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Serrone, Acea Nucheli: "la politica seria si fa con i dati esatti, non certo con le menzogne"

Il sindaco di Serrone ricostruisce la complessa vicenda dei rapporti con il gestore del servizio idrico

Il sindaco di Serrone ricostruisce la complessa vicenda dei rapporti con il gestore del servizio idrico

"L'approssimazione e la distrazione con cui la minoranza svolge il proprio compito mi lascia senza parole. Anche su una questione seria e delicata come quella di Acea, purtroppo, anziché venire in aula ad assumersi la responsabilità con il resto del Consiglio, di condurre una battaglia a favore dei cittadini i consiglieri Andrea Moscetta e Giancarlo Proietto hanno preferito, in Consiglio, defilarsi e votare contro la risoluzione di Acea per poi uscire sui giornali con l'ennesima esternazione piena di bugie e di luoghi comuni. L'unica cosa che, da cittadino, mi conforta è che gli elettori hanno capito subito chi avevano di fronte e li hanno relegati in minoranza, altrimenti oggi Serrone ne pagherebbe seriamente le conseguenze”.

Sulla questione Acea, che il 12 febbraio scorso ha visto il Consiglio comunale di Serrone votare a maggioranza (con il voto contrario di Moscetta e Proietto) la risoluzione che dava mandato al sindaco votare nell'assemblea dei sindaci del 18 febbraio a Frosinone la risoluzione contrattuale con il gestore del servizio idrico, il sindaco Natale Nucheli interviene per precisare le troppe inesattezze che si diffondono a causa della scarsa conoscenza del problema, mista a malafede, da parte dell'opposizione.

“Affermare – spiega il sindaco – che dovevamo fare prima le nostre battaglie, e non aspettare oggi, significa non solo che non si sa di cosa si stia parlando ma che non si è stati nemmeno attenti a quanto emerso in Consiglio comunale. In quella sede, ho ricostruito tutta la vicenda ricordando, ad esempio,che già nel 2013 i sindaci tra cui Serrone, votarono un documento per la risoluzione del contratto di servizio, qualora ve ne fossero le condizioni. Fu quindi chiesto alla STO (Segreteria tecnica operativa) di presentare una relazione nella quale risultano accertate 799 inadempienza del gestore che non fu, però, trasmessa all’Assemblea dei Sindaci impedendo di formalizzare l’avvio della procedura di risoluzione. Nel 2015 fu ancora il sindaco di Serrone, insieme ad altri 48 sindaci, a sottoscrivere un altro documento in cui si rappresentavano tutte le problematiche della gestione Acea, demandando alla STO di controllare e verificare quanto di sua competenza. Fino ad arrivare al 14 gennaio scorso, quando i sindaci si sono riuniti chiedendo alla Consulta d’ambito di sollecitare la STO a redigere, entro il 28 Gennaio, una nuova relazione in cui si formalizzasse l’elenco degli inadempimenti di Acea per gli anni 2014/2015 al fine di avviare le procedure di messa in mora e di risoluzione del contratto. Finalmente il 28 gennaio la Sto ci ha confermato, in una relazione, le inadempienze fino al 2013 ed accertato quelle del 2014 e 2015, consentendoci così di avviare formalmente la risoluzione. Il tutto, ovviamente, seguendo le procedure di legge, con la precedente messa in mora del 18 febbraio in Assemblea dei sindaci, quella su cui ho chiesto il mandato al Consiglio comunale in cui, con sommo stupore di tutti noi, i due consiglieri Moscetta e Proietto hanno votato contro”.

“Il dubbio – sottolinea Nucheli – è se i due fossero distratti da altro, durante il dibattito, oppure non si siano voluti assumere una responsabilità così seria, rinunciando, in modo pretestuoso, a condividere una scelta per il bene del paese. Ciò che trovo inaccettabile è che chi fugge dinanzi alle responsabilità abbia poi la sfacciataggine di accusare chi, con coraggio, certe battaglie le sta invece portando avanti. E lo fa non entrando nel merito ma utilizzando menzogne, come quella sul fatto che il sindaco avrebbe approvato l'aumento del 50% delle tariffe. Ricordo ai due consiglieri distratti che l'assemblea dei sindaci non approva le tariffe ma avanza proposte che vengono poi convalidate dall'Agenzia nazionale dell'energia e del gas. Di fronte ad una sentenza del Tar, che condannava i comuni a pagare 75 milioni di euro per i mancati aumenti del passato, e la diffida da parte dell’Agenzia nazionale dell'energia e del gas all'assemblea dei sindaci a proporre un adeguamento delle tariffe, noi sindaci abbiamo avanzato la proposta per un adeguamento minimo, del 9%. Purtroppo, però, l'Agenzia nazionale delle energie e del gas non ha accettato la nostra bensì quella del gestore, approvando quindi un aumento del 35% circa come hanno riportato gli organi di stampa in questi giorni. La politica seria si fa con i dati esatti e dicendo la verità. Altrimenti è un'altra cosa, e non serve certo a migliorare la vita dei cittadini”.

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