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Regione, Individuate quattro aree interne per il rilancio zone distanti centri urbani:

Sono quattro le aree interne del Lazio, la Valle del Comino, i Monti Reatini, l’Alta Tuscia-Antica Città di Castro e i Monti Simbruini, ritenute ammissibili dal Comitato Nazionale aree interne per accedere alle opportunità offerte dalla Strategia...

Sono quattro le aree interne del Lazio, la Valle del Comino, i Monti Reatini, l’Alta Tuscia-Antica Città di Castro e i Monti Simbruini, ritenute ammissibili dal Comitato Nazionale aree interne per accedere alle opportunità offerte dalla Strategia nazionale aree interne nei diversi cicli che si succederanno nel periodo di programmazione 2014-2020.

La mission della Strategia nazionale è il rilancio di quelle zone del Paese più distanti dai grandi centri di agglomerazione e di servizio e caratterizzate da un alto indice di spopolamento. Con la delibera di Giunta di oggi inizia il percorso di definizione della strategia dell’area prototipo che per questo primo ciclo è la Valle del Comino. Si comincia con questa area perché è quella che è risultata maggiormente congruente al raggiungimento degli obiettivi della Strategia, a partire da una maturità progettuale e di governance, e a un alto fabbisogno di policy per il riequilibrio territoriale e il rilancio competitivo. Le risorse nazionali previste dalla legge di stabilità, pari a 3,7 milioni, di cui potrà usufruire intanto quest’area, sono destinate al potenziamento dei servizi di base nell’ambito della sanità, dell’istruzione e dei trasporti. Il progetto di sviluppo che sarà elaborato dall'area prototipo, supportato dalle strutture regionali, sarà integrato con ulteriori risorse a valere sulla programmazione regionale unitaria, in particolare su quelle dei programmi finanziati dai fondi europei per il periodo 2014-2020. Le stesse modalità varranno applicate nei successivi cicli della Strategia nazionale alle altre aree interne che nell’immediato avranno comunque il supporto tecnico delle strutture regionali per essere pronte nella fase di progettazione”.

PITTIGLIO: “GRAZIE A BUSCHINI, RAGGIUNTO IMPORTANTE OBIETTIVO PER LA VALLE DI COMINO”

“Un ringraziamento sentito al Presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini che ha creduto, proposto e fatto raggiungere l'obiettivo della Valle di Comino sulle aree interne. Un lavoro di straordinaria importanza ma soprattutto un cambio di mentalità innovativo dove il fare sistema e rete, coordinato dall'on. Buschini, ha fatto in modo che fossimo i primi nel Lazio. Oltre 4 milioni di euro di investimenti che contribuiranno allo sviluppo e alla creazione di occupazione per la nostra Valle. Un lavoro iniziato lo scorso ottobre insieme a Mauro, quando in un primo momento sembrava fossimo dei visionari e andato in porto nella giornata di ieri. Una risposta seria e concreta a chi per troppo tempo ha riempito di promesse il nostro territorio. Un ringraziamento ai sindaci che hanno preso subito a cuore la proposta è contribuito allo sviluppo progettuale. È proprio il caso di dirla alla Zingaretti: immagina, puoi”.

REGIONE LAZIO: GIUNTA APPROVA MODIFICHE A DISCIPLINA DI CAVE E TORBIERE

“Procedure più semplici per le attività estrattive e controlli attenti ed efficaci a protezione dell’ambiente. È quanto prevede la delibera – proposta dall’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, e approvata oggi dalla Giunta Regionale del Lazio – con la quale il regolamento regionale che contiene la disciplina di dettaglio in materia di cave e torbiere (il regolamento n.5 del 14 aprile 2005) viene adeguato alle ultime modifiche legislative. In particolar modo sono state introdotte importanti novità per quanto riguarda l’istituto del rinnovo delle autorizzazioni e viene portata avanti una importante azione di snellimento delle procedure amministrative. Nello specifico, le modifiche al regolamento approvate in materia di rinnovo delle autorizzazioni sono state stilate per rendere concretamente operativi i recenti adeguamenti legislativi che hanno introdotto la possibilità di concederlo. Queste nuove disposizioni sono state introdotte per mettere fine a una situazione di incertezza nell’ambito del procedimento di autorizzazione che, prima delle modifiche, non consentiva, dopo la scadenza dei titoli autorizzatori, di portare a termine progetti di attività di cava, anche se i giacimenti di materiale da estrarre non erano ancora esauriti. L’introduzione, anche nel regolamento, della possibilità di rinnovare le autorizzazioni si accompagna comunque a disposizioni che tutelano l’ambiente; infatti, nei casi di rinnovo dell’autorizzazione sarà rigorosamente necessario acquisire tutti i pareri e nullaosta, in particolare la Via, previsti dalla normativa. Il principio è quello di privilegiare, in confronto all’apertura di nuove cave e torbiere, l’ampliamento delle attività in corso, con criteri di razionalizzazione dello sfruttamento del giacimento, evitando sprechi e sottoutilizzo di risorse minerarie. Inoltre la delibera ottimizza i percorsi autorizzativi previsti dalla nuova normativa regionale, superando alcuni aspetti critici dell’attuale procedura per il rilascio dell’autorizzazione all’apertura di nuove cave. Ad esempio vengono fissati termini certi per la conclusione del procedimento e ne viene razionalizzato l’iter”.

AVENALI, NO AGLI INCENERITORI IMPIANTI DEL PASSATO, LA POLITICA DEL FUTURO PUNTA SU RACCOLTA DIFFERENZIATA, RIUTILIZZO DEI RIFIUTI, ECONOMIA CIRCOLARE

La consigliera regionale Cristiana Avenali fa il punto in occasione della discussione in Conferenza Stato-Regioni sull’articolo 35 del decreto Sblocca Italia che prevede, tra le altre cose, la costruzione di 12 nuovi termovalorizzatori. “La nostra è una politica del futuro che esclude la nascita di nuovi inceneritori perché questi impianti rappresentano un ritorno al passato, e dice no a quelli di Albano Laziale e Malagrotta visto che in un rapporto tra capacità e fabbisogno esistenti, soddisfano già le necessità della Regione e anzi sono in surplus se consideriamo l’incremento della differenziata e la riduzione della produzione dei rifiuti che abbiamo come obiettivo”. A oggi siamo passati dal 26% di raccolta differenziata nel 2013 al circa 40% nel 2014, come ha ampiamente illustrato il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti durante l’audizione in commissione Ecomafia, dove ha anche elencato le risorse destinate all’aumento della differenziata. Sono circa 185 milioni di euro, 100 già' erogati. Di questi, circa 74 sono destinati a Roma Capitale, alla quale sono stati già' trasferiti circa 44 milioni. Risorse che hanno determinato, anche una diminuzione di quasi il 50% delle tonnellate di rifiuti conferiti. “La Regione ha già intrapreso una strategia improntata al futuro e sono state già messe in campo politiche molto concrete per cambiare la gestione dei rifiuti nel Lazio, che al nostro arrivo si trovava in una situazione molto arretrata. Dobbiamo puntare su riduzione, riuso, riciclo, raccolta differenziata e porta a porta. A questo proposito, lo scorso anno sono state approvate le linee guida per la prevenzione e riduzione dei rifiuti che hanno permesso alla Regione Lazio di essere tra le prime e poche Regioni ad aver compiuto questo passaggio, come stabilito dal piano di prevenzione e riduzione nazionale di ottobre 2013”. Una delle misure previste, da mettere in pratica nell’immediato futuro, riguarda i centri di preparazione per il riutilizzo nell’ottica di un’economia circolare che porti non solo a una diminuzione nella produzione dei rifiuti, ma anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. “Penso a esempi virtuosi come il centro di recupero e riuso di Vicenza, avviato nel 2013, che ha avuto come esito immediato un raddoppio dei materiali avviati al riutilizzo, o al primo outlet di elettrodomestici, realizzato a Camerata Picena nelle Marche, un progetto sul recupero di vecchie lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi o vecchi computer che vengono rimessi in commercio nel rispetto della sicurezza e della sostenibilità ambientale”.

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