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Programma Lazio Europa 2021-27, Magliocchetti chiede ‘bonifica vera e non virtuale’ della Valle del Sacco

Il consigliere comunale di Frosinone, nonché delegato Anci, ha scritto al vicepresidente della Regione Leodori. Punta al ‘Fondo per la bonifica di siti pubblici e delle discariche abusive’ previsto dalle prossime politiche regionali ed europee

L'attenzione del consigliere comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti, capogruppo consiliare della Lega nonché delegato per il Lazio al Consiglio nazionale Anci, è rivolta al “Fondo per la bonifica di siti pubblici e delle discariche abusive” previsto dal programma di partenariato Lazio Europa 2021-2027. “Credo che in questa macro operazione ambientale, debba essere inserito, anche il progetto di bonifica, vera e non meramente virtuale, come accaduto fino ad oggi, della Valle del Sacco”, si è appelato lo stesso Magliocchetti in una missiva inviata al vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, che nell'ultima Commissione Bilancio ha parlato di “6.5 miliardi per far ripartire il Lazio dopo la crisi”.  

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Rispetto al disinquinamento della Valle del Sacco, infatti, Magliocchetti ritiene che “il fallimento di quanto fatto fino ad ora, da parte di tutte le politiche governative sul tema, che si sono alternate negli anni, è testimoniato, oltre che dalle tantissime persistenti criticità ambientali, denunciate praticamente da tutti, dallo scrivente, dalle Associazioni ambientaliste, dalla politica, dall’Arpa Lazio, dalle istituzioni locali, ma anche soprattutto dalla Corte dei Conti europea”. Da qui il riferimento alla violazione del diritto Ue sulla qualità dell’aria, che ha visto purtroppo protagonista in negativo anche proprio la Valle del Sacco come area a maggiore criticità.  

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Magliocchetti: “Uno scenario di totale inefficacia ed ineficienza” 

“Di fronte a questo scenario, di totale inefficacia ed inefficienza, di quanto fatto fino ad oggi dai vari Governi negli anni, l'area va ricordato è Sin - ha scritto Magliocchetti a Leodori - credo che la Regione Lazio debba, responsabilmente e coerentemente, farsi comunque carico del problema ed intervenire con le risorse finanziarie messe a disposizione dall’Europa negli anni 2021-2027, per articolare un vero e proprio processo e progetto di bonifica della Valle del Sacco, in tempi certi e con un programma specifico”. 

“I tempi della burocrazia nazionale si sono dimostrati fino ad oggi elefantiaci. Eventualmente, anche riprendendo il vecchio progetto dell’architetto Kipar che prevedeva dei microprogetti di bonifica, per l’agricoltura, l’energia e la mobilità sostenibile. Oppure, attraverso il progetto dell’Università Tor Vergata con l’utilizzo delle graminacee. O con altri progetti innovativi”. 

“In sintesi, qualcosa di concreto e strutturato e definito nel tempo. Non le mere e inconcludenti perimetrazioni fatte fino ad oggi. Giova ricordare che il disastro ambientale della Valle del Sacco impatta, da più di 20 anni, su 55 comuni, 3 province, 600 mila abitanti del Lazio. Se non interviene la Regione, continuando a lasciare la responsabilità ad altri, la situazione rischia di rimanere tale per altri 20 anni, almeno”. 

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