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Sora, ancora niente presidente del Consiglio: opposizione senza candidato, palla ripresa dalla maggioranza

Alla seconda seduta, che ha sancito il subentro di Conte alla dimissionaria Tersigni, la minoranza si presenta senza proposta. Dopo il no dell'assise al ritirato Baratta e all'oppositrice Cerqua, il rivendicante Caschera non acconsente a far eleggere Altobelli

Nella seconda adunanza del nuovo Consiglio comunale di Sora, in mancanza di una proposta avanzata entro il quinto giorno precedente, l'opposizione ha perso nuovamente la possibilità di far eleggere un suo esponente come presidente.

Nella seduta di insediamento erano stati anche Lino Caschera (Lega) e Salvatore Meglio (già Udc, ora con Forza Sora), il primo consigliere anziano e temporaneo "direttore d'orchestra", a contrastare con la maggioranza la proposta del resto della minoranza: Manuela Cerqua (Sora Civica), eletta a sostegno di Eugenia Tersigni, candidata sindaca perdente al ballottaggio, dimissionaria per incompatibilità e, nell'occasione, sostituita dal primo dei non eletti di Risaniamo Sora Luciano Conte

Dopo quelli di Baratta e Cerqua, salta anche il nome di Altobelli

Il tutto dopo che Fausto Baratta, il candidato inizialmente proposto dalla maggioranza, aveva richiesto di non votarlo perché avrebbe preferito che fosse dato spazio ai giovani all'insegna del ricambio generazionale auspicato nel corso della campagna elettorale delle Amministrative 2021.

Stavolta, dopo il subentro di un Conte che ha rivendicato l'appartenenza ad Articolo Uno e dichiarato che devolverà in beneficenza i suoi gettoni di presenza, non sono servite a nulla le riunioni della Conferenza dei capigruppo, della minoranza e del centrodestra svoltesi durante la sospensione disposta in corsa da Caschera

Quest'ultimo, che rivendica l'incarico in quanto risultato il più votato alle elezioni e otterrebbe nel caso i voti della maggioranza, ha detto no al nome indicato stavolta dal resto dell'opposizione: Federico Altobelli, già aspirante primo cittadino sostenuto dallo stesso Caschera e ora capogruppo di Uniti per il centrodestra sorano. Stavolta anche Meglio si era accordato con gli altri. 

Di Stefano: "Possibile ora che il presidente sia espressione della maggioranza"

Vista la situazione, non appena ha preso parola dopo lo stop, il sindaco Luca Di Stefano ha fatto capire chiaramente che la palla ora ripassa ai suoi: "Già dal primo Consiglio avevamo aperto all’opposizione sulla presidenza del Consiglio comunale - ha detto - Non sono pervenute in questa sessione richieste quindi non nego che sono un po’ deluso e amareggiato".

"Mi riservo la possibilità di riflettere - ha aggiunto poi - perché a questo punto c’è la possibilità che il presidente del Consiglio comunale sia espressione della nostra maggioranza". Non è escluso che, qualora decida di passare dall'opposizione alla stessa maggioranza, possa essere lo stesso Caschera. Anche perché in tanti sostengono che al ballottaggio i suoi 617 voti siano stati spostati a favore di Di Stefano.   

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