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Sanità sempre più donna

Ginecologia e ostetricia, per la prima volta una donna come responsabile: Matilde Lauretti

In attesa dell'espletamento dell'apposito concorso, la facente funzioni sarà la già dirigente medica del reparto di Sora. "Una designazione ancor più significativa alla vigilia dell’8 marzo", accentua la manager della Asl Frosinone D'Alessandro

Da domani primo marzo 2022, in attesa dell’espletamento del concorso bandito dalla Asl di Frosinone, la UOC Ginecologia e Ostetricia del presidio ospedaliero Frosinone-Alatri avrà alla sua guida per la prima volta una donna a livello provinciale. Si tratta della dottoressa Matilde Lauretti, nominata responsabile facente funzioni e già al lavoro per dare la propria impronta femminile al reparto.

"Una designazione ancor più significativa perché avvenuta alla vigilia dell’8 marzo, ricorrenza che intende giusto celebrare le donne", dichiara la direttrice generale della Asl Pierpaola D'Alessandro, rivolgendo auguri di buon lavoro alla dottoressa Lauretti

Laureata in medicina e chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, specialista in Ginecologia e Ostetricia, Matilde Lauretti ha assunto la carica di dirigente medico presso la Uoc di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero di Sora dal 2003 fino al trasferimento del 30 settembre 2017 presso la Uoc di Ostetricia e Ginecologia di Frosinone –Alatri. Ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'Unità operativa semplice denominata “Ginecologia IVG Alatri “afferente alla UOC Ostetricia e Ginecologia, Polo Unificato Frosinone/Alatri.

Dott.ssa Lauretti, quali sono i cambiamenti che ha in mente di apportare?

"Vogliamo essere più vicini alle donne, garantire un travaglio ed un parto sicuro e abbattere le distanze tra ospedale, territorio e utenza. In una parola, vogliamo “umanizzare” tutto il percorso che le donne devono affrontare prima di mettere alla luce una nuova vita e diventare madri. Per questo motivo il primo obiettivo è quello di realizzare la partoanalgesia con epidurale per ridurre il dolore durante il travaglio. È nostra intenzione garantire il diritto ad un parto sicuro ed indolore, con tutto l’apporto terapeutico necessario, in un ambiente che sappia mettere a proprio agio la partoriente, con più contatti umani, cosa che purtroppo, in questi ultimi due anni, è venuta meno a causa della pandemia".

Su quali altri servizi si punterà?

"Vogliamo mettere al centro del nostro progetto le esigenze e i diritti delle donne.  Implementare i servizi in telemedicina per dare sostegno alle pazienti direttamente a casa, soprattutto in questo momento di emergenza. Garantire l’offerta del partoanalgesia e l’umanizzazione del parto.  Effettuare più interventi di ginecologia per patologia benigna e interventi oncologici, onde evitare alle donne di spostarsi fuori provincia per avere risposte qualitative. Andrà avanti il servizio di interruzione di gravidanza, aggiungendo a questo anche l’interruzione terapeutica per patologie fetali. Infine, quando sarà consentito dalla fine dell’emergenza sanitaria, abbattere le barriere e favorire l’accoglienza presso il nostro reparto, venendo incontro alle esigenze delle donne e delle future madri, in modo che possano sempre trovare una risposta alle loro problematiche presso di noi". 

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