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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Roccasecca

Roccasecca, destra e sinistra in campo per la Ideal Standard

Da entrambe gli schieramenti arrivano parole di solidarietà per i lavoratori dell'azienda ciociara

"Siamo vicini ai lavoratori della #IdealStandard. Pronti a mettere in campo tutte le azioni possibili per scongiurare la chiusura di uno dei più importanti siti produttivi del basso #Lazio. Ed evitare così un'ulteriore vertenza sul territorio che, insieme alle altre già in corso, rischia di compromettere ancor di più gli equilibri socio-economici del territorio. Si mettano da parte gli steccati politici, le diversità di ideologia e si lavori uniti verso un unico obiettivo: salvaguardare i circa 550 posti di lavoro dello stabilimento e del relativo indotto". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, consigliere regionale del Lazio e presidente della Commissione speciale Riforme Istituzionali.

Inaccettabile la chiusura di questo opificio

"La decisione dei vertici aziendali di chiudere questo sito produttivo, fiore all'occhiello dell'intera società in Italia ed anche in Europa, è inaccettabile visto e considerato che era già stata superata una forte crisi attraverso investimenti sulle tecnologie produttive. Azione che aveva portato la fabbrica, sita nel territorio di Roccasecca, ad essere un polo di eccellenza del settore.

Mancanza di chiarezza da parte della proprietà

Purtroppo le preoccupazioni dei sindacati e quelle messe nero su bianco, svariate interrogazioni,dal sottoscritto si sono rivelate fondate. Era palese la mancanza di chiarezza da parte della proprietà sulle strategie e sul piano industriale 2018-2020 che, tra l'altro, non è stato mai presentato, nemmeno al MISE. Ora, come ho gia sostenuto ieri, occorre fare fronte comune, lasciare ai margini le polemiche, e produrre tutti gli sforzi necessari per far capire ad Ideal standard che non possono essere mandate a casa 500 persone, cosi dalla sera alla mattina". Ha concluso Abbruzzese. 

Amata su crisi ideal standard

“Solidarietà ai lavoratori, necessità di mobilitazione da parte delle istituzioni contro una decisione scellerata da parte dell’Ideal Standard che rappresenta un’ennesima ferita per il nostro territorio, ma allo stesso tempo occorre ripensare il sistema produttivo e governare attraverso la politica la globalizzazione selvaggia che è contro natura e degrada l’uomo a mero anello della catena del profitto”. E’ quanto afferma il vicepresidente della Provincia di Frosinone, Andrea Amata.

Intervenire in maniera seria

“Le Istituzioni che hanno il dovere di intervenire su questa vicenda, la Regione Lazio e il Governo, lo facciano in maniera serie e non limitandosi a un segnale di presenza tanto per lavarsi la coscienza. Allo stesso tempo si metta in campo una reale e concreta politica di sostegno all’industria. Non è possibile che nella finanziaria ci siano gli aiuti con l’iva agevolata per le ostriche, come fosse cibo quotidiano, e, poi, di fronte a 500 famiglie come quelle impiegate nel sito di Roccasecca non ci sia possibilità di offrire soluzioni. Bisogna essere seri e stabilire le reali priorità, tamponando l’escalation di una crisi che sta impoverendo e sfibrando il tessuto sociale del nostro territorio”.

"Intervenga il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in soccorso dei lavoratori"        

"In merito al caso Ideal Standard Roccasecca ritengo - spiega Pasquale Cianciarelli (FI) che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali debba intervenire in soccorso dei dipendenti del sito a cui si aggiungono i lavoratori dell' intero indotto, circa 500 in totale. Si tratta di manodopera altamente qualificata che ha contributo ad accrescere il brand e, nel contempo, ha contributo fattivamente allo sviluppo economico del territorio. È necessario che il Governo centrale si adoperi per far si che l'azienda riveda le proprie posizioni".

Non si può accettare una situazione così grave

Non possiamo accettare passivamente, inermi, che il territorio sia oggetto di un processo di desertificazione industriale che porterebbe al collasso l'economia locale e nel contempo andrebbe a gravare sulla spesa sociale dei singoli comuni; si pensi quante famiglie monoreddito e con figli minori hanno perduto l'unica fonte di sostentamento. Bisogna scongiurare la delocalizzazione delle imprese che sempre più di frequente abbandonano il nostro Paese alla volta dell' Europa dell' Est o dell' Estremo Oriente, ove trovano un ambiente più favorevole agli investimenti, puntando alla competitività del territorio.

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