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Roma, a Sanremo 2016 - Passata la festa... Il Libersind al fianco dei lavoratori super usati

Archiviato il Festival 2016 facciamo qualche bilancio: ascolti record, ma questo è già stato detto, utile record, ma anche questo è già stato detto.

Archiviato il Festival 2016 facciamo qualche bilancio: ascolti record, ma questo è già stato detto, utile record, ma anche questo è già stato detto.

Ciò che non abbiamo sentito nei tanti servizi sul Festival dei record è che l'impegno del personale RAI per la realizzazione dell'evento è stato anch'esso da record. Si dirà: certo, come no, si si bravi, come sempre...

No, invece no. Stavolta non è come sempre perché le eccezionali misure di sicurezza imposte dalla situazione internazionale, hanno avuto come ricaduta un ulteriore incremento dei carichi di lavoro nei giorni di trasmissione, con convocazioni di mattina che hanno costretto molti colleghi a lavorare dieci ore prima dell'inizio delle dirette, con tutti i rischi per la sicurezza e per la qualità di un lavoro svolto in condizioni di grande affaticamento.

Il sindacato Libersind è stato presente in quei giorni con una delegazione partita di proposito per constatare le condizioni eccezionali in cui si stava svolgendo la produzione e per raccogliere dai colleghi testimonianze, lamentele, suggerimenti e idee.

Abbiamo visto come colleghi di scenografia siano stati utilizzati contemporaneamente per Festival e dopo-festival, come trucco, parrucco e costumi siano stati impegnati insieme al personale tecnico del Festival per la realizzazione delle anteprime e degli spot promozionali, come ancora una volta il personale tecnico impiegato per “Domenica In” e “L'arena” sia stato lo stesso del Festival che, senza soluzione di continuità finita la finale del sabato, ha smontato un impianto di notte per montarne un altro la mattina e accollarsi poi sei ore di diretta filate. Qualcuno lo chiama "giro della morte", altri chiamano quella domenica "colpo di grazia"...

Ma non è solo di lamentele che i colleghi ci hanno parlato. Idee, suggerimenti e ipotesi di soluzione delle criticità riscontrate possono venire da chiunque, specie se qui numerosi "chiunque" sono colleghi con più di dieci anni di esperienza del Festival.

L'azienda, consapevole del sacrificio che stava per chiedere ai suoi dipendenti, senza neppure tentare di affrontare i problemi, ha intrapreso la strada della captatio benevolentiae (traducibile qui col romano volemose bene), concedendo una dazione in denaro che, commisurata all'impegno richiesto, possiamo definire quantomeno leggiadra.

Il sindacato Libersind rinnova l'invito più volte fatto e rimasto inascoltato da parte aziendale, di affrontare con spirito collaborativo l'evento Festival, permettendo ai lavoratori di identificare i problemi più grandi, cercando insieme di risolverne più possibile.

Passata la festa auspichiamo veramente che, forti dei risultati ottenuti, si possa incominciare a tessere, tra azienda, lavoratori e rinnovate rappresentanze sindacali, la tela di nuovi rapporti collaborativi per mettere in sicurezza l'evento Festival per gli anni a venire.

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