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Politica

Regione, Spending review  stop a interessi per opere mai realizzate. Sartore: “Ridotto debito finanziario per 8,5 milioni”

La Regione Lazio non paga più gli oneri finanziari per opere mai realizzate o non portate a integrale compimento. La norma contenuta nella legge di Stabilità regionale 2014, che riguarda i mutui concessi agli Enti locali da Cassa Depositi e...

La Regione Lazio non paga più gli oneri finanziari per opere mai realizzate o non portate a integrale compimento. La norma contenuta nella legge di Stabilità regionale 2014, che riguarda i mutui concessi agli Enti locali da Cassa Depositi e Prestiti e sostenuti da contributi regionali, sta producendo i primi effetti. “Sono centinaia le cartelle inviate da Cassa Depositi e Prestiti in cui ci viene comunicata la chiusura di mutui o la drastica riduzione degli oneri” – dichiara l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. “Per la Regione – continua l’assessore - che finora ha pagato oneri finanziari compresi tra il 4% e il 9% è una boccata d’ossigeno. Abbiamo così ridotto il debito iscritto nel conto del patrimonio per 8,5 milioni di euro, accertato 2,26 mln di maggiori entrate nel biennio 2014-2015 connesse alla restituzione di somme non utilizzate e previsto minori oneri finanziari a carico della Regione per 1,8 milioni di euro l’anno”.

La norma rientra in un’azione più ampia di riduzione degli oneri finanziari che prosegue nel 2015 attraverso un percorso di confronto amministrativo con gli Enti locali. L’obiettivo è di ottimizzare l’intervento della Regione a favore del territorio evitando che il mancato utilizzo delle somme devolute possa determinare oneri aggiuntivi per la finanza regionale.

Nel solco di tale misura, si inserisce anche la norma virtuosa contenuta nella Legge di stabilità 2015 che consente di definanziare quelle opere pubbliche, interamente coperte da finanziamenti regionali, mai avviate a distanza di tre anni dalla concessione del finanziamento. Con una recente circolare, i Comuni del Lazio sono stati messi al corrente di questa norma volta a liberare importanti risorse oggi bloccate su opere che esistono solo sulla carta, contribuendo così al risanamento e alla sostenibilità complessiva del bilancio a beneficio dei cittadini e a sostegno di nuovi

GIUSTIZIA, SIMEONE (FI): "IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, SALVA IL TAR DI LATINA"

"La soppressione del Tar di Latina comporterebbe un forte aumento dei costi e renderebbe più complesso il funzionamento della sede romana del Tribunale amministrativo regionale. Per questo il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa ha espresso riserve sulla scelta di eliminare questa sede. La relazione presentata, con le conseguenti osservazioni, sottolinea infatti il ruolo fondamentale della sezione distaccata del Tar di Latina per il buon andamento della giustizia avvalorandone il mantenimento. Il Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa ha evidenziato che "la sede unica del Tar del Lazio a Roma avrebbe costi molto alti e sarebbe invasa da carichi di lavoro aggiuntivi che ne minerebbero l'efficienza visto che, per i numerosi casi di competenza estesa a tutto il territorio nazionale, assorbe già circa un quarto del complessivo carico di lavoro dell'intera giustizia amministrativa di primo grado". La relazione, sottolinea inoltre che "la sede del Tar di Latina ha un carico superiore a quello di molti altri Tar". Queste considerazioni avanzate dal Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa "sconsigliano" di fatto la soppressione della sede pontina. La nota, indirizzata dal presidente Giorgio Giovannini al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Del Rio, esprime parere sul taglio delle sedi dei tribunali amministrativi italiani in vista della riorganizzazione della rete della giustizia amministrativa italiana che deve essere messa a punto entro il 31 marzo 2015. Inoltre la Presidenza rileva che il trasferimento nella Capitale di compiti e funzioni comporterebbe un aggravio dei tempi e la necessità di reperire nuovi locali. Per questo ultimo aspetto nella relazione si ricorda che "la sede pontina del Tar è ospitata in una struttura demaniale con costi di gestione per lo Stato di 28 mila euro l'anno, cifra estremamente bassa e che coprirebbe solo parzialmente i costi da sistenere a Roma". Queste considerazioni arrivano da un organismo neutro, non prestano il fianco a critiche legate al campanilismo, e ci confortano nella battaglia che stiamo conducendo per salvare la sede pontina del Tar che, a suo tempo, è stata istituita per deflazionare l’eccezionale carico gravante sulla sede centrale del Tar Lazio. Il Tribunale amministrativo di Latina, infatti, assorbe il contenzioso di tutta la popolosa zona sud della regione Lazio e rappresenta un importante presidio di legalità e giustizia vicino ai cittadini. Il Tar di Latina, inoltre risponde, in termini operativi a quel principio fondamentale del funzionamento di ogni servizio pubblico che è l'efficienza e, a dirlo, non sono considerazioni generiche, ma i numeri di questa relazione. La sezione distaccata del Tar di Latina, non va mantenuta perchè è di Latina ma perchè è efficiente. Ci auguriamo che queste considerazioni positive, che avvalorano la nostra posizione, siano accolte e diventino scelte concrete del Governo". Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SANITA’, SIMEONE (FI): “LABORATORI ANALISI SALVATI DAL TAR. ENNESIMO SCIVOLONE DI ZINGARETTI”

“Apprendiamo con soddisfazione della decisione del Tar del Lazio di sospendere, a seguito del ricorso al Tar presentato da Federlazio, il provvedimento di accentramento analitico dei laboratori analisi imposto dalla Regione Lazio che avrebbe determinato il 31 marzo la disattivazione di oltre 150 laboratori con meno di 200mila prestazioni. Anche in questo caso, abbiamo tentato più volte, con interrogazioni, quesiti in aula e note, di far ragionare il presidente Zingaretti e farlo riflettere sul danno economico, occupazionale e sociale che questa decisione avrebbe comportato. Ma il presidente, come al solito, si è limitato a fare spallucce. E solo un mese fa, durante il consiglio monotematico sull’emergenza dei pronto soccorso del 20 febbraio, ad una nostra precisa domanda sul futuro dei laboratori analisi e in merito alla richiesta di non procedere alla loro cancellazione, ci aveva risposto che “era arrivato il momento di smetterla con inutili tiritere e che era ora che anche il Lazio si adeguasse a questo processo di aggregazione perché la bontà dei servizi sta nella qualità e non nella quantità”. Peccato che il Tar la pensi diversamente e che, con il terzo pronunciamento, in una sola settimana, abbia bocciato ancora le scelte di Zingaretti. E’ arrivato il momento, è arrivato da tempo, di venire in aula e spiegarci cosa intende fare e soprattutto di riflettere e di dare ascolto ai territori, alle associazioni di categoria e a tutto il consiglio regionale. Perché se continua su questa strada conviene che sottoponga direttamente ai giudici le sue decisioni almeno eviterebbe brutte figure”.Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SANITA', CALVI (FI): "CAPOROSSI RISPONDA ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO"

"Il direttore generale della Asl di Latina, Caporossi, risponda al territorio e il centrosinistra la smetta di arrampicarsi sugli specchi per difendere il nuovo atto aziendale che contiene scelte deleterie e penalizzanti per la sanità nella provincia di Latina. Ho letto con attenzione la nota del segretario provinciale del Pd di Latina, Salvatore la Penna, e l'ho trovata in molti passaggi quasi esilarante. Oggi il Pd contesta le affermazioni del coordinatore regionale di Forza Italia Lazio e senatore Claudio Fazzone preferendo strumentalizzare un intervento che era e resta inteso a migliorare i servizi sanitari sul nostro territorio e soprattutto il diritto alla cura dei nostri cittadini piuttosto che evidenziarne le lacune e collaborare per risolverle. Passaggio, quest'ultimo, che sembra interessare poco al centrosinistra anche in Regione visto che, a quanto apprendiamo, durante l'audizione del direttore generale della Asl di Latina in commissione sanità era presente tutta l'opposizione ma neanche un esponente della maggioranza del Pd. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un centrosinistra che, non avendo strumenti concreti su cui ribattere le nostre analisi su criticità e debolezza dell'atto aziendale, si è nascosto dietro a "pesanti eredità e fallimenti" compiuti dal centrodestra. Vorrei suggerire a La Penna,e a chi collabora con lui nella stesura di queste difese d'ufficio, di leggere attentamente gli atti prima di attaccare. Perchè avrebbe evitato di fare l'ennesima brutta figura. Basta informarsi, infatti, per apprendere che l'atto aziendale vigente della Asl di Latina è stato firmato da Ilde Coiro, sotto l'egida della giunta Marrazzo che, a meno di sopravvenuti cambiamenti recenti, ci risulta essere presidente in quota al centrosinistra e non al centrodestra. Noi, a differenza di qualcuno, non abbiamo mai negato il passato e siamo sempre ripartiti dagli errori, quando ci sono stati, per migliore la nostra azione. Il nodo della sanità, la penalizzazione degli ospedali del sud pontino, l'inadeguatezza del Santa Maria Goretti ad ospitare il Dea di II livello, che tra l'altro si farà a data da destinarsi e non a giugno 2015 come annunciato, deve essere affrontata oggi. Il segretario provinciale del Pd, forse, non si è accorto che sulle Case della salute che lui definisce il cuore del nuovo modello della sanità pontina esistono poche certezze di realizzazione, di budget economico o cronoprogramma. Vorrei sapere da La Penna cosa pensa poi, in merito all'emergenza dei pronto soccorso, alle sale operatorie bloccate, ai medici esasperati, ai pazienti privati di servizi fondamentali per la loro cura e salute. Perchè se per lui e tutto il centrosinistra va bene così e l'atto aziendale è risolutivo di queste criticità comincio a pensare che viviamo su due pianeti diversi. Per queste ragioni credo che gli unici ad essere entrati in campagna elettorale siano gli esponenti del Pd che pur di accaparrarsi qualche merito, e anzichè collaborare e fare fronte comune su temi fondamentali per i nostri cittadini, prefersicono giocare con le fughe in avanti. Ne è un esempio il caso del Centro di alta diagnostica su cui tutti, Forza Italia in primis, si è battuta sostenendone la realizzazione per non perdere un servizio di eccellenza a differenza di un centrosinistra che si è autoincensato per gli incontri effettuati in Regione senza però risolvere nulla preferendo solo accaparrarsene i meriti. Invito il segretario provinciale del Pd riflettere prima di lanciarsi nel vuoto senza paracadute e se è davvero interessato alla salute dei nostri cittadini a venire in Comune per il consiglio comunale monotematico sulla sanità di cui, come Forza Italia, ci facciamo promotori. In quella occasione, potrebbe rendersi conto una volta per tutte della differenza tra chi lavora per tutelare i diritti dei cittadini e chi si rinchiude dietro a sterili posizioni di bandiera". Lo dichiara in una nota il coordinatore provinciale di Forza Italia a Latina, Alessandro Calvi

ROCCA CENCIA, CELLI-NANNI: “VOTATO SI’ A ODG PER COINVOLGIMENTO CITTADINI”

“Poco fa in Assemblea Capitolina, per un mero errore, abbiamo espresso voto contrario all’ordine del giorno sull’ecodistretto di Rocca Cencia presentato dall’on Stefano del M5S. Abbiamo immediatamente chiesto di rettificare il nostro voto, come risulta dal verbale d’aula. Purtroppo nel turbine delle votazioni che da giorni si susseguono in Aula Giulio Cesare, a fronte dell’ostruzionismo dell’opposizione al Bilancio di previsione, abbiamo commesso un errore”, lo hanno dichiarato in una nota i consiglieri comunali Svetlana Celli (Civica Marino) e Dario Nanni (PD).

“La nostra posizione sull’ecodistretto di Rocca Cencia è nota da molto tempo: chiediamo il massimo coinvolgimento dei cittadini e l’apertura di un confronto tra istituzioni e territori per una valutazione sulle ricadute di un ecodistretto su un quadrante già fortemente colpito da criticità ambientali. Su questo abbiamo anche presentato delle interrogazioni. E Mentre l’On. Stefano interveniva in Aula Giulio Cesare con un sacco d’immondizia sullo scranno, noi abbiamo chiesto e ottenuto una riunione tra i comitati dei cittadini e l’Assessore all’ambiente Estella Marino”.

“All’On. Stefano, che manifesta grande sdegno sul suo profilo Facebook – senza menzionare il fatto che abbiamo chiesto la rettifica - chiediamo di spiegare come mai sia stato l’unico a votare favorevolmente al suo ordine del giorno, mentre gli altri onorevoli del M5S non hanno nemmeno partecipato al voto. Solerti a presentare mozioni e ODG, salvo poi non venire nemmeno a votarli; solerti a puntare il dito sulla presunta incoerenza altrui, invece di guardare in casa propria; solerti a fotografare gli scranni vuoti degli altri partiti ma non i propri, come accaduto oggi”.

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