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Sostanze tossiche nei pozzi, dopo due mesi ancora silenzio

L'amministrazione comunale non ha fornito nessuna comunicazione agli abitanti della zona e si attendono ancora i risultati delle analisi sull'inquinamento del pozzo da parte dell'Arpa Lazio e della Asl di Frosinone

Dopo quasi due mesi ancora nessuna notizia sull'acqua inquinata a Ceccano: l’amministrazione comunale aspetta un'intossicazione o un avvelenamento per intervenire?

A Ceccano, in provincia di Frosinone, sono state individuate sostanze tossiche all'interno di alcuni pozzi situati in zona via Marano. La campagna di controllo delle falde sotterranee condotta dall'Arpa a novembre aveva rilevato valori di inquinamento nel pozzo della zona. I livelli di Triclorometano (10 microgrammi/L) e Bromodicloretano (0,2 microgrammi/L) superano i limiti di legge di 0,15 e 0,17 microgrammi per litro rispettivamente. 

Il divieto all'utilizzo del pozzo inquinato è stato però emesso con un'ordinanza del 27 aprile. Sorge dunque spontanea la questione del ritardo nella comunicazione dell'inquinamento tra il sopralluogo del novembre 2022 e l'ordinanza di aprile 2023. Normalmente, un'inquinamento del genere dovrebbe essere comunicato immediatamente per evitare rischi per la salute derivanti dal consumo di prodotti contaminati come zucchine al tricolorometano o polli al bromocloruro.

La nota del gruppo Ceccano a Sinistra 

"Ancora nessuna notizia, da parte dell’amministrazione comunale, a quasi due mesi dall'ordinanza del 23 aprile scorso che a Ceccano ha vietato l'utilizzo dell'acqua (a scopo potabile, irriguo, zootecnico) dei pozzi nella zona di via Marano al di sotto del ponte autostradale. Nonostante le nostre richieste di tempestive comunicazioni alla cittadinanza, la maggior parte degli abitanti della zona non ha ricevuto alcuna informazione da parte dell’amministrazione comunale. E non si hanno nemmeno più notizie dei risultati delle nuove analisi che avrebbe dovuto svolgere l’Arpa Lazio sul pozzo inquinato (e la Asl di Frosinone sugli altri pozzi presenti nell’area individuata).

Mentre il Sindaco è impegnato da giorni nel rilasciare interviste sul deleterio cemento stampato con cui sta asfaltando la storia di Ceccano, i cittadini aspettano con ansia e preoccupazione informazioni sull’origine della presenza di sostanze inquinanti nell’acqua del pozzo in via Marano, tempistica degli interventi e tipo di interventi che si intende mettere in atto. È gravissimo che nessuno dell’amministrazione comunale trovi tempo per affrontare un problema di tale rilevanza, anche perché il Sindaco è l’autorità cui compete la massima responsabilità della salute pubblica sul territorio comunale e dovrebbe fare tutto quanto è in suo potere per tutelarla. La totale assenza dell’amministrazione sta cominciando ad essere veramente preoccupante, dopo aver vietato l’utilizzo dell’acqua in un raggio di 500 metri dal pozzo privato in cui i periodici prelievi dell'Arpa avevano rilevato valori di cloroformio e bromodiclorometano oltre la soglia di pericolo stanilita per legge. 

La situazione diventa ogni giorno che passa sempre più allarmante; ci auguriamo che non debba esserci nessun cittadino che rimanga intossicato o avvelenato - magari perché non informato della pericolosità dell'acqua in quella zona della città - prima che si proceda agli interventi necessari, che riteniamo siano ormai diventati urgenti. Facciamo appello ai consiglieri di minoranza perché intervengano nuovamente in merito e affinché facciano il possibile per monitorare l’operato dell’amministrazione comunale, e li invitiamo a continuare insieme a noi (e a tutte le forze politiche, sociali, associative che lo vorranno) a lottare in difesa della bellezza e contro l'inquinamento ambientale a Ceccano in tutte le sue forme".

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