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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Nuovi centri per le famiglie, ad un anno e mezzo dall'annuncio è ancora tutto fermo

La Pisana costretta a prorogare i termini per le adesioni

L’annuncio era stato fatto ad ottobre 2021 dall’allora assessora competente, Alessandra Troncarelli, mentre il bando era stato pubblicato a fine 2022. Ad oggi, però, nulla si è mosso. La Regione Lazio è dovuta correre ai ripari, prorogando i termini per la presentazione delle domande per la realizzazione di 12 nuovi centri per le famiglie. Un progetto annunciato un anno e mezzo fa e che stenta, per usare un eufemismo, a decollare.

I centri

Il bando, presentato dall’ex assessora alle politiche sociale, Alessandra Troncarelli, ad ottobre 2021, prevedeva un contributo di oltre 2,2 milioni di euro da parte della Regione Lazio per interventi di sostegno alle famiglie, con percorsi di assistenza alle donne in gravidanza e ai neogenitori, di contrasto alla dispersione scolastica e promozione dell’apprendimento dei più piccoli. Tutte attività da svolgere in uno dei 12 nuovi centri per la famiglia da realizzare.

Questi spazi, finanziati dalla Regione, si sarebbero dovuti individuare con un avviso riservato ai distretti sociosanitari e ai municipi di Roma Capitale che possono partecipare in collaborazione con enti del terzo settore, impegnandosi a mettere a disposizione i locali idonei all’accoglienza del centro e all’erogazione dei servizi. La determinazione con la quale è stato approvato l’avviso pubblico per l’accesso ai contributi regionali risale al 28 dicembre 2022.

I problemi

Come si legge nella determina firmata dalla dirigente dell’area famiglia, minori e persone fragili della Pisana, sono arrivate “numerose richieste di proroga del termine di presentazione delle domande” di adesione da parte di potenziali beneficiari. Inizialmente, quindi, non era stata valutata la “complessità delle attività connesse, in particolar modo alla scelta dei partner disponibili alla co progettazione e alla co gestione dei centri per le famiglie”. Problemi che, per essere risolti, necessitano di “tempistiche maggiori rispetto a quanto previsto”.

Inizialmente, il termine ultimo per le adesione era stato fissato al 28 febbraio 2023 alle ore 17. Adesso, anche “al fine di garantire una più ampia tempistica organizzativa e di consentire la massima partecipazione” la scadenza è stata spostata al 28 marzo 2023 alle ore 17:00.  

I bandi prorogati

Non è la prima volta che bandi pubblici ed avvisi vengono prorogati perché troppo complessi o perché erano state fissate scadenze troppo ravvicinate. L’esempio migliore è forse quello del bando vigilantes, pubblicato a gennaio e che aveva l’apertura delle buste in concomitanza con le elezioni regionali. Tra ricorsi al Tar e prese di coscienza della Pisana, il bando è stato prorogato già due volte. Discorso simile per il bando per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno nelle aree industriali dismesse e per la costruzione di nidi aziendali. Troppa burocrazia, troppe carte e tempi troppo stretti: un mix letale per qualsiasi soggetto interessato.

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