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Roma, dal Presidente del IX Municipio l’invito ad una maggiore collaborazione tra comitati, associazioni e politica

I disordini che hanno riguardato le periferie romane in questi giorni evidenziano una certa distanza tra i cittadini e le istituzioni. La mancanza di comunicazione e di risposte da parte di chi amministra la città o i singoli municipi, ha

I disordini che hanno riguardato le periferie romane in questi giorni evidenziano una certa distanza tra i cittadini e le istituzioni. La mancanza di comunicazione e di risposte da parte di chi amministra la città o i singoli municipi, ha

favorito la percezione di abbandono da parte dei residenti e alimentato un clima di intolleranza nei confronti di tutto ciò (persone e cose) a cui viene imputata la causa del “degrado” e di malessere generale. Se non altro, l’attenzione dei mezzi di comunicazione di massa ha finalmente dato voce agli invisibili delle periferie, mettendo in evidenza una grave situazione di malessere generale.

Il presidente del IX Municipio Andrea Santoro ha deciso di prevenire i disordini dando voce alle richieste dei propri residenti e proponendo una collaborazione con i comitati di quartiere per affrontare il problema del degrado e dell’indifferenza delle istituzioni.

Santoro sostiene che la crisi economica gestita maldestramente dalle istituzioni “ha prodotto conflitto sociale sfociato troppo speso nella caccia agli ultimi”. Il Presidente condanna sia la violenza delle parole e dei fatti dei movimenti di estrema destra, che il lassismo dei movimenti di sinistra, e propone, su invito di Papa Francesco, una politica in cui le istituzioni si presentino come “mediatori di comunità” per conciliare il diritto dei cittadini alla sicurezza e al decoro, facendo in modo da aumentare al massimo le tutele per quelli più deboli.

“Contenimento della prostituzione, riqualificazione urbana e contrasto all'abusivismo sono i temi prioritari dell'azione del nuovo governo di questo Municipio che dopo anni di mala gestione e totale lassismo sta facendo di tutto per ridare dignità all'Eur e a tutti gli altri quartieri” ha dichiarato aggiungendo: “Oggi siamo impegnati a risolvere questioni spinose come il dilagare della prostituzione e l'abusivismo che, proprio sotto le passate giunte vicine all'amministrazione Alemanno si sono radicate sul territorio, in particolare all'Eur. Vogliamo allontanare per sempre la prostituzione dai portoni delle abitazioni, garantendo al contempo maggiori tutele sanitarie e sociali per chi si prostituisce, con migliori possibilità di sradicare gli odiosi crimini di tratta e sfruttamento. Allo stesso modo stiamo predisponendo un piano per rafforzare il decoro urbano e spazzare l'abusivismo dal quartiere.”, ha dichiarato.

Le parole di Santoro vanno ad accostare fenomeni di natura diversa, quali l’abusivismo commerciale, il degrado e la prostituzione, il che denota che il Presidente sta lavorando sull’emergenza, e sta cercando di risolvere con misure ordinarie o straordinarie, problemi che sono radicati da molto tempo sul territorio che amministra.

Per quanto riguarda la prostituzione, il progetto da lui presentato, ancora in fase di elaborazione, è quello di monitorare il fenomeno racchiudendolo in piccole aeree di tolleranza. Nelle stesse andranno a coordinarsi le forze dell’ordine ed i servizi sociali con l’obiettivo di togliere le donne dalla strada.

Intanto, i cittadini che venerdì pomeriggio sono scesi in strada in un corteo che ha visto anche la partecipazione di diversi movimenti di estrema destra, di Fratelli D’Italia, dell’ex presidente del Municipio Calzetta e di Mario Borghezio, hanno contestato il progetto sullo zoning per il quale non ci sarebbero i fondi, tantomeno gli strumenti. E’ stata, invece, esplicitamente richiesta una legge nazionale che preveda la regolamentazione della prostituzione.

Premiando la celerità con cui Santoro ha deciso di riportare l’ordine nel suo quartiere attraverso un’opera di mediazione, l’anello mancante per completare l’opera riguarda l’assenza di progetti culturali di sensibilizzazione e informazione, necessari a comprendere l’origine del disagio dei più deboli, ossia coloro che hanno bisogno della “massima tutela”. In questo caso il riferimento è alle donne costrette a prostituirsi e accusate di essere la causa del “degrado”.

Di Aleksandra Milosevic – milosevic.aleksandra.82@gmail.com

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