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Sanità

30 mila diabetici in provincia di Frosinone

Il dott. Pillon spiega l’importanza della telemedicina e del fascicolo sanitario elettronico

Sono almeno 30.000 i diabetici presi in carico dai servizi di diabetologia della Asl di Frosinone. Questa patologia è una delle principali cronicità del territorio assieme allo scompenso cardiaco ed alle malattie cronico-polmonari (bronchite, asma, enfisema).

Proprio la gestione del diabete è al centro della trasformazione digitale e la Telemedicina. A spiegarlo è il Coordinatore della Trasformazione Digitale della Asl di Frosinone Dott. Sergio Pillon.

Dott. Pillon, è necessario che il paziente diabetico venga preso in carico con la telemedicina ed il fascicolo sanitario elettronico.

Perché questo possa divenire realtà occorre che ognuno abbia una cartella clinica digitale, unica, condivisibile tra i servizi di diabetologia della Regione e della ASL Frosinone. La nostra azienda ha completato l’installazione e la configurazione della cartella diabetologica digitale, attiva in tutti gli ambulatori. Non basta ovviamente che la cartella sia disponibile, i pazienti devono essere pian piano inseriti nel sistema per passare da cartelle fatte con schede cartacee o su software locali ad un sistema che consente di condividere i dati non solo nella Regione Lazio, ma anche con i maggiori centri nazionali.

Quali sono i vantaggi per i cittadini?

Il primo è la possibilità di essere “riconosciuto” in ogni centro della ASL ed in un futuro prossimo, regionale, come se fosse nella struttura dove si rivolge abitualmente. Tutti i dati sono, protetti e riservati, online. I centri “esterni” possono vedere il paziente ma solo quello che lo ha in carico può modificare parametri particolarmente importanti. L’obiettivo non è perdere il proprio diabetologo di riferimento ma diventare “visibili” in ogni centro diabetologico qualificato.

La cartella può essere condivisa con gli altri specialisti con cui il paziente diabetico è in continuo contatto, pensiamo al nefrologo, l’angiologo, il cardiologo, l’oculista, il neurologo?

Certamente! Il diabete non vuol dire solo “glicemia alta” ma è una malattia in grado di compromettere nel tempo, se non ben curata, tutti gli organi. Il digitale serve anche a “ricordare” al medico che segue il paziente le scadenze, da quanto temponon controlla il fondo dell’occhio, le arterie, la funzione renale. Semplificare la vita a lui ed al clinico, questo è l’obiettivo del digitale ben fatto.

Gli sviluppi futuri saranno l’introduzione all’interno della cartella del Telemonitoraggio e della Televisita?

Tutti i pazienti inseriti nel sistema potranno essere contattati attraverso il proprio smartphone per una televisita che verrà direttamente inserita nella cartella. Oggi nella nostra ASL abbiamo già attivato la Televista diabetologica ma il diabetologo la deve programmare separatamente. Ora verrà integrata nella cartella, insieme alla possibilità di ricevere il telemonitoraggio dei valori glicemici, via APP per i pazienti che si controllano con le tradizionali “striscette” o direttamente per coloro che usano sistemi come microinfusori e/o sensori FGM (un esempio è Freestylelibre della Abbott).

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