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Roma Pride 2023, Rocca ritira il patrocinio e le polemiche arrivano fino in Ciociaria

Battisti e Fantini replicano e invitano all'appuntamento di sabato 10 giugno

QueeResistenza. Questo lo slogan promosso da Roma Pride 2023 per la prossima sfilata arcobaleno in programma sabato prossimo, 10 giugno, ore 15:30. 

"Noi non abbiamo mai smesso di lottare. Abbiamo portato fuori i nostri corpi, le nostre identità, le nostre esistenze. Perché nessun governo può fermarci. Non smetteremo di rivendicare con orgoglio che esistono famiglie e relazioni differenti che non possono essere ignorate. Non smetteremo di chiedere di rendere disponibili i mezzi di prevenzione per il contrasto all’HIV. Non smetteremo di rifiutare la patologizzazione delle sessualità non convenzionali. Continueremo a ribadire che la nostra comunità è femminista e transfemminista. Non ci dimenticheremo che la nostra comunità non è unicamente occidentale e bianca, ma afrodiscendente, asiatica, migrante. Difenderemo la dignità delle persone sexworkers dagli stigmi che le perseguitano. Gridiamo a gran voce QueeResistenza"

Uno slogan che in queste ore si è fatto sempre più importante e necessario vista la decisione della Regione Lazio di ritirare il patrocinio inizial mente concesso.

La decisione è stata presa a seguito delle polemiche sollevate dall'associazione antiabortista Pro Vita & Famiglia. Pro Vita ha criticato il sostegno della regione all'evento Pride, sostenendo che mentre il centrodestra al Parlamento propone di rendere l'utero in affitto un reato universale, il presidente Rocca ha concesso il patrocinio ad un Pride che promuove la legalizzazione della maternità surrogata. Jacopo Coghe, portavoce dell'associazione - da tempo è vicina agli ambienti di destra attualmente al governo - ha espresso queste opinioni. 

Come ben si evince su Roma Today, ciò che ha sorpreso non è tanto la reazione di Pro Vita, quanto il sostegno iniziale di Rocca all'evento organizzato dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Subito dopo l'annuncio di Pro Vita, è arrivata una nota da parte della sinistra che ha elogiato Rocca (per qualcuno, un tentativo di mettere in difficoltà il governatore). Marta Bonafoni, consigliera regionale del Partito Democratico e presidente della commissione Trasparenza, ha dichiarato che il presidente ha fatto bene a concedere il patrocinio, in linea con il sostegno che le istituzioni regionali assicurano da anni alle richieste della comunità LGBTQIA+. Questa scelta, secondo Bonafoni, rappresenta una presa di distanza positiva rispetto agli attacchi della destra al governo del Paese e ai diritti di tutti.

Successivamente, Rocca ha cambiato idea e revocato il patrocinio. La decisione è stata giustificata affermando che era necessaria e inevitabile a causa delle affermazioni, del tono e degli obiettivi espressi nel manifesto dell'evento intitolato "Queeresistenza", consultabile sul sito web dell'evento. Si afferma che tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio, che era stato precedentemente accordato in buona fede dalla Regione Lazio. In particolare, si sostiene che il testo violi le condizioni di rispetto verso le sensibilità dei cittadini del Lazio e promuova l'imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dalla legislazione italiana, facendo riferimento specifico alla pratica dell'utero in affitto.

Secondo Rocca, il patrocinio è stato "strumentalizzato". Inizialmente concesso "in buona fede" e poi revocato quando si è notato che il tono utilizzato nel manifesto era "eccessivo". Rocca ha concluso che quanto accaduto rappresenta un'opportunità persa per costruire un dialogo maturo, libero da ogni ideologia, per promuovere l'inclusione e combattere lo stigma e la discriminazione. Tuttavia, è importante sottolineare che l'evento è organizzato dallo stesso gruppo con gli stessi contenuti politici da anni, che non sono allineati con le posizioni della nuova amministrazione di destra guidata da Giorgia Meloni. Questo solleva dubbi sul fatto che la nuova giunta non fosse almeno in qualche modo consapevole delle richieste dell'evento. Alcuni addetti ai lavori negli uffici regionali suggeriscono che si sia trattato di una "svista" o di un'ignoranza da parte di Rocca, che ha ora scatenato una significativa polemica.

Noi ci saremo 

“Noi invece ci saremo”. Così sulla sua pagina Facebook la consigliera regionale Pd, Sara Battisti in merito alla decisione della Giunta Regionale del Lazio sulla revoca del patrocinio al Roma Pride.

“È un fatto molto grave - prosegue - soprattutto per la banalità delle argomentazioni sostenute da Rocca e dalla giunta di destra per provare a giustificare questa scelta. È un messaggio oltremodo discriminatorio e che sancisce come questa destra voglia limitare le libertà individuali. Sappiamo chi siete e non abbiamo paura, per questo travolgeremo Roma di colori, allegria, amore”.

Allo stesso modo il segretario provinciale del PD Luca Fantini.“La revoca del patrocinio della Regione Lazio al Pride di Roma rappresenta un clamoroso passo indietro sul terreno dei diritti civili. Con una motivazione strumentale e pretestuosa si tenta di ostacolare una manifestazione storica e di mettere il bavaglio ad un’intera comunità. Sabato, come Federazione provinciale del Partito democratico di Frosinone, saremo orgogliosamente presenti a Roma”.

Se invece è il vostro primo Pride o se, semplicemente, non volete sentirivi soli - almeno in partenza - l'associazione Stonewall Arcigay Frosinone sarà presente all'evento anche con un piccolo servizio simpatia: "se non vuoi partire da solo, vieni con noi. Viaggeremo con il treno delle 11:16 con partenza da Frosinone". Potete contattarli sulla loro pagina Instagram.

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