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Rifiuti, il Consiglio provinciale diffida la Regione Lazio dal far pagare extra costi alla Ciociaria

Finché non verrà individuata la nuova discarica, la Provincia di Frosinone pretende gli stessi prezzi calmierati garantiti a Roma Capitale, che ha scaricato per anni nel sito di Roccasecca e lo ha intasato prima del previsto

Nella seduta di oggi, venerdì 28 maggio 2021, il Consiglio provinciale di Frosinone ha diffidato formalmente la Regione Lazio dal far pagare i costi extra di smaltimento dei rifiuti finché non verrà individuata la nuova discarica. Il tutto mentre continua la querelle tra la stessa Regione e Roma Capitale. Il presidente Zingaretti, infatti, ha appena sfornato una schema di delibera di Giunta, in luogo dell’ordinanza annullata dal Tar, per diffidare la sindaca Raggi affinché individui entro sessanta giorni aree idonee alla realizzazione dell’impianto di smaltimento.

Con la delibera odierna, con la quale ha da un lato approvato le linee guida per la redazione del piano per l’organizzazione dei servizi Rsu, la Provincia di Frosinone ha anche ribadito una volta per tutte che “il piano chiesto dalla Regione Lazio alle Province potrà essere elaborato solo a conclusione dei lavori del Politecnico di Torino, incaricato di riutilizzare le aree sensibili del Ptpg di Frosinone (Piano territoriale provinciale generale, ndr) quale stralcio dell’iter di aggiornamento del Ptpg”.

La Provincia diffida la Regione dal far pagare costi extra alla Ciociaria

Fino a quando non verrà selezionata il sito in cui realizzare la nuova discarica provinciale, pertanto, la Provincia “diffida la Regione dal porre in essere azioni che non siano orientate alla salvaguardia del principio secondo cui aree fuori provincia siano pronte ad accogliere, nei loro siti di smaltimento, i rifiuti del territorio ciociaro, senza aggravio di costi per i cittadini, in misura analoga a quanto ha fatto la Provincia di Frosinone”.

In poche parole, si pretendono prezzi calmierati finché il Polito non avrà selezionato le aree tra le quali la Regione dovrà individuare la nuova discarica. “Questo - precisano dal provinciale Palazzo Iacobucci - a seguito della situazione emergenziale relativa al IV bacino della discarica di Roccasecca”. Emergenza che ha portato, per ora fino al prossimo 30 giugno, al trasferimento dei rifiuti ciociari a Viterbo e Civitavecchia. Con tanto di ribellione dei sindaci interessati.

“Con il trasferimento massivo dei rifiuti di Roma - si ribadisce - ha interrotto il ciclo virtuoso della Provincia di Frosinone e dei suoi comuni che, invece, avrebbe garantito autosufficienza al territorio fino al 2026: ben prima di allora, infatti, l’Ente di piazza Gramsci avrebbe completato la procedura di aggiornamento del Ptpg che include la verifica di zone potenzialmente idonee per la realizzazione di una nuova discarica”.

Pompeo: “Non possiamo pagare noi gli extracosti”

“Fermo restando che ciascun Ambito Territoriale debba individuare una propria discarica, necessità che ho sempre ribadito sia come presidente della Provincia di Frosinone, sia come presidente di Upi Lazio - ha sottolineato, nell’occasione, il presidente Antonio Pompeo - non possiamo pagare noi, cittadini di questo territorio, gli extracosti derivanti dal conferimento dei rifiuti in altre province o regioni”

“Se la discarica di Roccasecca non avesse dovuto smaltire gli enormi quantitativi provenienti da Roma, il sito sarebbe stato sufficiente per soddisfare il nostro fabbisogno per almeno per altri cinque anni. Un tempo entro il quale avremmo completato l'aggiornamento del Ptpg per individuare aree idonee ad ospitare un nuovo sito attivo, attrezzato, funzionante e regolarmente autorizzato, in sostituzione della discarica di Roccasecca”.

“Non ci sto - ha stigmatizzato Pompeo, ricordando i benefit ambientali di cui la Provincia è creditrice - a far passare il nostro come un territorio che non ha ottemperato a quanto doveva: il ciclo dei rifiuti frusinati presentava una condizione ottimale in termini di impiantistica, conferimento in discarica e termovalorizzazione e con un incremento costante delle percentuali di raccolta differenziata, grazie anche agli interventi e alle misure di sostegno ai Comuni che abbiamo messo in campo”.

“Ecco perché oggi non ci si può chiedere, con queste tempistiche, di individuare aree idonee: abbiamo affidato il lavoro a un Ente qualificato anche a livello internazionale, quale il Politecnico di Torino, che lo completerà entro un anno e lo invierà alla Regione Lazio, cui, è bene ribadirlo, spetta l'individuazione del sito”.

L’approvazione delle linee guida per le autorizzazioni ambientali

Il Consiglio di oggi ha anche ratificato le linee guida per le Aua (Autorizzazioni uniche ambientali), presentate nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa. La Provincia di Frosinone, in collaborazione con Unindustria e Arpa Lazio, ha realizzato un vademecum con l'obiettivo di rispondere a due esigenze apparentemente difficili da contemperare.

Da un lato, incentivare lo sviluppo industriale nella provincia, favorendo l'insediamento di nuovi siti produttivi che possano rimettere in moto il processo economico del territorio, fortemente provato dalla pandemia. Dall’altro, l’imprescindibile azione di difesa dell'equilibrio ambientale che, nel pieno rispetto della legge, mira a uno sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla salvaguardia dell’ecosistema.

“Le linee guida Aua - ha detto a riguardo Pompeo - sono un prezioso strumento di semplificazione al servizio del territorio e del suo sviluppo sostenibile, in un quadro trasparente di procedure condivise. Ma sono, soprattutto, la risposta concreta della Provincia che spesso ha subito critiche sui tempi di rilascio delle autorizzazioni, nonostante le limitazioni della legge Delrio e la mancata assegnazione di funzioni in tema ambientale da parte della Regione Lazio. Con queste - ha concluso - forniamo un supporto estremamente importante alle aziende e alle imprese del territorio che vogliono investire e creare occupazione e sviluppo nella nostra provincia”.

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