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Regione, il Consiglio Lazio modifica legge acqua pubblica impugnata da governo

Il Consiglio regionale del Lazio ha modificato la legge regionale sull’acqua pubblica. La normativa era stata impugnata dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Oggi l’assemblea legislativa regionale ha approvato con 42 voti a favore su 43...

Il Consiglio regionale del Lazio ha modificato la legge regionale sull’acqua pubblica. La normativa era stata impugnata dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Oggi l’assemblea legislativa regionale ha approvato con 42 voti a favore su 43 una serie di adattamenti, con l’intento di dissipare prima della pronuncia della Consulta i dubbi di costituzionalità avanzati dal Consiglio dei ministri.

La legge del 2014 n. 5 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” è stata oggetto di osservazioni da parte del Governo in alcuni articoli. L’impugnativa riguardava l’invasione delle competenze esclusive dello Stato in materia di concorrenza, di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, di ordinamento civile dello Stato, oltre a non esser conforme ad alcune norme europee.

Ora quelle norme sono scomparse o sono state riscritte sulla base di una proposta della Giunta guidata da Nicola Zingaretti. Altre sono state riaffermate, come la proprietà pubblica delle reti idriche (su iniziativa del centrodestra, primo firmatario Francesco Storace, la Destra). Altre sono state introdotte, sempre con il parere favorevole dell’assessore all’Ambiente, Fabio Refrigeri. Ad esempio una banca dati delle risorse idriche. O la promozione dell’approvvigionamento idrico dei soggetti in situazioni di svantaggio. Chiarito che la gestione del servizio idrico integrato “ha come obiettivo l’equilibrio economico-finanziario della gestione” (come suggerito da un emendamento Pdl-FI, primo firmatario Giuseppe Simeone). Eliminato, su proposta di Refrigeri, l’obiettivo del pareggio di bilancio.

Grazie alle nuove norme la Regione cerca ora di assicurare il rispetto delle regole della concorrenza e di precisare le modalità di revoca delle concessioni (al concessionario spetterà una riduzione del canone e non sarà dovuto alcun indennizzo). Eliminata la disposizione che imponeva il rilascio delle concessioni per le grandi derivazioni alle sole Autorità di ambito. Abrogata, infine, una disposizione in contrasto con il principio dell’unitarietà di gestione del servizio idrico integrato. Tolto di mezzo anche un comma delle disposizioni transitorie dell’articolo 5/2014 sulle gestioni provvisorie dei comuni.

Lo sforzo, reso esplicito da varie dichiarazioni in Aula, è stato quello di perseguire la legittimità costituzionale, mantenendo intatti i principi di una normativa varata all’unanimità lo scorso anno alla Pisana, dopo che 39 comuni e 40 mila cittadini avevano promosso un referendum propositivo. Un testo che a sua volta recepiva lo spirito della consultazione referendaria nazionale sull’acqua pubblica. “Una legge unica nel suo genere in Italia”, l’ha definita l’assessore Refrigeri. Ma anche una normativa che a giugno 2014 il Consiglio dei ministri aveva impugnato in alcune sue parti.

La legge che sana questi dubbi, approvata oggi, è partita da un testo adottato ad agosto dalla commissione Ambiente, presieduta da Enrico Panunzi (Pd), sulla scorta di quello elaborato dalla Giunta Zingaretti, anche dopo i contatti con l’allora ministro agli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. L’intero dibattito, iniziato la scorsa settimana, è stato caratterizzato da un confronto dialettico tra due schieramenti, in parte trasversali. Da una parte chi, come l’opposizione di centrodestra, voleva perfezionare il testo o resistere “ai diktat del Governo”, avendo il coraggio di affrontare giudizi davanti alla Corte costituzionale. Dall’altra la maggioranza, e pure il Movimento cinque stelle, che pur volendo migliorare la normativa del 2014, era cauto nel cercare di evitare nuovi dubbi di costituzionalità rischiando di rinviare l’operatività della legge dello scorso anno.

Tra i vari emendamenti approvati dall’Aula quelli a firma di Francesco Storace (la Destra), Antonello Aurigemma (Pdl-FI), Pietro Sbardella (Misto), Olimpia Tarzia (Lista Storace), Giancarlo Righini (FdI) e Daniele Sabatini (Ncd). Queste modifiche hanno riguardato la cadenza ora biennale dell’aggiornamento del bilancio idrico partecipato (tra i cui criteri Righini ha ottenuto sia aggiunto quello della “qualità ambientale e sanitaria delle risorse”). Introdotti, inoltre, il censimento dei pozzi privati e il piano di sicurezza delle acque destinate al consumo umano (primo firmatario Storace).

Nel corso dei lavori è stato annunciato come imminente da Refrigeri un altro passo in materia di acqua pubblica: la disciplina degli ambiti di bacino idrografico. Argomento che quasi tutte le dichiarazioni di voto hanno toccato o richiamato. Hanno annunciato il proprio voto favorevole, al termine della seduta, Enrico Panunzi per conto della maggioranza, Devid Porrello a nome del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Righini, Pietro Sbardella, Francesco Storace, il capogruppo Pdl-FI Antonello Aurigemma e quello del Nuovo centrodestra, Daniele Sabatini. Ha annunciato la propria non partecipazione al voto Giuseppe Cangemi (Ncd) in segno di protesta per l’assenza in aula di Zingaretti.

Prima del voto finale sulla proposta di legge regionale n. 276, il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sottoscritto da 12 gruppi consiliari, con cui si impegnano il presidente della Giunta, Nicola Zingaretti, e l’assessore alle Infrastrutture, politiche abitative e ambiente, Fabio Refrigeri, “a costituire immediatamente un tavolo tecnico presso l’assessorato competente – si legge nel dispositivo – partecipato dalle parti istituzionali e di rappresentanza dei cittadini, con lo scopo di individuare entro i successivi 15 giorni la soluzione più idonea all’attuazione del comma 1 dell’articolo 5 della L.R. 5/2015 e addivenire ad una proposta condivisa di istituzione di Ambiti di Bacino Idrografico che rispettino i requisiti di omogeneità idrografica e di sostenibilità economica”. In alternativa a questo impegno, il Consiglio chiede di “attivarsi, nell’ambito delle sue prerogative, affinché si proceda all’immediata calendarizzazione della proposta di legge regionale n. 238/2015, al fine di prevederne l’approvazione entro 90 giorni”.

ZINGARETTI, ‘CON LEGGE SU GESTIONE ACQUE PUBBLICHE TUTELA PER CITTADINI’

“Con l’approvazione in Consiglio regionale delle modifiche alla Legge sulla gestione pubblica delle acque si compie un passo decisivo per la tutela dei cittadini e la valorizzazione del patrimonio pubblico. Voglio ringraziare l’intero Consiglio per l’ampia maggioranza che ha permesso di approvare il nuovo testo che regola e chiarisce definitivamente un settore delicato come quello della gestione dell’acqua pubblica”.

Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Il nuovo testo prevede che l'Autorità d'ambito di bacino idrografico dovrà agire nel pieno rispetto delle regole della concorrenza, superando così la precedente formulazione e, in conformità al principio del non indennizzo, stabilisce che in caso di revoca della concessione sia riconosciuto al concessionario non un 'rimborso' ma la riduzione del canone demaniale di concessione. Si specifica inoltre che il pareggio di bilancio è riferito, in generale, alla gestione del Servizio Idrico Integrato quale obiettivo e non come criterio per la definizione dei meccanismi tariffari, che sono di competenza statale. Si provvede dunque ad eliminare la disposizione che, imponendo il rilascio delle concessioni per le grandi derivazioni alle sole Autorità di ambito di bacino idrografico, si pone in contrasto con le norme nazionali relative alle modalità di affidamento delle concessioni di derivazione d'acqua, che rientrano nelle materie della tutela della concorrenza e dell'ambiente, di competenza esclusiva dello Stato. Spetta all'Autorità di ambito di bacino idrografico la predisposizione e non la determinazione delle tariffe del servizio idrico che spetta all'Autorità per l'Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico. Si elimina inoltre la disposizione precedentemente in contrasto con il principio di unitarietà della gestione del servizio idrico integrato".

DANIELA BIANCHI (PD ACQUA PUBBLICA: CON LAVORO GIUNTA E CONSIGLIO RAFFORZATA LEGGE ED EVITATO SPRECO DI TEMPO ORA PRONTI A COLLABORARE CON COMITATI PER LEGGE SUGLI AMBITI DI BACINO

Siamo la prima regione ad avere una legge sull’acqua come bene comune, e oggi rafforziamo questo principio con l’approvazione delle modifiche alla legge 5 del 2014 ribadendo la corretta gestione delle risorse idriche e la loro finalità pubblica.

Così Daniela Bianchi, consigliera regionale del PD e componente della Commissione Sviluppo, PMI e Agricoltura, tra i firmatari della Proposta di Legge per la definizione degli Ambiti di Bacino Idrografico

Il voto di oggi infatti permette di superare l’impugnazione del Governo di alcune parti della legge regionale sull'acqua. Senza perdere tempo in ricorsi e burocrazia, nei mesi scorsi la Giunta Zingaretti ha aperto un tavolo di confronto con l'Esecutivo per trovare una mediazione sulle competenze nazionali della gestione dei servizi idrici. Il lavoro di questo tavolo, con alcune modifiche approvate in aula, oggi diventa legge.

Manca però ancora un ultimo passo per avere nel Lazio una gestione efficiente e pubblica del servizio idrico: il via libera ad una legge sugli ambiti di bacino idrografico. Una novità introdotta nel Lazio che per la prima volta lega la gestione dell’acqua all’effettiva disponibilità e capacità di rigenerazione delle falde e dei bacini idrici, rispetto agli attuali Ato, definiti in base ai soli confini amministrativi.

Anche su questo, come Consiglio, abbiamo preso un impegno preciso: entro 90 giorni dovrà essere approvata la proposta di legge che definisce gli Abi (Ambiti di Bacino Idrografico) già presentata nei mesi scorsi assieme ad altri consiglieri di maggioranza e opposizione.

Siamo pronti fin da adesso a lavorare gomito a gomito con associazioni e comitati per arrivare in breve tempo a rendere la legge 5/2014 uno strumento capace di migliorare l'attuale servizio idrico, evitando sprechi e cattive gestioni. L'obiettivo è dare l’accesso all’acqua a tutti i cittadini e allo stesso tempo preservare questo bene prezioso anche per le future generazioni.-

BUSCHINI: “APPROVAZIONE LEGGE SU TUTELA, GOVERNO E GESTIONE PUBBLICA DELLE ACQUE PASSO IMPORTANTE DEL CONSIGLIO REGIONALE”

“Il consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la pl concernente “Modifiche alla legge regionale 4/2014 n. 5, Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”. Un passo decisivo per recepire i rilievi governativi e per tutelare gli interessi dei cittadini su un tema così delicato come quello del regolamento da adottare per l’utilizzo del bene comune per eccellenza. Una legge fortemente voluta dalla popolazione attraverso il referendum del 2011 e per questo rivolgo il mio ringraziamento al Presidente Nicola Zingaretti, all’Assessore competente Refrigeri e a tutto il consiglio per aver legiferato in tempi brevi su una materia così importante”. Lo dichiara in una nota il Consigliere Regionale Mauro Buschini.

NOMINA IPAB GAETA, CONSIGLIO LAZIO APPROVA RISOLUZIONE

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, per parti separate, una risoluzione presentata da Daniele Sabatini (Ncd) e altri esponenti dell’opposizione sul caso dell’inconferibilità dell’incarico a Giovanni Agresti di commissario straordinario dell'Ipab SS. Annunziata di Gaeta. Nomina annullata dall'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) per incompatibilità: Agresti è infatti risultato responsabile di due cliniche accreditate.

Il Consiglio impegna il presidente della Giunta Nicola Zingaretti “ad accertare le eventuali negligenze personali e relative responsabilità legate all’istruttoria che ha portato al conferimento dell’incarico” e “a riferire degli esiti derivanti dagli accertamenti in Consiglio regionale, entro trenta giorni”. Questo secondo periodo della risoluzione ha incassato il voto favorevole anche del Movimento 5 Stelle.

Prima della pronuncia dell’Aula, nella replica seguita alla discussione generale, l’assessore alle Politiche sociali, Rita Visini, ha comunicato all’Aula che ieri il responsabile regionale dell’anticorruzione ha concesso dieci giorni al presidente Zingaretti per presentare una memoria difensiva. Nel ricordare che spetta al responsabile anticorruzione la decisione sull’applicazione o meno di una sanzione, Visini ha poi assicurato che l’amministrazione regionale continuerà a dare piena collaborazione per ricostruire l’accaduto. L’assessore ha infine comunicato l’impegno della Giunta a informare dettagliatamente il Consiglio in merito alle deliberazioni che saranno assunte dal responsabile regionale anticorruzione e agli sviluppi degli accertamenti di Regione e Anac sulla passata gestione dell’Ipab di Gaeta.

SANITÀ, PETRANGOLINI: RICETTA E FASCICOLO ELETTRONICI SONO UN CAMBIAMENTO STORICO

“Il passaggio dalle ricette ‘rosse’ alle ricette elettroniche nel Lazio è un traguardo importantissimo per il miglioramento dei servizi al cittadino”. Queste le dichiarazioni di Teresa Petrangolini, consigliere regionale PD del Lazio e componente della Commissione Politiche sociali e salute, a margine della Conferenza stampa di presentazione di Nicola Zingaretti.

“Questa misura – spiega Petrangolini - rappresenta un cambiamento storico in sanità. Abbandonare progressivamente la carta consente intanto dei risparmi di risorse molto importanti che faranno respirare le casse regionali: si calcola infatti un risparmio di un milione e mezzo di euro l’anno”.

“In più – continua - si rende sempre più semplice e pratico il servizio per i cittadini. Non più carta, ma codici a barre. Il passo successivo di questa rivoluzione concreta sarà poi il fascicolo elettronico i cui dati saranno inseriti nel primo trimestre del 2016. Da quel momento, i cittadini potranno avere i propri dati sanitari sulla tessere sanitaria personale portando sempre con sé tutte le informazioni relativi alla propria salute nel corso della vita”.

“Insomma, un passaggio fondamentale per la realizzazione del quale bisogna ricordare anche il contributo dei professionisti. I medici di medicina generale e i farmacisti svolgeranno ovviamente un ruolo da protagonisti. Dobbiamo ringraziarli per la disponibilità a ripensare il loro modo di lavorare”.

SANITA’, SIMEONE (FI): “CAPOROSSI E ZINGARETTI HANNO SCRITTO L’ENNESIMO ATTO DI DISTRUZIONE DELLE ECCELLENZE IN PROVINCIA DI LATINA ”

“Procede spedito il progetto di distruzione delle eccellenze sanitarie della provincia di Latina ad opera del direttore generale della Asl di Latina Caporossi nel silenzio assenso di Zingaretti. Con la deliberazione del 25 settembre 2015, a firma del direttore generale Michele Caporossi, è stato adottato il piano di attuazione del nuovo Atto aziendale della Asl di Latina. In sostanza, al di là delle belle premesse, si procede alla riorganizzazione, declassamento e soppressione di interi reparti e dipartimenti degli ospedali della nostra provincia. Con un paio di righe per settore si sancisce la disattivazione immediata di alcune unità operative. Per fare alcuni esempi, la Uoc (Unità operativa complessa) di Ginecologia e ostetricia del PO Centro dal 30/09/2015 è riorganizzata in Uosd (unità operativa semplice a valenza dipartimentale) di Fondi, per la Uoc (Unità operativa complessa) ortopedia del PO Centro dal 30/09/2015, in attesa dell’attivazione della Uosd traumatologia e ortopedia di Terracina, le attività e risorse confluiscono nella Uos ortopedia e traumatologia Dea di I livello, la Uoc di Diagnostica immagini avanzata e radiologia interventistica è disattivata dal 31/12/2016, la Uoc Pronto soccorso – Obi PO Centro dal 30/09/2015 viene riorganizzata nella Uosd (unità operativa semplice a valenza dipartimentale) di Fondi – Terracina, che la Uosd Anestesia del PO Centro non è attiva. Per l’attivazione di altre unità operative si rimanda ad un laconico “previo espletamento procedura di conferimento incarico”. Cioè al mese del poi e all’anno del mai. E tutto questo mentre risuonano ancora forti le rassicurazioni di Caporossi e Cordoni che dicono che si tratta di passaggi obbligati ma che è “tutto apposto”. Solo quindici giorni fa proprio il direttore sanitario della Asl di Latina aveva, infatti, dichiarato con orgoglio che all’ospedale di Fondi sarebbero arrivati “tre cardiologi, tre radiologi, due pediatri, la conseguente attivazione h24 del Laboratorio che supporta l’attività di Ostetricia e la messa in funzione della terza sala operatoria destinata al day surgery” erano ormai un obiettivo raggiunto. Peccato che poi ci si debba trovare di fronte a questi atti che spacchettano l’offerta sanitaria e declassano le eccellenze. Fermo restando che per le figure professionali si spendono per mesi sempre le stesse assunzioni come se fossero nuove. Per non parlare del fatto che per la Uosd di Andrologia e fisiopatologia si parla, a partire dal 30/09/2015, di far confluire le attività e le risorse alla Uoc di Ostetricia e Ginecologia del Dea di II livello. Probabilmente si riferiscono a qualche ospedale fuori provincia, visto che al Santa Maria Goretti di Latina il Dea di II livello è rimasto una pura utopia. Caporossi è riuscito in poche pagine a distruggere le eccellenze sanitarie nella provincia di Latina, a rendere gli ospedali del sud del territorio l’ombra di se stessi, a togliere ai cittadini ogni speranza di ottenere cure all’altezza delle loro esigenze. Un anno fa, abbiamo intrapreso una battaglia contro le scellerate decisioni contenute nell’atto aziendale, e dopo le promesse di revisione dell’atto aziendale avanzate da Zingaretti e Caporossi, avevamo assicurato che avremmo vigilato su ogni passaggio. Siamo stati tacciati di essere negativi, profeti in Patria, ma oggi gli atti, e non le promesse o gli slogan, ci danno purtroppo ragione. Caporossi e Zingaretti procedono come se nulla fosse in una gestione al ribasso della sanità nella provincia di Latina. Spacchettano servizi come se fossero caramelle. Non danno risposte ai cittadini sempre più demotivati ed esasperati per questa voragine che si sta ampliando nell’assistenza sanitaria. I medici hanno alzato le mani di fronte a questa situazione e uno ad uno stanno prendendo il primo treno per abbandonare gli ospedali di Latina. Se fosse questione numerica potremmo dire che Zingaretti e Caporossi hanno inanellato un risultato dietro l’altro, peccato che sia in negativo e solo a discapito dei cittadini e dei loro diritti. Non ci fermiamo, non accettiamo queste scelte che radono al suolo il sistema sanitario nella provincia di Latina. La buona politica dovrebbe costruire, programmare, decidere per il bene dei cittadini. Zingaretti e Caporossi stanno facendo esattamente il contrario distruggendo e affossando con matematica precisione le nostre eccellenze”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

APPROVATO PATTO DI STABILITA' ORIZZONTALE 2015

La Giunta regionale ha dato attuazione al Patto di stabilità con flessibilità orizzontale 2015 (delibera n.509/2015). L’iter di approvazione ha previsto il coinvolgimento delle associazioni rappresentative delle autonomie locali e del CAL che ha condiviso la proposta di articolato, i criteri di virtuosità e le modalità operative. A seguito di una specifica richiesta dell’amministrazione regionale, gli Enti locali (Comuni e Province) hanno manifestato la propria disponibilità a cedere spazi finanziari per un totale di 16.788.000,00 euro. Questi ultimi verranno ripartiti per il 75% del plafond a quei Comuni che non hanno beneficiato del patto verticale incentivato e per il 25% ai Comuni già beneficiari del patto verticale incentivato. La Regione Lazio ha già dato attuazione, ad aprile, al Patto di stabilità regionale verticale incentivato 2015, con cui ha ceduto ai Comuni del Lazio spazi finanziari per un totale di 92.120.753,39 di euro e alle Province di Frosinone, Latina e Rieti per un totale di 5.387.960,36 di euro. Le Province (Roma, Viterbo, Rieti e Frosinone), dopo l’approvazione del DL Enti locali a giugno che ha consentito la riapertura dei termini per l’attribuzione degli spazi finanziari non assegnati dalla precedente tornata del Patto verticale, hanno potuto beneficiare del plafond residuo pari a 25.319.957,44.

“L’attuazione, da parte della Regione, del patto verticale incentivato e del patto orizzontale – dichiara l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore - rappresenta un’ulteriore boccata di ossigeno per il territorio che consente agli enti locali di dare impulso alla crescita del tessuto economico e a sostenere gli investimenti. Un importante esempio di solidarietà e collaborazione tra livelli istituzionali”.

BUSCHINI: “CON LA RICETTA ELETTRONICA OTTENIAMO RISPARMI E IL MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO”

“Da domani, in tutto il Lazio, la “ricetta rossa” sarà sostituita da quella elettronica, una rivoluzione che rappresenta un’occasione per migliorare il servizio direttamente al cittadino. La ricetta dematerializzata per la prescrizione dei farmaci ci permetterà di risparmiare circa 1,5 milioni all’anno, soldi che saranno investiti dall’amministrazione Zingaretti per potenziare i servizi nelle strutture ospedaliere. Un importante impatto si otterrà anche sul tema della sicurezza dei dati che arriveranno, in forma anonima, alle ASL competenti al fine di monitorare la spesa farmaceutica; risvolti positivi anche in relazione alla semplicità del servizio per il cittadino, che potrà recarsi in farmacia per l'acquisto dei medicinali munito solo ed esclusivamente del tesserino sanitario. Semplifichiamo la vita ai cittadini, tagliamo i costi inutili, rispettiamo l’ambiente visto che nel Lazio venivano emesse una media di 60milioni di ricette l’anno e continuiamo a modernizzare il Lazio, sempre più al passo con i tempi grazie all’impulso della nostra amministrazione. Il mio grazie va a medici e farmacisti per lo spirito di collaborazione dimostrato”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Mauro Buschini

SANITA; ABBRUZZESE (FI): CENTRO SINISTRA NON PRENDE POSIZIONE SU NUOVO MANAGER DEL TERRITORIO MA VA IN PELLEGRINAGGIO DALLA MASTROBUONO

"Non riesco a capire perché la classe dirigente di centro sinistra della provincia di Frosinone non prenda posizione sulla possibilità di far nominare da Zingaretti un direttore generale della Asl di questo territorio, mentre preferisca andare in pellegrinaggio o sfilare in passerella insieme alla Mastrobuono, facendo la conta dei danni senza mai offrire possibili soluzioni. Vorrei ricordare loro che il dg è lo stesso manager, che per comodità, fino a poco tempo fa bistrattavano chiedendone l'allontanamento ". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e Pmi.

"Bisogna dare merito al governatore che, ancora una volta, ha posto fine al dibattito politico sul sistema sanitario provinciale con la sua solita "annunciazione". Dovrebbe però spiegarci, insieme alla dirigenza Asl, visto che nessuno glie lo ha chiesto, come verranno impiegati i 22 medici assegnati al territorio che dovrebbero, si spera, prendere servizio per migliorare lo stato della rete ospedaliera ciociara. Si darà più peso alla risoluzione alle reali criticità esistenti o ai soliti favoritismi per far fare bella figura ai luogotenenti del governatore in provincia di Frosinone?

Detto questo rimane sempre in gioco lo strano atteggiamento del Pd, che , dapprima ha sfiduciato e chiesto l'allontanamento della Mastrobuono, cavalcando la grande onda popolare nata sotto la spinta dei comitati sorti spontaneamente contro la gestione del sistema sanitario locale, per poi allontanarsi dal campo di battaglia senza esprimersi sulla figura del nuovo manager e andando a trattare addirittura con la manager della quale avevano chiesto la testa. E' palese, dunque, che Zingaretti non permetterà alla classe dirigente locale del suo partito, tanto meno ai consiglieri regionali di maggioranza eletti in questo territorio di interferire nelle sue decisioni.

Ma nello stato di agitazione che caratterizza la sanità Ciociara, avere di fronte un manager consapevole delle reali criticità esistenti, potrebbe sicuramente facilitare un costruttivo dialogo per la risoluzione delle principali problematiche in essere. Una possibilità di concertazione e condivisione dei processi legati alla sanità, cosa che di certo è mancata con la Mastrobuono". Ha concluso Abbruzzese.

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