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Roma, la senatrice Spilabotte sottoscrive petizione online a sostegno dei ginecologi non obiettori

La senatrice Spilabotte ha sottoscritto su change.org la petizione promossa dai medici dell’Associazione AMICA (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto) con la quale si chiede di non invalidare il concorso per l'assunzione di due...

La senatrice Spilabotte ha sottoscritto su change.org la petizione promossa dai medici dell’Associazione AMICA (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto) con la quale si chiede di non invalidare il concorso per l'assunzione di due ginecologi non obiettori per il servizio di interruzione volontaria della gravidanza dell’Ospedale San Camillo di Roma. Spiega la Senatrice Maria Spilabotte: "Ritengo giusta la scelta del Presidente Zingaretti che vuole solo garantire un diritto. Le istituzioni devono applicare la legge e garantire il servizio dell'interruzione volontaria e sappiamo bene che in molte regioni, Lazio compreso, non è così proprio per l’abuso dell’obiezione di coscienza e questo bando punta ad applicare la legge per garantire un diritto. Il servizio di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) deve essere presente in tutti gli enti ospedalieri, e questo secondo l'articolo 9 della Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, ma non è così: in Italia è infatti 'fuorilegge' oltre il 40% degli enti ospedalieri. La possibilità di accedere a tecniche sicure per l’interruzione volontaria della gravidanza è un compito fondamentale della sanità pubblica ed un dovere del medico, pur nel rispetto delle diverse posizioni etiche. La Regione Lazio si è mossa proprio in quest’ottica, nel bandire un concorso per operatori del servizio che si occupa di interruzioni volontarie di gravidanza. Per questi motivi ho sottoscritto la petizione, per chiedere al Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma che ritiri la richiesta di revoca del Concorso fatta alla Regione Lazio e al Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani e al Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, a cui il presidente Lavra ha chiesto un intervento in merito, un pronunciamento laico, volto a tutelare il diritto delle donne alla salute e la dignità professionale degli operatori impegnati nell’applicazione della legge 194. A mio avviso la decisione dell'ospedale San Camillo, sostenuta dal presidente Zingaretti, dovrebbe essere un esempio per tutto il resto d'Italia”.

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