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Subiaco, l’intervento del Sindaco Francesco Pelliccia in Consiglio sul tema Ospedale

“ Nella Mia esperienza amministrativa ho sempre tentato in ogni occasione di espletare il mio servizio con senso di responsabilità, dando priorità al risultato concreto per la comunità e non al ritorno in termini di consensi.

“ Nella Mia esperienza amministrativa ho sempre tentato in ogni occasione di espletare il mio servizio con senso di responsabilità, dando priorità al risultato concreto per la comunità e non al ritorno in termini di consensi.

Questo tipo di azione politica incentrata sul ritorno elettorale mi è stata sempre invisa e rappresenta a mio modo di vedere l’antitesi di ciò che un eletto dovrebbe fare per la propria comunità.

Oggi sarebbe stato molto più semplice e d’impatto chiedere alla maggioranza che mi sostiene un voto favorevole a questa proposta di deliberazione (appoggio al ricorso sul tema ospedale n.d.r.) e non dare adito a nessuna polemica politica, evitare l’ennesima palata di fango che mi verrà tirata addosso, ma lo farei ingannando i cittadini.

In questo modo avrei fatto il mio dovere di Sindaco, tutore della propria comunità e a servizio dei propri cittadini?

Assolutamente NO.

Avrei invece perpetrato un inganno nei loro confronti. Facendogli credere che in questo consesso si sta appoggiando un'azione a difesa dell’ospedale di Subiaco.

Ho parlato esplicitamente di appoggio al ricorso. Perché quello che si sta proponendo oggi al consiglio è un’azione, in termini di diritto, assolutamente inconsistente e di nessuna efficacia.

La minoranza non ha proposto di intervenire in giudizio sostenendo ad adiuvandum il ricorso, questo va chiarito, ma di esprimere “un sostegno politico e istituzionale” ad esso. Nulla di più di una pacca sulla spalla dei ricorrenti, per poter dire poi ai cittadini in modo strumentale ed erroneo che si sta lavorando per un ricorso per la tutela dell’ospedale.

Io non voglio starci a questa farsa che oltretutto invece presenta anche dei profili pericolosi per la stessa tutela dell’ospedale di Subiaco.

Un obiettivo che ha assunto per questa maggioranza un'assoluta priorità nella propria azione, dal primissimo giorno di mandato. Non v’è stata settimana in cui non si siano dedicati sforzi al raggiungimento di questo obiettivo.

Abbiamo iniziato, subito, senza sosta, un lavoro di pressione e confronto serrato con ASL, Regione Lazio, Ministero della salute.

Anzitutto non abbiamo permesso l'applicazione del decreto 80/2010, grazie anche al lavoro prezioso concertato con il Comitato cittadino, altri sindaci e sindacati, mantenendo di fatto l'ospedale aperto. Poi abbiamo lavorato perchè nell'organizzazione della nuova sanità regionale ci fosse riconosciuto l'indispensabile. I confronti sono stati molto complessi. I tecnici regionali e ministeriali, non volevano sentir parlare di ospedali al di sotto dei 90 posti letto. Abbiamo combattuto, ottenuto (unico caso nel Lazio) l'apertura di un tavolo tecnico con Regione e Ministero della salute.

Abbiamo portato il ministro Lorenzin sul territorio, fino a Jenne, per far loro comprendere il disagio orografico dei nostri territori. Dopo la sua visita lo stesso Ministero ha definitivamente approvato un regolamento ministeriale, includendo in questo anche gli ospedali di zona di montagna o disagiati, con una dotazione di 20 posti letto di medicina e un'area dell'emergenza priva però di rianimatore h24. La partita è allora tornata sul tavolo regionale, soggetto però a verifica di Ministero delle Finanze e Ministero della salute. Tra mille incontri, pressioni, scontri abbiamo ottenuto dalla Regione Lazio, un decreto che oltre alle previsioni della Lorenzin, avesse 20 posti di chirurgia, 10 generali e 10 day surgery, 10 posti di lungo degenza e in successivi confronti/scontri abbiamo avuto anche il rianimatore h24 che ci consente la garanzia dell'emergenza urgenza e l'attività chirurgica.

Quello che è stato ottenuto, viste le condizioni di partenza è stato un mezzo miracolo. Oggi per riassumere l'ospedale è così decretato, per legge, incontestabile: ospedale di area montana/disagiata con 50 posti letto: 20 area medica, 10 lungo degenza, 10 chirurgia generale, 10 chirurgia day surgery. attività d'emergenza h 24 con rianimatore h24. Questo il risultato finale insperato faticosissimo.

Un risultato che è andato oltre le aspettative di partenze e molti di voi, seduti dietro il banco della minoranza, oggi sanno benissimo che ciò che è stato ottenuto è il massimo che fosse oggettivamente ottenibile.

Ma oggi ribadirlo con responsabilità politica probabilmente sarebbe poco d’effetto e darebbe ragione a quella maggioranza invisa che invece deve essere sconfessata e delegittimata in ogni sua azione.

D’altronde siete stati proprio voi, di “Alternativa per Subiaco”, ad esprimere soddisfazione con un comunicato stampa e un manifesto quando fu emanato il decreto Zingaretti, Chiaramente non attribuendomi nessun risultato in merito, ma attribuendole ad altre forze occulte sotto l’egida di “buona politica”. Siete stati voi a dire, “che era il meglio possibile di quanto si potesse ottenere” e che l’emanazione di tale decreto rappresentava, testualmente, “una duplice vittoria per l’ospedale di Subiaco per la città”.

Oltretutto siete consapevoli che questa delibera che avete presentato presenta carenze formali. Sapete benissimo che mancano gli allegati che sono parte sostanziale di un documento e che a parti inverse avreste gridato allo scandalo. E’ come se si presentasse all’approvazione il bilancio di previsione, solo con il testo del deliberato e senza gli allegati. Non credo che parlereste di legittimità dell’operato della maggioranza. E non credo che questo sia un segno di rispetto e responsabilità verso l’istituzione Consiglio comunale e verso i cittadini.

Ma aldilà degli aspetti formali voglio affrontare il tema sui contenuti:

Oggi volete invece sostenere un ricorso che mira all’annullamento del decreto vigente per tornare alla situazione di partenza o, nella migliori delle ipotesi, ad un ospedale con soli 20 posti di medicina , con un‘area dell’emergenza senza rianimatore h24, così come dispone il c.d. decreto balduzzi oggi avente forza di legge nazionale.

Questo lo fate 15 giorni dopo l’ultimo consiglio sul punto quando il vostro capogruppo, ed è facilmente riscontrabile nelle video riprese che saranno a breve pubblicate, aveva detto “il decreto Zingaretti non va annullato, ma salvaguardato”.

Poi magicamente in commissione sanità, pochi giorni dopo, tutto era cambiato, probabilmente perché più utile mantenere politicamente una posizione che risponde alla pancia dei cittadini.

Ma mi chiedo adesso. Perché se ritenevate questa un’iniziativa da intraprendere non l’avete promossa voi come gruppo consiliare?

E soprattutto come mai oggi siete così solerti a voler ricorrere ad un decreto per il quale qualche mese fa avete gridato al miracolo e non lo avete fatto da amministratori, da maggioranza consiliare, contro il decreto 80/10 che sanciva di fatto la chiusura dell’ospedale di Subiaco?

Dov’è la coerenza in tutto ciò?

Noi, da parte nostra siamo rimasti fedeli, come nostro costume, all’impegno assunto in consiglio comunale e di fronte ai cittadini. Di fare tutto ciò che era nelle nostre possibilità per dare piena attuazione al dca 368/14 e dare piena funzionalità al nosocomio sublacense.

Questa deve essere la battaglia adesso: far riconoscere in termini operativi quanto stabilito dal decreto! E su questo la Regione Lazio e la ASL RMG devono darci delle risposte forti.

Io credo che questo testimonia il diverso modo di intendere l’azione politica.

Mentre voi siete stati in attesa di ricevere convocazione per il prossimo consiglio comunale per il sostegno ad un ricorso che, lo ribadisco, non produce nessun effetto in termini sostanziali, noi ci siamo mossi con determinazione.

Poche ore dopo la commissione, la mattina successiva ho incontrato D’Amato, coordinatore del Servizio Sanitario regionale e Bracco, Direttore sanitario aziendale, chiedendo immediata applicazione completa decreto 368/14, forte dell’ordine del giorno proposto in consiglio comunale, nell’ultima seduta.

Nello stesso giorno con il Prefetto Gabrielli abbiamo raggiunto l’intesa di limitare la REMS per 90 giorni dalla sua apertura, per testarla in modo efficace, a soli 5 pazienti.

Dopo pochi giorni lo stesso Responsabile della Cabina di Regia del SSR assieme al Direttore Sanitario Aziendale è venuto presso l’ospedale di Subiaco, dove l’ho accompagnato in visita in tutti i reparti facendogli incontrare gli operatori e facendogli tastare con mano le problematiche cogenti.

In quella sede per non lasciare impegni disattesi e indefiniti abbiamo sottoscritto un accordo tra Regione Lazio, ASL RM G e Comune di Subiaco, individuando i seguenti impegni in modo puntuale:

  1. Apertura della lungodegenza con integrazione di adeguato personale medico ed infermieristico;
  2. Integrazione del personale medico di chirurgia con la sostituzione immediata dell’unità prossima al pensionamento per garantire la continuità dell’attività;
  3. Avvio della REMS con un massimo di cinque unità per i primi 90 giorni, per testare adeguatamente la struttura.
  4. Avvio di lavori di manutenzione interni ed esterni e il rinnovo della segnaletica e dei percorsi.

Il giorno successivo il DG ASL RM G ha richiesto le deroghe per medici e personale ausiliario per l’apertura della lungo degenza. Il 4 luglio il Commissario Zingaretti ha firmato l’autorizzazione alle deroghe. Analoga richiesta è stata presentata per la chirurgia. Un’azione che poi è continuata nei giorni successivi con costanti contatti e ulteriori riunioni e che continuerà anche oggi, con una proposta di deliberazione nella quale si richiedono puntuali adempimenti e che vogliamo trasmettere ai Consigli comunale della Valle dell'Aniene per analoga deliberazione. Ciò a cui puntiamo e che vogliamo ottenere non sono istanze aleatorie e strumentali ma cose concrete:

  1. costruzione della eli-superficie;
  2. ristrutturazione del Pronto Soccorso, con la predisposizione di nuove attrezzature e tecnologie necessarie alla gestione dell’emergenza urgenza;
  3. ristrutturazione edilizia della struttura ospedaliera e miglioramento dei servizi e comfort per i degenti e utenti.
  4. e nel comparto servizi:
  5. apertura dei posti letto di osservazione breve in PS;
  6. potenziamento dei servizi di Cardiologia e Radiologia;
  7. definizione dell’attività chirurgica ordinaria ed avvio del Day Surgery;

Sono cosciente che tutto questo lavoro, enorme e complesso, non passa ed è poco visibile politicamente ed è molto meno eclatante di dire “abbiamo appoggiato il ricorso per l’ospedale contro la chiusura di rianimazione” cosa assolutamente falsa, ma è l’unico in grado di tutelare davvero la cittadinanza. La mia concezione di politica e azione politica è questa. Non la muterò certo ora. Un uomo politico caro alla storia del nostro Paese, Alcide De Gasperi, disse : ”Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione” Con le dovute proporzioni e la dovuta distanza abissale questo è quello che vogliamo continuare a fare. Azioni decise, probabilmente poco eclatanti, ma di efficacia, passo dopo passo a tutela davvero della nostra gente. Credo che come giovani rappresentanti della politica locale abbiamo anche un altro compito, nel nostro piccolo. Ridare alla politica una veridicità delle azioni, un senso di responsabilità ed un alto senso di rispetto delle istituzioni. L’azione politica come strumento per servire la gente e non come fine del nostro operato. In un momento in cui impera un qualunquismo disarmante credo siano necessari azioni improntate alla responsabilità e alla serietà, rispettando i cittadini. Abbiamo scelto di perseguire questa strada sin dall’inizio del mandato, non desisteremo certo ora. Faremo alla fine tutto quanto nelle nostre possibilità per migliorare la funzionalità dell’ospedale di Subiaco, per incrementarne i servizi. Ma lo faremo come abbiamo sempre fatto: con un lavoro incessante, determinato, spesso poco visibile e non con azioni eclatanti che non servono assolutamente a nulla se non a creare ulteriore sfiducia dei cittadini verso il presidio ospedaliero. Lavoreremo a servizio della gente, fino alla fine, a tutela del nostro presidio. “
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