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Regione,  parere favorevole in commissione  anticipo saldi dal 3 gennaio 2015

Saldi invernali nel Lazio da sabato 3 gennaio 2015. Passa all'unanimità dei presenti il parere favorevole dell'VIII Commissione del Consiglio regionale del Lazio Attività produttive e commercio, presieduta da Mario Ciarla (Pd), allo schema di...

Saldi invernali nel Lazio da sabato 3 gennaio 2015. Passa all'unanimità dei presenti il parere favorevole dell'VIII Commissione del Consiglio regionale del Lazio Attività produttive e commercio, presieduta da Mario Ciarla (Pd), allo schema di delibera della Giunta regionale n. 104."In linea con quanto deciso dalla conferenza delle Regioni - ha dichiarato il presidente Ciarla - il Lazio ha anticipato la data dei saldi invernali dal 5 al 3 gennaio, utilizzando la prima settimana utile di gennaio, così da favorire commercianti e cittadini in un momento di forte contrazione dei consumi e di calo del potere d'acquisto". Ciarla ha aggiunto che "i saldi invernali rappresentano un momento molto importante per le famiglie e per i commercianti ed è giusto che la Regione Lazio sia vicina ad entrambi in questo momento di profonda crisi economica".

Hanno votato favorevolmente il presidente Mario Ciarla; i vice presidenti Mario Abbruzzese (Pdl-Forza italia) e Oscar Tortosa (Psi); i consiglieri Daniela Bianchi, Rosa Giancola, Riccardo Valentini (Per il Lazio), Mauro Buschini (Pd),Silvana Denicolò (M5S), Giancarlo Righini (FdI)

AUTISMO; REGIONE LAZIO, ‘GRUPPO TECNICO PER DEFINIRE RETE ASSISTENZIALE’

“La Regione Lazio punta a definire un rete assistenziale per l’autismo al fine di garantire appropriatezza, incisività e sinergia degli interventi per le persone con disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS) e per le loro famiglie, con maggiore omogeneità ed efficacia su tutto il territorio regionale. L’obiettivo è quello di riqualificare la rete di offerta assistenziale per coinvolgere i servizi sanitari, i servizi socio-sanitari, sociali ed educativo-formativi, la famiglia e le associazioni.

Per realizzare questa rete, la Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria provvederà ad istituire un gruppo tecnico di lavoro, costituito da esperti del settore afferenti ai Servizi Sanitari, Sociali, Istruzione e Diritto allo studio, Società scientifiche di riferimento, con il compito di fornire indicazioni omogenee per la programmazione, l’attuazione e la verifica dell’attività per minori e adulti affetti da DPS e per consolidare la rete dei servizi, migliorando le prestazioni, favorendo il raccordo e il coordinamento tra tutte le aree operative coinvolte.

I Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), ed in particolare i disturbi dello spettro autistico, rappresentano una condizione patologica cronica e invalidante ad esordio precoce e il decorso dipende, in gran parte, dalla tempestività e dalla specificità degli interventi abilitativi attivati in età evolutiva. La patologia può manifestarsi con diversi livelli di gravità e quindi richiede risposte articolate e modelli di intervento dinamici, che si devono adattare ai vari bisogni che si modificano nel tempo.

Nell’ultimo decennio i dati epidemiologici hanno indicato un significativo aumento dei casi di DPS, dovuto anche ad una migliore definizione dei criteri diagnostici ed a una maggiore attenzione alle patologie neuropsichiatriche dell’età evolutiva. Secondo alcuni studi la prevalenza stimata all’età di 6 anni è di circa 3.5 casi per 1000 abitanti”.Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

SANITA’: REGIONE LAZIO POTENZIA RETE PER ALZHEIMER

Le Unità valutative Alzheimer (Uva) saranno trasformate in Centri diagnostico specialistici e Centri esperti territoriali più adeguati ad affrontare il problema delle demenze, nell’ottica di un consolidamento della rete socio-sanitaria territoriale al servizio delle persone non autosufficienti, anche di quelle anziane. Questo il processo di riorganizzazione avviato dalla Regione Lazio con l’approvazione del decreto firmato dal presidente Nicola Zingaretti in qualità di Commissario per il piano di rientro sanità ed in attuazione del piano nazionale sulle demenze.

Le demenze rappresentano una delle principali cause di morte negli ultrasessantacinquenni nei paesi occidentali, sono fonte di gravi disabilità in età avanzata, influenzando profondamente la qualità della vita del paziente e dei suoi familiari, l’autonomia nelle attività quotidiane e la sopravvivenza. Nella Regione Lazio si stimano circa 86.000 persone affette da questa patologia, la metà da Malattia di Alzheimer. L’incidenza aumenta con l’età ed il numero dei soggetti affetti tende a lievitare ogni anno, in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione. Nel Lazio si stimano circa 14.200 nuovi casi l’anno.

“Questo provvedimento punta a fornire maggiore sostegno alle famiglie e a rafforzare le risorse del paziente; con la riorganizzazione dei centri per le demenze - spiega il Presidente Zingaretti - si punta a far crescere l’integrazione e il coordinamento delle diverse strutture assistenziali, dei diversi operatori sociosanitari e dei medici di medicina generale, nonché dei familiari”.

La demenza, in quanto malattia cronica, è un esempio classico della necessità di un approccio multidisciplinare e di una forte integrazione sociosanitaria, poichè le diverse fasi della malattia richiedono interventi personalizzati e diversificati, sia sul versante strettamente sanitario (terapia farmacologica e non farmacologica, riattivazione cognitiva, riabilitazione motoria) sia sociale con i Centri diurni Alzheimer (assistenza domiciliare e sostegno alle famiglie).

BILANCIO, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI REGALA AI CITTADINI SOLO TASSE E PREVISIONI SENZA COPERTURA ECONOMICA”

“Tasse, tante parole, alcune promesse, nessuna risposta. Questa la sintesi della proposta di legge di stabilità, del bilancio di previsione e del connesso documento economico e finanziario 2015 - 2017. Nella terza proposta di bilancio che siamo chiamati ad esaminare troviamo, da parte del presidente Zingaretti, solo previsioni sommarie, che non tengono in considerazione la triste realtà. Il presidente prevede sviluppo economico, la fine del commissariamento sanitario, l’innalzamento del Pil, la nascita di una grande regione europea dell’innovazione, di una Regione che protegge e cura, che incrementa sviluppo e occupazione. Peccato che non ci dica come intende raggiungere questi obiettivi. Emerge, con forza, che questa Regione non ha una direzione da seguire e si limita a prendere atto che la crescita e il contenimento della disoccupazione non ci sono stati. L’economia non è ripartita. I consumi ristagnano. Nell’ultimo quinquennio la domanda interna ha subito un drastico arresto pari al 3,6%. La spesa delle famiglie si è ridotta del 6%. La spesa pubblica diminuisce di pochi spiccioli. Il debito pregresso, verso imprese ed enti locali, ammonta oggi, a 9 miliardi di euro a fronte dei 15 miliardi del 2013. Il debito complessivo, quello che la Corte dei conti chiama “stock del debito effettivo”, si attesta a 9,3 miliardi di euro. Sono stati pagati solo 6 miliardi di debiti pregressi mantenendo paralizzata l’economia. Ci domandiamo quindi perché non sia stato ancora onorato l’impegno risarcitorio verso fornitori e creditori. Siamo allo stesso punto, se non addirittura più indietro, rispetto a dove ci trovavamo quando Zingaretti ha iniziato il suo cammino. E con molte aggravanti. Una su tutte: la crescita del prodotto interno lordo a fine 2014 è pari soltanto allo 0,1% rispetto al suo valore attestato nel 2013. Contro ogni più nera aspettativa. Insomma, si prevedeva un incremento pari ad uno, siamo a stento arrivati a 0,1. Leggendo le dichiarazioni dell’assessore Sartore, mi chiedo se non siamo tornati alla semplice finanza creativa che molti danni ha creato nel passato. Se il 2014 chiude con un misero aumento dello 0,1%, come può nel 2015 aumentare tutto d’un balzo addirittura del 1,4%? Cioè ben 14 volte meglio dell’ anno in corso? Questa giunta sta buttando le mani avanti per non cadere indietro giocando sullo spostamento della crescita reale al 2016. Stanno spostando di un altro anno l’occasione per assumersi le proprie responsabilità. Ancora una volta si pensa di raggiungere il riequilibrio dei conti regionali aumentando la pressa fiscale. Risultato: il 79% delle entrate della Regione è esclusivamente di matrice fiscale. Nel 2014 l’addizionale Irpef è passata dall’ 1,73% al 2.33%. Nel 2015 si conferma un ulteriore aumento dell’1% arrivando ad un +3.33%. Ma, anziché ammetterlo, Zingaretti preferisce ribaltare la notizia. Non ammette che in due anni l’addizionale Irpef è raddoppiata. Getta fumo negli occhi dei cittadini sperando di ottenere credito a discapito della realtà dei fatti. Questa legislatura passerà alla storia per una sola, notevole, capacità. Redistribuire le date di quella via crucis di tasse da pagare che pesano su cittadini, lavoratori (i pochi rimasti), e imprese. Il tutto con previsioni per lo più approssimative ed imprecise che ancorano il pareggio di bilancio ad entrate che non esistono. Lo stesso documento di economia e finanza, su cui il bilancio deve prendere forma, doveva essere approvato in autunno e contenere le linee programmatiche che, nel prossimo triennio, caratterizzeranno questa Regione in termini di sviluppo e occupazione. Eppure non abbiamo trovato traccia di opere fondamentali quali la Pedemontana di Formia, la realizzazione della Roma – Latina, il completamento della tratta ferroviaria Formia – Gaeta – Minturno – Cassino che incentiverebbe lo sviluppo economico e ridurrebbe sensibilmente il traffico su strada, sia nelle province di Latina e Frosinone. L’economia della nostra Regione è allo stremo. La disoccupazione è cresciuta, sia per via dell’aumento di chi ha perso il lavoro sia per l’aumento di giovani in cerca di impiego. Quella giovanile è fuori controllo (resta oltre il 40%). Per il comparto industriale gli interventi sono concentrati solo sulle start up. Sarebbe il caso di pensare anche a tutte quelle aziende, piccole, medie e grandi, che la crisi la stanno affrontando ogni giorno, che stanno tenendo il mercato superando le difficoltà quotidiane, e che non sono tra i destinatari dello sgravio fiscale a titolarità regionale quando ne avrebbero tutto il diritto e tutta l’esigenza. Questa Regione non è riuscita a recuperare lo scollamento tra mondo reale e amministrazione pubblica. Non ha ascoltato il grido di dolore delle nostre imprese. Continua a far cadere nel silenzio la rabbia dei nostri cittadini che si vedono sottratti ogni giorno lavoro, servizi e diritti”.

BILANCIO LAZIO. L’AULA APPROVA IL RENDICONTO DELLA REGIONE

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, con 23 voti favorevoli, 14 contrari e 1 astenuto, il Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2013 (proposta di legge regionale n. 226). Parere favorevole anche per il conto consuntivo del Consiglio regionale per l’esercizio 2013 (proposta di deliberazione consiliare n. 30). Dopo di che l’Aula è passata all’esame del Documento di economia e finanza regionale 2015-2017 (Defr, proposta di deliberazione consiliare n. 35).

Come ha spiegato l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, nel corso della sua relazione introduttiva al Rendiconto generale della Regione, “il conto consuntivo 2013 registra un miglioramento molto importante per quanto riguarda lo stock del debito regionale complessivo che si attesta a 9 miliardi e 317 milioni, in diminuzione di 3 miliardi rispetto al conto consuntivo 2012, che si attestava a 12 miliardi e 282 milioni certificati.”.

“Risulta che al 31 dicembre 2013 – ha proseguito Sartore - le entrate complessivamente accertate sono di 42,2 miliardi di euro, mentre le spese complessivamente impegnate sono 41,7 miliardi di euro. Migliora il risultato di amministrazione rideterminato in 4 miliardi e 970 milioni.”. Il disavanzo, dunque, passa dai 5,240 miliardi del 2012 ai 4 miliardi e 970 milioni per l’anno 2013. L’assessore ha inoltre relazionato sul riaccertamento dei residui passivi e attivi, sulla riduzione dei residui passivi tra il 2012 e il 2013 per effetto della perenzione (831,5 milioni) e del miglioramento del risultato della competenza. La gestione della competenza riflette la dinamica del bilancio finanziario riferito al 2013, mentre il risultato d’amministrazione considera i residui attivi e passivi, vale a dire crediti e debiti dell’ente al 31 dicembre 2013.

A tale proposito, la presidente del Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco), Valentina Corrado (M5s), nel corso sua relazione ha dichiarato che “la Regione Lazio ha rispettato l’equilibrio nella gestione di competenza, come non succedeva da anni, ovvero ha impegnato meno somme di quanto siano gli accertamenti definitivi 2013, con una differenza positiva di 462.999 migliaia di euro.”.

“Ciò significa – ha proseguito Corrado - che sono state accertate entrate superiori del 1,11% rispetto agli impegni di competenza. Il miglioramento della programmazione degli impegni ha permesso il mantenimento degli equilibri ed addirittura di un risultato di competenza positivo. E’ apprezzabile come tale differenza sia notevolmente diminuita rispetto all’esercizio 2012, dove si era riscontrato che le somme impegnate erano state pari ad oltre il 15% delle entrate accertate, comportando un disavanzo molto elevato.”.

Nella relazione al Rendiconto, tra l’altro, si dà conto: dell’utilizzo del fondo di liquidità relativo alle anticipazioni del decreto legge 35/2013 e della sua contabilizzazione per un importo di 3,7 miliardi; del portafoglio del debito di finanziamento effettivo della Regione al 31 dicembre 2013 (pari a circa 11 miliardi al netto delle anticipazioni di liquidità di 3,8 miliardi); del perimetro degli enti e delle società e della loro gestione, nonché del bilancio consolidato; della gestione del patrimonio immobiliare; della gestione sanitaria con i flussi di cassa e il perimetro sanitario; della contabilità economica patrimoniale le cui modalità di contabilizzazione e rappresentazione sono inserite per il primo anno.

Il parere del Corecoco

Il Comitato regionale di controllo contabile ha espresso parere favorevole al Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio 2013 con alcune osservazioni relative al livello massimo di ricorso al mercato finanziario e all’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali. Alcune criticità sono state evidenziate nella relazione del Corecoco sulle società controllate dalla Regione Lazio che si occupano di viabilità e strade: Astral (bilancio 2013 con una perdita di 6,5 milioni di euro) e Cotral. Parere favorevole anche per il consuntivo del Consiglio regionale 2013, con alcune osservazioni sulla pubblicità dei conti nel sito internet istituzionale. Un consuntivo 2013 che registra 70,5 milioni di spese, a fronte dei 64 milioni del preconsuntivo 2014 e dei 59 milioni del previsionale 2015.

Il Corecoco riferisce al Consiglio regionale anche sui bilanci e i rendiconti degli enti pubblici dipendenti dalla Regione. A tale proposito, dalla relazione illustrata all’Aula dalla presidente del Corecoco emergono alcune criticità relative agli enti parco regionali.

“Il Corecoco – ha dichiarato la presidente Corrado - evidenzia come il contributo ordinario della Regione a favore degli enti parco si riveli appena sufficiente, ed in taluni casi inadeguato, a coprire le spese gestionali, le spese obbligatorie e le spese per far fronte alle attività istituzionali.”. Per quanto concerne le attività svolte nel corso del 2013 dall’Agenzia regionale parchi, “il Corecoco. pone un interrogativo sulle azioni intraprese dall’Agenzia per contribuire a risolvere le questioni sopra richiamate”, ritenendo pertanto “preminente acquisire una relazione dettagliata sulle attività dell’Agenzia e sugli obiettivi dalla stessa concretamente conseguiti nel corso dell’esercizio finanziario 2013.”.

Hanno ottenuto parere favorevole con osservazioni i rendiconti 2013 dei seguenti enti parco regionali: Appia antica; Bracciano Martignano; Castelli romani; Monti Cimini; Lago di Vico; Monti Aurunci; Monti Ausoni e Lago di Fondi; Monti Lucretili; Monti Simbruini; Parco di Veio. Parere favorevole, con osservazioni, per i rendiconti di: Arpa Lazio; Agenzia regionale del Lazio per i trapianti e le patologie connesse; Istituto regionale Ville Tuscolane – Irvit; Laziodisu. Parere favorevole, a maggioranza dei membri Corecoco, per i rendiconti dell’agenzia per la mobilità (Aremol), e per Roma Natura.

Parere sfavorevole con osservazioni, invece, per i rendiconti dei parchi regionali Riviera di Ulisse e Monti Navegna e Cervia. Bocciato anche il rendiconto 2013 di Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nell’agricoltura. Corrado ha infine riferito all’Aula che “non risultano pervenuti a questo Comitato i bilanci ed i rendiconti delle Ater.”.

Saldi anticipati al 3 gennaio. Buschini: “Accolte le sollecitazioni dei commercianti”

“Siamo molto soddisfatti per questo risultato perché far iniziare i saldi invernali di lunedì 5 gennaio sarebbe stato un serio problema per un comparto commerciale già da tempo in difficoltà. Ora i commercianti possono organizzarsi per promuovere le vendite di fine stagione nel primo week-end del nuovo anno vista la data di inizio saldi da noi fissata per il 3 di gennaio. È per questo che abbiamo accolto la sollecitazione massiccia e insistente di molte aziende e di molti operatori del settore e ci siamo mossi subito perché venisse anticipata la data di avvio dei saldi 2015. Sicuramente un contributo fattivo per i tanti commercianti che hanno lamentato un calo degli affari in questo periodo prenatalizio. L’auspicio è che con l’anticipo dei soldi si possa offrire un’opportunità di far crescere le vendite nonostante il periodo di crisi che ben conosciamo”.

Lo ha dichiarato il consigliere regionale democratico Mauro Buschini dopo il voto favorevole dell'VIII Commissione del Consiglio regionale del Lazio Attività produttive e commercio, presieduta da Mario Ciarla (Pd), all’anticipazione dei saldi invernali nel Lazio da sabato 3 gennaio 2015.

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