. Non regge la scusa dell’improvvisazione, non regge l’alibi della disorganizzazione visto che la manifestazione di oggi nasce dopo oltre 15 lettere che, con i sindaci del Comprensorio Centro, ho inviato alla sua attenzione chiedendo un incontro. Visto che è dal 2 aprile che Zingaretti è a conoscenza, come dimostrano anche le difese d’ufficio dei suoi colleghi di partito, del sit in che abbiamo organizzato. Quindi se pensa di prenderci in giro si sbaglia di grosso. Allo stesso tempo è anacronistico il suo tentativo di gettare fumo negli occhi dei cittadini accollando ogni responsabilità al Decreto 80 e alla giunta che lo ha preceduto. Perché in questo modo rivela la sua non conoscenza dei fatti. Il decreto 80 ci ha visti, sin dall’inizio, e anche all’interno del consiglio provinciale di Latina, prendere una posizione netta e chiara sulla riorganizzazione della sanità a firma della Polverini. E senza alcun timore di contestare e contrastare scelte deleterie per il bene dei cittadini anche se provenivano da una Regione del nostro stesso colore politico. Zingaretti, anziché continuare a giocare sulla pelle dei cittadini, farebbe bene ad incontrare i sindaci e a farsi spiegare da loro, e non da qualche suo uomo di fiducia, quale è la realtà dei fatti. Spiegasse ai cittadini del Comprensorio fondano come fa ad immaginare la permanenza a Fondi del punto nascita senza aver inserito il San Giovanni di Dio nell’area dell’emergenza. E ci dica dove sarebbe inserito come riferisce la nota che “L'ospedale di Fondi è stato inserito all'interno della rete dell'emergenza/urgenza, nella rete perinatale con i reparti di ostetricia, punto nascita, pediatria, neonatologia (che prima non era a disposizione) e rete ictus”. Venga a spiegare ai cittadini quale sarà il futuro dell’ospedale di Fondi e non deleghi questa responsabilità ad altri che cercano di giustificarlo allontanando ancor di più le istituzioni dai cittadini. Siamo completamente insoddisfatti di questa risposta che doveva essere invece un modo per aprire un confronto al quale il presidente Zingaretti si sta immotivatamente sottraendo e siamo pronti a ritornare a manifestare in maniera ancora più determinata e forte se l’incontro di mercoledì non sarà risolutivo delle criticità della sanità provinciale e di quella del territorio di Fondi”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Fondi Salvatore De Meo

SANITA’ FONDI, SIMEONE (FI): “NON ACCETTEREMO SUPINI LE BUGIE DI ZINGARETTI”

Se Zingaretti pensa che accetteremo supini le sue costanti prese in giro si sbaglia di grosso. Pensavamo che Zingaretti oggi, sottraendosi al confronto con le centinaia di cittadini che si sono recati sotto la Regione Lazio per chiedere un confronto, avesse toccato il fondo. Ma, ancora una volta, ci siamo sbagliati. Prima Zingaretti è scappato. Poi ha tentato di non farci entrare in Regione. Ed infine, come se non bastasse, ha continuato a giocare in modo sleale. Appena abbiamo lasciato il presidio credendo nelle sue rassicurazioni, peraltro telefoniche, e nella certezza di un incontro per mercoledì 15 aprile per discutere del caso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, e del futuro della sanità nella provincia di Latina, ci ha pugnalati alle spalle. A pochi minuti dalla chiusura della manifestazione le uniche parole del presidente sono state dedicate a compiacersi dei miracoli che ha compiuto in questi mesi per migliorare la sanità, concentrandosi sul denigrare l’operato di chi lo aveva preceduto. Siamo disgustati da questo atteggiamento, inorridiamo di fronte alla incapacità del presidente della Regione Lazio, di chiedere scusa alle centinaia di cittadini che hanno chiuso le proprie attività, hanno sacrificato il proprio tempo per difendere i propri diritti e non sono stati degnati neanche di una scusa. Questo dimostra che Zingaretti considera le persone, perché non sono animali, solo nel momento della campagna elettorale, che è capace di sorridere e stare tra la gente solo quando deve ottenere consenso. Se fosse così convinto del miracolo e della rivoluzione della sanità che ha messo in atto, avrebbe dovuto avere il coraggio di venirlo a dire ai cittadini. In questo modo ha solo dimostrato che ha perso del tutto il controllo della situazione e che la sua politica sanitaria manca di qualsiasi senso sia nella forma che nei contenuti. Non accetteremo mai più questo atteggiamento. Non consentiremo mai più che i sacrifici dei cittadini siano denigrati in questo modo. Non accetteremo che le istituzioni siano sbeffeggiate. E troviamo anche banale, oltre che fuori luogo e grossolano, addossare le responsabilità sulle criticità della sanità nella provincia di Latina a chi lo ha preceduto. Zingaretti sta facendo come quello che si butta indietro per non cadere avanti. Attacca perché non sa come difendersi e come giustificare tutto quello che non ha fatto sinora. Ci siamo comportati per l’ennesima volta da gentiluomini, i cittadini hanno mantenuto un tono pacato nel manifestare i propri diritti, abbiamo sempre preferito il rigore istituzionale alla rabbia nelle piazze e alle grida. Ma quanto accaduto oggi ha davvero superato il limite. La nostra battaglia quindi non si ferma e Zingaretti mercoledì mantenga fede all’appuntamento preso e dia risposte certe ed immediate sulle problematiche che abbiamo evidenziato. O torneremo a manifestare a moltiplicarci sotto la Regione in difesa delle nostre comunità. Zingaretti con questi atteggiamenti ha seminato vento. Ora non faccia la vittima, cercando difese d’ufficio dei suoi sodali, perché la tempesta non si fermerà”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

REGIONE LAZIO: DOMANI GIUNTA NOMINA ANDREA BALDANZA CAPO DI GABINETTO

“Domani la Giunta regionale nominerà Andrea Baldanza, consigliere della Corte dei Conti, nel ruolo di Capo di gabinetto della Regione Lazio.

Andrea Baldanza è nato a Torre del Greco (NA) l’11 dicembre del 1966. Già magistrato ordinario e magistrato del TAR, è attualmente in servizio preso la Corte dei Conti. Ha collaborato con molteplici amministrazioni locali e statali ed è autore di pubblicazioni su argomenti di diritto pubblico.

Attualmente ricopre l'incarico di Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale del Lazio”. Lo afferma in una nota la Regione Lazio.

GIUBILEO: INCONTRO TECNICO REGIONE LAZIO-MINISTERO PER AVVIARE POTENZIAMENTO AREA DELL’EMERGENZA

“E’ stato molto positivo l’incontro tecnico che si è svolto oggi in un clima di pragmatismo e sobrietà, presso il Ministero della Salute per potenziare la rete dell’emergenza nella Capitale, in vista del Giubileo.

Quattro i punti analizzati:

  • adeguamento del numero dei posti letto di area critica programmati con il decreto 412/2014 e non ancora attivi, per quanto riguarda terapia intensiva, subintensiva, medicina d’urgenza, unità di trattamento neurovascolare, psichiatria con l’obiettivo di mettere a regime tempestivamente le potenzialità dell’area dell’emergenza;
  • adeguamento e messa a norma delle strutture sede di Dea di I e II livello con potenziamento della dotazione tecnologica. Gli interventi devono essere obbligatoriamente conclusi entro il 30 novembre 2015;
  • rafforzamento dell’Ares 118 attraverso il rinnovo completo del parco ambulanze su Roma;
  • politiche del personale.

La Regione ha presentato un documento tecnico rispetto al quale resta in attesa di riscontri da parte del Ministero”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio. SANITÀ LAZIO, PETRANGOLINI: “CHI STRUMENTALIZZA I DATI DEL DEFICIT DOVREBBE FARE PIÙ ATTENZIONE” Chi strumentalizza oggi le parole del ministro Lorenzin per criticare le politiche sanitarie del Lazio dovrebbe fare un pò di attenzione. Il Lazio, infatti, sta per uscire da un periodo di sacrifici provocato dall’esplosione di una spesa sanitaria inefficiente che risale agli anni passati”. A parlare è Teresa Petrangolini, consigliere regionale Pd del Lazio, in merito alla polemica sul deficit sanitario del Lazio. “Il deficit a 630 milioni di euro è, pertanto, un risultato che due anni fa appariva impensabile. Viceversa – continua - è stato possibile ridurre la spesa della metà (il deficit ammontava a 1 miliardo e 400 milioni) perché sono stati ridotti i reparti inefficienti e le duplicazioni. Inoltre, le strutture cominciano a stare in rete e si danno man forte come nel caso della collaborazione tra Sant’Eugenio e San Giovanni sull’oncoematologia: sta prendendo forma una rete interaziendale capace di offrire una migliore assistenza ai cittadini. Il Lazio ha poi puntato all’ottimizzazione degli acquisti centralizzando le operazioni attraverso un sistema di costi standard. E tutto questo è stato fatto tenendo sempre presente l’obiettivo di un alto livello di servizio nei confronti dei cittadini”. “Prima gli ospedali erano delle monadi succhiasoldi – conclude Petrangolini - ma non sarà più così: lo testimoniano queste e altre iniziative della Giunta regionale. E’ un percorso che va proseguito, ovviamente, rafforzando i servizi sul territorio, come anche dimostra l’apertura progressiva della Case della Salute nelle ultime settimane”. Roma manifestazione fondi 3 Roma manifestazione fondi 4

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