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Valmontone, Bellotti: con la Città della Musica Latini ha dato il colpo di grazia al commercio locale

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Come largamente anticipato, il progetto di trasformare la Città della Musica nell’ennesimo centro commerciale è andato in porto. Ed è veramente deprimente il fatto che sia andato in porto grazie all’assenso di quasi tutto...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Come largamente anticipato, il progetto di trasformare la Città della Musica nell’ennesimo centro commerciale è andato in porto. Ed è veramente deprimente il fatto che sia andato in porto grazie all’assenso di quasi tutto il Consiglio Comunale, maggioranza e opposizione, in questa sorta di commedia romantica dal titolo “Volemose bene”. Di certo rappresenta il segno tangibile di una ideale stretta di mano tra due storici ed acerrimi nemici ossia tra l’attuale sindaco Latini ed un ex sindaco, tale Miele, che vede finalmente coronare quei progetti che nemmeno lui era riuscito a portare avanti. Se amore (politico) non fosse, la situazione in seno al Comune sarebbe persino più preoccupante. Significherebbe che Miele, attraverso uomini legati ancora a lui e presenti all’interno della maggioranza, terrebbe per le parti più dolorose il povero Latini tanto da indirizzare la sua azione politica addirittura in senso contrario alle promesse che aveva sbandierato in campagna elettorale. Per curiosità mi sono andato a rivedere il programma elettorale di Libera Valmontone ed al punto 11 (politiche per il lavoro) leggo testualmente: “Creazione … di un piano del commercio che riequilibri i rapporti tra centro e zona artigianale e industriale: il centro storico, il quartiere della Valle, Via Matteotti e tutte le principali arterie del centro città che meritano una risposta rispetto alla desertificazione giornaliera che subiscono in favore di un sempre maggiore flusso di fruitori diretto alla zona Outlet”. Ora, qualcuno più bravo di me mi spieghi se costruire un nuovo Centro Commerciale sulla strada che porta all’Outlet, è la “genialata” politica per combattere la desertificazione giornaliera di Valmontone e per aiutare i commercianti del centro storico. Secondo me una mano la dà: sì, a chiudere gli ultimi negozi rimasti aperti. Tutto questo con il bene-placido di qualche comunicatore da strapazzo che, come un ascaro ed attraverso un linguaggio italiondo (italiano con sintassi da terzo mondo), invece di raccontare fatti ed informare in modo oggettivo i cittadini, utilizza il mezzo comunicativo per genuflettersi in modo servile a questa Amministrazione sperando di avere nel tempo un riconoscimento altrimenti improbabile. Dopo la commedia appena conclusa, nei giorni a seguire assisteremo al balletto sulla sedia del Presidente del Valmontone Hospital. L’importante non sarà trovare una persona valida e pertinente per sostituire il Presidente uscente, ma trovare l’omuncolo che accontenti chi avrà più pretese nell’ambito della maggioranza.

Certo per chi come me è costretto a fare politica in modo “virtuale”, constatare tutto ciò è veramente frustrante. Però rimango probabilmente una delle ultime voci a raccontare la verità, in modo libero e non condizionato, anche perché, come già detto in altri appunti, non debbo chiedere nulla alla politica, né per me né per i miei parenti. Lo faccio solo ed esclusivamente perché ci credo. Peraltro la mia politica “virtuale” non reca alcun danno. Può solo dar fastidio a chi non ha la coscienza a posto, tanto che durante l’ultimo Consiglio Comunale il buon Latini, tra le tante problematiche da risolvere, ha ritenuto necessario dover disquisire sul sottoscritto; non sono virtuali, invece, i danni che provoca questa sciagurata Amministrazione. Purtroppo per noi, quelli sono reali.

Massimiliano Bellotti

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