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Roma, gli Stati Uniti d’Europa: illusione o realtà ?

“L’Unione Monetaria appare oggi come un bambino abbandonato di cui nessuno voglia prendersi cura” . E’ questo l’allarme lanciato da oltre 200 autorevoli firmatari della Lettera Aperta, redatta dal Centro Studi dell’ Unione Europea (CesUE), ed...

“L’Unione Monetaria appare oggi come un bambino abbandonato di cui nessuno voglia prendersi cura” .

E’ questo l’allarme lanciato da oltre 200 autorevoli firmatari della Lettera Aperta, redatta dal Centro Studi dell’ Unione Europea (CesUE), ed indirizzata ai Presidenti della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Consiglio europeo, della Banca centrale europea e dell’Eurogruppo.

Detto importante documento è stato promosso dal Prof. Roberto Castaldi il 16 giugno u.s. ed al quale, in soli tre giorni, hanno aderito oltre 200 accademici e personalità italiane ed europee. Tra i primi firmatari citiamo: Edmond Alphandery, Enrique Baron Crespo, Franco Bassanini, Zygmunt Bauman, Vitor Bento, Lorenzo Bini Smaghi, John Bruton, Alessandro Cavalli, Carlos Closa, Anna Diamantopoulou, Sergio Fabbrini, Emilio Gabaglio, Franco Gallo, Anthony Giddens, Elisabeth Guigou, Reiner Hoffmann, Daniel Innerarity, Pascal Lamy, Jo Leinen, Jean-Victor Louis, Claus Offe, Marcelino Aguirre Oreja, Antonio Padoa Schioppa, Raimondo Cagiano de Azevedo, Gianfranco Pasquino, Marco Piantini, Gian Enrico Rusconi, Francesco Rutelli, Vivien Schmidt, Tzvetan Todorov, Jose Ignacio Torreblanca, Alexander Trechsel, Lukas Tsoukalis, Nadia Urbinati, Antonio Vitorino.

E’ trascorso oltre un anno dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e mentre, da un lato, gli scricchiolii dell’Unione Monetaria si fanno di giorno in giorno sempre più evidenti, dall’altro, si accavallano gli appelli nel proseguire sul cammino dell’Unione voluto dai nostri illuminati Padri fondatori.

Il sottoscritto, 45 anni or sono, giovane laureando in Economia, discusse una Tesi in Tecnica Bancaria, presso l’Università “La Sapienza” di Roma, sul “Ruolo delle Banche Centrali nella creazione di una unione economica e monetaria europea” . Orbene, se la moneta unica è una realtà ormai consolidata ed è stato un passo fondamentale nel percorso aggregativo essa, tuttavia, manifesta i propri limiti e si avverte con forza l’impellente necessità di «completare l’unione bancaria e creare quella fiscale, economica e politica entro la fine della legislatura europea».

Il Documento parte dalla considerazione che “al prossimo Consiglio europeo verrà presentato un report cruciale sulla riforma dell’Unione Economica e Monetaria che fisserà l’agenda politica dell’integrazione europea per la legislatura in corso”. A questo proposito ci preme sottolineare che il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha recentemente ricordato come lui e gli altri tre presidenti, della Ue (Jean-Claude Juncker), del Consiglio europeo (Donald Tusk) e dell’Eurogruppo (Jeroen Dijsselbloem), abbiano predisposto un documento, che verrà presentato a giugno ai capi di governo, che identifica i passi futuri necessari per arrivare «ad un’autentica Unione economica e monetaria». Nel messaggio si è inoltre ribadita la necessità di “ consolidare la governance comune nell’eurozona per quanto concerne la politica delle riforme strutturali e della loro realizzazione” .

Tornando al Documento presentato alle Istituzioni europee, “posto che il successo dell’integrazione europea, il cui nucleo è la condivisione della sovranità attraverso istituzioni democratiche sovranazionali, si dovrà partire dalle lezioni apprese dalla crisi: non possiamo vivere in un mercato unico con una moneta unica e 19 politiche economiche e fiscali. I cittadini europei si aspettano da Voi una visione ambiziosa del futuro dell’Europa con un percorso chiaro e delle scadenze precise al fine di creare un’Unione più efficiente e democratica”.

La nota prosegue facendo presente che “dal 2012 sono stati fatti significativi progressi solo riguardo all’Unione bancaria, per la mancanza di volontà politica degli Stati membri. Il Meccanismo Europeo di Stabilità va trasformato in un Fondo Monetario Europeo gestito da un Vicepresidente della Commissione, incaricato di attuare una capacità fiscale e di prestito fondata su risorse proprie e sotto l’effettivo controllo democratico del Parlamento Europeo. Questo è essenziale per una politica economica europea, per investimenti finalizzati alla crescita e per passare dalla solidarietà tra gli Stati a quella tra i Cittadini. La crisi ha mostrato l’inefficacia del mero coordinamento delle politiche economiche e fiscali nazionali e la paralisi prodotta dall’unanimità. Gli Stati membri hanno ora più vincoli di bilancio che in un sistema federale pienamente sviluppato. Così l’Europa non riesce a superare la crisi. Solo un’efficace Unione Fiscale, Economica e Politica sarà in grado di portare l’Unione verso una stabile e sostenibile prosperità economica e sociale.”

Il “tutto il necessario” del presidente Draghi è stato cruciale nel momento più difficile della crisi. Il vostro Rapporto dovrebbe essere il “tutto il necessario” politico da parte di tutte le istituzioni dell’Unione. Dovrebbe fornire un percorso e scadenze certe per completare l’unione bancaria e creare quella fiscale, economica e politica entro la fine di questa legislatura europea. Se questo richiede una modifica dei Trattati, la si faccia”.

Dunque gli europei ci sono ma l’Europa unita appare ancora distante !

Se guardiamo al di fuori dei nostri confini, gli Stati Uniti d’America rappresentano uno Stato vero e proprio, con una storia completamente diversa dalla nostra Europa, uno Stato costruito completamente dal nuovo. L’Unione europea è invece un’unione di Stati sovrani con storie, tradizioni, lingue, costumi e sistemi giuridici molto diversi tra di loro. Pensare di realizzare in Europa una Federazione come è avvenuto negli Stati Uniti d’America appare, al momento, irrealistico.

Dobbiamo però comunque proseguire sul percorso tracciato da De Gasperi, Adenauer e Schumann i quali hanno concepito l’unità europea sulla base di grandi visioni coraggiose e lungimiranti, ponendo, fra i valori fondanti, la democrazia e la solidarietà. I cittadini europei dunque hanno necessità di recuperare quell’iniziale spirito di fiducia, contando su di una leadership responsabile e capace di portare l’Unione europea fuori dalle secche nella quale si è fatalmente incagliata.

Giorgio De Rossi

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