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Regione, Israelitico: fatti risalgono al 2009, da noi stop a pagamenti nel 2014

“Nella perquisizione presso gli uffici regionali della sanità questa mattina i Carabinieri del Nas hanno acquisito materiali su filoni d’indagine già noti rispetto alla presunta truffa ai danni del servizio sanitario regionale da parte di...

“Nella perquisizione presso gli uffici regionali della sanità questa mattina i Carabinieri del Nas hanno acquisito materiali su filoni d’indagine già noti rispetto alla presunta truffa ai danni del servizio sanitario regionale da parte di operatori e responsabili dell’Ospedale Israelitico.

I fatti relativi alle fatturazioni al centro dell’inchiesta risalgono al periodo 2006/2009. Nel 2011 e nel 2012 con due diversi decreti la precedente amministrazione ratificò accordi che consentivano la liquidazione, al momento bloccata, delle prestazioni erogate. Nel 2014 con il decreto 128 l’attuale amministrazione in autotutela ha annullato i due provvedimenti ricalcolando l’entità delle prestazioni erogate dal 2006 al 2009 e risultate dalle verifiche non congrue per 17 milioni di euro. Gli uffici regionali sono a disposizione della Forze dell’Ordine per facilitare il loro lavoro e quello della Magistratura”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio. SANITA', SIMEONE (FI): "ATTO AZIENDALE ASL LATINA, ZINGARETTI MANTENGA IMPEGNI ASSUNTI" Intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, in vista della redazione del nuovo atto aziendale che deve contenere alcune priorità non rinviabili per uscire dall'emergenza che caratterizza la sanità pontina “La redazione del nuovo piano aziendale da parte del direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi, è la sfida che la sanità nella provincia di Latina ha il dovere di vincere e lo strumento migliore per misurare la capacità della Regione Lazio di mantenere fede agli impegni assunti, per ora solo verbalmente. Per questa ragione ho inviato una nota al direttore della Asl di Latina, Caporossi, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al dirigente della Cabina di regia della sanità nel Lazio, Alessio D’Amato e al direttore della Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria del Lazio Flori Degrassi contenente una sintesi dei passaggi irrinunciabili per far uscire la provincia di Latina dallo stato emergenziale. La redazione del piano strategico aziendale è, come specifica la Regione, “una programmazione attenta delle risposte ai bisogni dei territori effettuata in base ad un cronoprogramma preciso e alla definizione degli obiettivi da raggiungere a breve, medio e lungo termine”. In questo contesto risulta fondamentale quindi confermare con forza il sottodimensionamento di medici ed infermieri che impedisce un regolare funzionamento dei reparti e la valorizzazione del patrimonio professionale che li contraddistingue prevedendo l’integrazione della pianta organica nelle strutture ospedaliere della provincia di Latina; ottenere con lo sblocco del turn over (che nel 2014 ha visto su 91 professionalità confermate nel Lazio solo 7 destinate alle strutture di Latina) un numero di medici congruo alle richieste avanzate sinora dal Direttore generale della Asl Caporossi, di 75 unità e quindi ad un ottimale funzionamento degli ospedali; riequilibrare, una volta per tutte, la quota capitaria che mostra una disparità consistente tra Latina (1600 euro) e l’area romana (1900 euro); adeguare i Pronto soccorso ai bisogni della comunità evitando le emergenze che si sono susseguite negli ultimi anni anche a causa della mancanza di posti letto che ha costretto molti pazienti sulle barelle in attesa di un trasferimento in reparto; eliminare le liste di attesa consentendo ai cittadini di effettuare esami diagnostici in tempi rapidi, adeguati alla definizione di una anamnesi, e senza intercorrere nella cancellazione di appuntamenti fissati da mesi; rivedere il rapporto e la relativa convenzione con l’università che deve essere intesa come una risorsa e non come un limite; · trasformare l’ospedale Santa Maria Goretti, nei fatti e non solo a parole come accaduto in passato, a livello strutturale e funzionale, in Dea di II livello; prevedere un aumento dei posti letto in dotazione al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina; l’ospedale Dono Svizzero di Formia deve ottenere tutti i requisiti del Dea di I livello, questo significa rendere operativo h24 il reparto dell’emodinamica che ad oggi funziona solo la mattina, dal lunedì al venerdì, mentre nei giorni festivi e prefestivi è chiuso; garantire all’unità organizzativa del Centro trasfusionale di Formia l’autonomia gestionale in continuità con la decisione assunta dal presidente Zingaretti, con decreto commissariale; chiudere la fase di emergenza che riguarda il Presidio Centro, e l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, che ad oggi non può contare su una attività a pieno regime dei reparti e delle sale operatorie a causa della mancanza di medici, infermieri ed anestesisti. Credo che sia nostro dovere partire dai bisogni della comunità e intorno a questi creare un sistema di tutela della salute che sia non un costo ma una risorsa per la qualità della vita in provincia. Con la sanità non si può lesinare, ma è criminale sprecare le risorse pubbliche. Una alchimia? No, credo che sia possibile se lavoriamo insieme per raggiungere l’unico obiettivo possibile che è dare servizi all’altezza delle aspettative dei cittadini”.

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