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Regione, riforma Delrio, Virginia Raggi in audizione alla Pisana

Primo confronto ufficiale tra Regione e Comune. Punti critici: tempi di attuazione, trasferimento delle risorse economiche e competenze in materia di urbanistica Il sindaco di Roma Capitale è intervenuto oggi in audizione nella commissione...

Primo confronto ufficiale tra Regione e Comune. Punti critici: tempi di attuazione, trasferimento delle risorse economiche e competenze in materia di urbanistica

Il sindaco di Roma Capitale è intervenuto oggi in audizione nella commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, enti locali del Consiglio regionale del Lazio in merito alla proposta di legge regionale n. 317, che riguarda soprattutto il conferimento di funzioni e compiti amministrativi da parte della Regione a Roma Capitale e alla Città metropolitana di Roma Capitale.

Sono emerse divergenze di opinioni tra Virginia Raggi e i consiglieri regionali su alcuni punti del provvedimento, in particolare sulla tempistica per l'approvazione della legge, sulla necessità di introdurre una norma transitoria che subordini il conferimento delle funzioni al trasferimento delle risorse economiche e sulla ripartizione di alcune competenze, soprattutto in materia di urbanistica. Alla presenza di due assessori regionali e 29 consiglieri regionali, l'audizione si è aperta con una premessa di Virginia Raggi, che ha precisato di intervenire solo in qualità di sindaco di Roma Capitale e non anche come sindaco della Città metropolitana (ha auspicato invito per il futuro) e che, al fine di dare indicazioni precise su questa proposta di legge, è necessario avviare un ragionamento insieme anche agli altri consiglieri e ai sindaci del territorio, per coinvolgere anche le opposizioni. A tal fine, Raggi ha annunciato che già domani l'Assemblea Capitolina definirà, con degli ordini del giorno, quali poteri ritiene assumere dalla Regione, mentre per l'altro ente si dovrebbe procedere la prossima settimana alla convocazione dell'assemblea. Il sindaco di Roma ha tuttavia dato alcuni orientamenti generali sui vari articoli della proposta di legge che riguardano la Capitale: per quanto riguarda le attività produttive, disponibilità ad accogliere integralmente le disposizioni previste; parere negativo, invece, su quelle riguardanti il governo del territorio, perché - è stato detto - Roma Capitale ha già delle funzioni importanti in materia di urbanistica e quindi sarebbe auspicabile mantenere una funzione di controllo da parte della Regione.

Su questo punto ci sono state obiezioni da parte di numerosi consiglieri regionali che invece hanno rimarcato la necessità di semplificare e sburocratizzare le procedure in questa materia, dando più poteri a Roma Capitale per ridurre i disagi ai cittadini che derivano dal rimpallo delle competenze tra i due enti.

L'altro punto controverso che è emerso dall'audizione riguarda il trasferimento delle risorse economiche necessarie a gestire le nuove funzioni. Il sindaco di Roma ha chiesto che nella proposta di legge n. 317 siano quantificate in modo preciso le risorse da attribuire alla Capitale e che sia fatta chiarezza, con una norma transitoria, sul fatto che il conferimento delle competenze sia subordinato al trasferimento delle risorse. A tal proposito, Raggi ha citato come esempio negativo il problema dei ritardi nel trasferimento delle risorse sul trasporto pubblico locale, spiegando che le risorse regionali dell'annualità 2014-2015 sono arrivate al Campidoglio solo all'inizio di quest'anno.

Anche su questo punto alcuni consiglieri regionali hanno detto di non essere d'accordo perché, a loro avviso, la norma è già scritta in modo chiaro e - hanno assicurato - non ci saranno vuoti di competenze o problemi di gestione dei servizi.

Infine, altro punto di divergenza, la tempistica per l'attuazione della riforma Delrio. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno esortato il sindaco di Roma a provvedere al più presto a far pervenire le osservazioni dell'Assemblea Capitolina, così come hanno criticato il mancato coinvolgimento oggi della Città metropolitana. Ma su questo punto Raggi ha replicato che i ritardi non sono ascrivibili ai due enti, in quanto la riforma Delrio è ferma in Consiglio regionale da due anni (critica condivisa anche dai consiglieri di opposizione) e poi anche perché entrambi gli organismi sono stati da poco rinnovati. In particolare, Raggi si è soffermata sulla Città metropolitana, il cui consiglio è stato eletto circa un mese fa e dove la legge Delrio, a suo avviso, produrrà gli effetti peggiori, visto che il bilancio del prossimo anno sarà sicuramente in rosso, rendendo di fatto impossibile l'esercizio delle nuove funzioni.

DIRETTORE MOF IN AUDIZIONE ALLA PISANA SU INTERESSI CRIMINALITÀ

La commissione infiltrazioni mafiose del Consiglio regionale visiterà il mercato di Fondi

Mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof) e criminalità. La sicurezza del primo e l'interesse della seconda verso il mercato in provincia di Latina sono stati al centro, questo pomeriggio, di un'audizione della commissione sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale del Consiglio regionale del Lazio. A riferire su sicurezza del Mof ed eventuali fatti in grado di evidenziare interesse per il mercato da parte della criminalità organizzata il direttore Stefano Nardone, con una relazione la cui versione scritta - completa di proposte - sarà consegnata in occasione di una prossima visita a Fondi da parte della stessa commissione speciale. Visita analoga a quella già annunciata per il Car di Guidonia.

Due gli aspetti sottolineati da Nardone, da 37 anni in servizio al mercato, il quale non ha nascosto che il settore dell'ortofrutta in generale sia esposto al pericolo di infiltrazioni. Ma in questi stessi anni, sempre secondo il direttore, non è mai stata sequestrata droga nel Mof. Anche per il rilascio delle concessioni (il mercato ha 115 stand) i controlli sarebbero piuttosto scrupolosi, senza mai grandi problemi, se non un caso un paio di anni fa. Discorso diverso per il mondo dei trasporti: in un carico di 2500 cassette su un camion - e il numero di mezzi giornaliero che fa ingresso al Mof varia dai 2000 ai 2550 - è difficile da parte degli investigatori individuare carichi illegali nascosti. Elementi criminali possono infiltrarsi, pertanto, tra chi lavora onestamente. La soluzione sarebbe quella di un rapporto ancor più sinergico tra chi amministra il mercato e le forze dell'ordine. L'ipotesi di trasferire il commissariato di Fondi all'interno del Mof, nonostante un investimento sulla palazzina da parte della spa di circa 450 mila euro, pare però tramontata.

I consiglieri presenti all'audizione hanno formulato richieste di chiarimento sulle numerose notizie di stampa che riguardano il Mof. Inoltre si è parlato della necessità di evitare che il mercato ortofrutticolo entri nel percorso dei prodotti delle agromafie, dell'ipotesi di un Mof parte civile nelle vicende giudiziarie e del fatto che in passato siano state avviate indagini di Dia, Dda e forze dell'ordine. È emerso anche che esiste un Mof "obiettivo sensibile", che da un lato produce e dà lavoro a tantissime famiglie e dall'altro, per fattori esterni legati al mondo dei trasporti, è esposto a problemi sul piano della legalità. Invocata la presenza di più presidi di legalità, commissariato incluso, e apprezzata la prassi del direttore di accompagnare in giro per il mercato ufficiali delle forze dell'ordine. Durante l'audizione è stato anche ricordato che la società è da tre anni senza presidente e vicepresidente, il primo di nomina regionale e il secondo comunale.

METREBUS, MINNUCCI (PD): “GRAVI LE DICHIARAZIONI DEL GRILLINO STEFÀNO”

“L’annuncio di Ferrovie dello Stato della disdetta del servizio Metrebus desta non poche preoccupazioni e rischia di danneggiare gravemente i cittadini che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico di Atac, Trambus, Met.Ro, Cotral e Trenitalia. In questi 22 anni Metrebus ha rappresentato una garanzia per tutti, dai turisti ai cittadini del Lazio: con un semplice titolo di viaggio integrato, infatti, era garantito un servizio di trasporto pubblico completo anche nelle ore notturne. L’annuncio di FS non solo ci fa tornare indietro nel tempo ma rischia di compromettere la competitività del nostro Paese e della nostra regione il cui processo di crescita e sviluppo pone grande attenzione anche sul tema trasporti oltreché su quello delle infrastrutture. Capisco le esigenze societarie di FS così come comprendo quelle di Atac ma, in questo caso, non possiamo non pensare alle controindicazioni di una decisione che inevitabilmente andrà a colpire le tasche dei nostri concittadini costretti ad acquistare più biglietti per un unico viaggio. In questo quadro, dunque, auspico un intervento anche delle Istituzioni al fine di promuovere un tavolo di concertazione con le aziende interessate e trovare soluzioni adeguate per evitare rincari importanti per i cittadini. Un grosso input a riguardo deve arrivare dalla Sindaca Raggi e dalla stessa Meleo che, per il ruolo che ricoprono e per il peso decisionale dell’ente che rappresentano, hanno il compito di affrontare con determinazione una situazione che rischia di esplodere. Se poi la linea dei grillini è quella esposta dal consigliere Stefàno, secondo il quale il costo del biglietto Atac fuori dal sistema Metrebus andrebbe a costare meno rispetto ad oggi, allora siamo messi proprio male. Vorrei ricordare al Presidente Enrico Stefàno che esiste l’Area Metropolitana di Roma Capitale di cui, come M5S, detengono anche la maggioranza di governo e come tale hanno il dovere di governare in maniera organica e non a compartimenti stagni” ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, commentando la decisione di Ferrovie dello Stato di annullare il servizio Metrebus.

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