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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Roma, il consiglio comunale non è aperto a tutti. La denuncia del Movimento 5 Stelle

Che le sedute del Consiglio comunale capitolino siano pubbliche, lo prevede in via teorica l’art.30 del Regolamento del Consiglio stesso, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Lo denuncia in un comunicato il M5S di Roma che, in sede di

Che le sedute del Consiglio comunale capitolino siano pubbliche, lo prevede in via teorica l’art.30 del Regolamento del Consiglio stesso, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Lo denuncia in un comunicato il M5S di Roma che, in sede di

approvazione del verbale del 22 ottobre, ha contestato la dicitura “..L’Assemblea capitolina è adunata in seduta pubblica”, in quanto l’assemblea in questione si sarebbe tenuta a porte chiuse, e ai privati cittadini non è stato possibile accedervi.

A norma del citato articolo 30 del Regolamento, le sedute che si tengono in Aula Giulio Cesare devono essere pubbliche, salvo casi particolari, ossia quando si rende necessaria la tutela della privacy di persone, gruppi o imprese.

Quello che il M5S ha voluto porre in evidenza, è che ogniqualvolta in Campidoglio vengono convocate le Assemblee, si osserva la puntale comparsa di transenne e forze dell’ordine che impediscono il passaggio dei cittadini intenzionati a parteciparvi.

Tutto questo contrasta con l’art.30 del Regolamento, come ha sostenuto la Consigliera Virginia Raggi in sede di approvazione del verbale contestato. Non solo, ma lo stesso verbale verrebbe approvato con una dicitura falsa, visto che le sedute sono tutt’altro che pubbliche e si tengono a porte chiuse.

Per questo motivo, si legge nella nota, Raggi si è richiamata al codice penale e agli articoli che si riferiscono alla “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.

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