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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Regione, riforma Delrio. tronca in audizione sul ruolo di roma capitale

Il commissario straordinario di Roma capitale è intervenuto sulla proposta di legge regionale n. 269 in attuazione della riforma Delrio: osservazioni “tecniche”

Il commissario straordinario di Roma capitale è intervenuto sulla proposta di legge regionale n. 269 in attuazione della riforma Delrio: osservazioni “tecniche”

“Il vero punto nodale è il peso che s’intende dare alla peculiarità di Roma capitale”. Con queste parole il prefetto Francesco Paolo Tronca ha concluso il proprio intervento sulla proposta di legge regionale d’adeguamento della legislazione regionale ai dettami della cosiddetta legge Delrio.

Il commissario straordinario di Roma capitale è giunto alla Pisana accompagnato dal sub-commissario Ugo Taucer e dal segretario generale Serafina Buarnè. Sulla proposta di legge regionale n. 269 all’esame della I commissione, Affari istituzionali, presieduta da Baldassarre Favara (Pd), e della IV, Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), riunite in seduta congiunta, Tronca si è limitato a esprimere alcune osservazioni di carattere generale, sottolineando i limiti del proprio mandato e la titolarità della politica a entrare nel merito del provvedimento.

Premettendo che rispetto alla proposta in discussione “ci sono valutazioni prettamente politiche in cui, come organo tecnico, non posso addentrarmi”, il prefetto Tronca ha concentrato in tre punti le proprie osservazioni: il peso dato dall’articolo 3 del provvedimento a Roma capitale nei meccanismi di consultazione degli enti territoriali; la definizione degli ambiti territoriali ottimali per materie importanti come rifiuti e trasporto pubblico locale; la parte normativa riferita alle risorse a disposizione di Roma capitale (articolo 15 della pl 269). “La concertazione nell’ambito del Cal (Consiglio delle autonomie locali) – ha detto Tronca - rende di fatto, a mio parere, il peso specifico di Roma capitale equiparato al peso specifico degli altri comuni. Il perché e il per come non spetta a me. È frutto di una scelta politica, tecnica, di una prima stesura che va rivista? A voi la valutazione. È una cosa che ho rilevato, ma non entro nel merito”.

“Considerato che gli Ambiti territoriali ottimali perimetrano il territorio su cui sono organizzati i servizi pubblici integrati – ha proseguito Tronca - pensiamo a servizi importantissimi quale quello del ciclo dei rifiuti o del trasporto pubblico locale, fondamentale per il cittadino e per il livello di qualità della vita di tutti gli ambiti, forse in questo Roma capitale dovrebbe vedersi attribuito un ruolo un po' più significativo non dal punto di vista politico ma da quello gestionale e organizzativo, perché è la cabina di regia di questi settori che sono essenziali per la vita quotidiana. Tutto questo non mi sembra che emerga in modo significativo dall’articolato della proposta di legge.”. Riguardo all’articolo 15, Tronca si è così espresso: “Non mi sembra, da tecnico, che risultino particolarmente chiare le modalità con cui vengono individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie a Roma capitale a far fronte alle nuove funzioni amministrative che le vengono attribuite, ma questo vale anche per altri comuni, e non solo per Roma. Il pensiero è corso a immaginare che si potrebbe prevedere un rinvio a successivi e distinti provvedimenti attuativi di dettaglio che permettano una pesatura di queste risorse finanziarie, indispensabili per svolgere le funzioni previste in più, che sono robuste, complesse e richiedono un impianto gestionale adeguato. Le nuove funzioni, se vengono attribuite, devono funzionare a perfezione e servono risorse per farle funzionare. La mia proposta – ha concluso Tronca - è quella di immaginare di concertare in modo più analitico ogni valutazione di merito per consentire una attenta e necessaria analisi economico-organizzativa che tenga conto della complessità di Roma capitale.”.

Nel corso dell’audizione il capogruppo del Pdl, Antonello Aurigemma, si è detto d’accordo al 99% dell’intervento di Tronca, in particolare sul punto che è la politica che deve dirimere queste questioni. Secondo Aurigemma, visto che manca la politica di una parte importante del territorio interessata dal provvedimento, è necessario riflettere se è il caso di soprassedere per il momento e discutere nuovamente quando nel comune di Roma tornerà a esserci un interlocutore politico. Perché “questa norma senza Roma è nulla”, come ha sottolineato Francesco Storace (La Destra).

A ricordare le finalità della pl 269 è intervenuto l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. La cosiddetta legge Delrio (Legge n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) impone alle regioni di ridisegnare confini e competenze dell’amministrazione locale, in attesa della riforma del titolo V della Costituzione. Di qui la pl 269 d’iniziativa della Giunta regionale, concernente il “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alla Città metropolitana di Roma Capitale, a Roma Capitale e riallocazione delle funzioni amministrative a livello locale”.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i consiglieri Riccardo Valentini (Pd), Fabrizio Santori (Gruppo Misto), Pietro Sbardella (Gruppo Misto), Gianluca Perillli (M5s), Daniele Fichera (Psi per Zingaretti), Giancarlo Righini (FdI).

Dopo l’audizione ci sono stati alcuni interventi sull’ordine dei lavori ed è stato stabilito di iniziare la discussione generale martedì 17 novembre, alle ore 15.

SANITÀ: CON SBLOCCO TURNOVER PUNTARE A FARE DELLO SPAZIANI DI FROSINONE UNO DEI MIGLIORI OSPEDALI DELLA REGIONE. SANITA' DEL REPARTO CON LETTO E COMODINO NON ESISTE PIU' PUNTARE A CENTRI DI ECCELLENZA CON FORTE RETE TERRITORAILE DI CURE L’assunzione nei prossimi 3 anni di oltre 1200 tra mediici, infermieri e operatori permetterà di intervenire sopratutto nel sovraffollamento dei pronto soccorso e in tutti quei reparti in sofferenza. Meno attese, cure migliori, più veloci e meno sprechi dall'uso di prestazioni esterne. Una iniezione senza precedenti di professionalità e risorse umane su cui dobbiamo farci trovare pronti e decisi.

Invece di continuare con la sterile polemica sul nome del manager Asl, lavoriamo per fare dello Spaziani di Frosinone uno dei migliori ospedali del Lazio. Lo sblocco del turnover annunciato oggi da Zingaretti permetterà di raggiungere più velocemente questo obiettivo, visto che si potrà tornare ad assumere medici ed infermieri in base alla reali necessità.

Lo stesso Presidente ha ricordato la necessità di individuare alcuni grandi ospedali e punti di eccellenza, con intorno una sanità territoriale e di prossimità che offra servizi diversi. Tra questi, dobbiamo fare in modo che ci sia anche Frosinone, che dovrà essere in grado di competere con i più importanti ospedali della Capitale come il Gemelli o l’Umberto I. Già oggi abbiamo le professionalità per ambire a questo progetto, e la stabilizzazione e assunzione di nuovo personale ne porterà finalmente della altre.

Il modello a cui puntare è quello di uno Spaziani di altissimo livello con intorno una rete di qualità territoriale fatta dei poli ospedalieri come Sora o Cassino e case della salute.

La sanità del piccolo reparto con letto e comodino non esiste più. Strutture di questo tipo abbassano i livelli di cure, sottopongono a grandi responsabilità i medici e operatori sanitari, oltre a mettere a rischio la salute delle persone.

Su questo sono pronta a battermi accanto di tutti quelli che hanno compreso che per cambiare la sanità locale bisogna passare per il rafforzamento dell’ospedale di Frosinone. Auspico che questo mio appello venga raccolto. Sarebbe una dimostrazione di maturità e magari di rinuncia a un facile consenso popolare che rischia, a lungo andare, di non tutelare i reali interessi dei cittadini.

Così Daniela Bianchi, consigliera indipendente del gruppo Sel e vice-Presidente della Commissione Cultura in merito alla nomina del Commissario alla Asl di Frosinone Luigi Macchitella.

VALLE DEL SACCO: AL VIA CONTRATTO DI FIUME AUDIZIONE CONGIUNTA DELLE COMMISSIONI SVILUPPO E AMBIENTE DELLA REGIONE LAZIO CON CONTRATTO FIUME CAMBIAMO LA VALLE DAL BASSO TEMPI RAPIDI, RISORSE CERTE E PROGETTI CONDIVISI CON IL TERRITORIO

Con il “Contratto di Fiume” del Sacco supereremo una volta per tutte l’emergenza della Valle del Sacco e passeremo ad una programmazione che, con risorse certe e inequivocabili, possa risanare l’ambiente e allo stesso tempo creare sviluppo.

Si farà in tempi rapidi, lo assicura l'Assessore regionale Fabio Refrigeri. La prima tappa sarà l’avvio, entro pochi giorni, di un’assemblea regionale sui “Contratti di Fiume”. Un luogo in cui gli attori locali saranno chiamati a lavorare per definire in pochi mesi il contratto vero e proprio. Con questo strumento metteremo a sistema tutti gli interventi. Il risultato sarà un progetto unico, deciso dal basso e sostenuto dai bandi europei legati al programmi Life, Horizon 2020 e risorse specifiche legate alle bonifiche e ai contratti di fiume. Quali interventi? Parliamo di interventi contro il rischio idrogeologico, il disinquinamento delle acque, la riqualificazione delle aree vicino al fiume con coltivazioni e percorsi naturalistici, il recupero di aree industriali, l'avvio di attività di green economy e innovative. Tutte cose decise in accordo con associazioni, enti locali e imprese. Non ripeteremo gli errori del passato, con azioni scollegate tra loro, imposte da pochi e non percepite dai cittadini.

Così Daniela Bianchi, Consigliera regionale del Lazio, indipendente del gruppo "SEL" e vice-Presidente della Commissione Cultura, componente della Commissione Sviluppo alla Pisana e coordinatrice del tavolo sulla "Valle del Sacco" in merito all'audizione delle Commissione VI e VIII che hanno ascoltato gli interventi delle associazioni e dell'Assessore regionale Fabio Refrigeri.

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