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Le cure contro il Covid

Asl, anticorpi monoclonali e pillola anti Covid: il vademecum sulle nuove terapie anti Covid

Il dottor Fulvio Ferrante, a capo della Uoc Farmacia della Asl di Frosinone, spiega in cosa consistono e a chi sono indirizzate le cure con i monoclonali e Monlupiravir

Agli anticorpi monoclonali, si è aggiunta recentemente un’altra terapia, quella per bocca, nuovo strumento terapeutico a disposizione della sanità per combattere il Covid 19. L’Asl di Frosinone, attraverso la UOC Farmacia diretta dal dottor Fulvio Ferrante, si è prontamente organizzata individuando nello stesso centro per la somministrazione delle terapie con anticorpi monoclonali (Malattie Infettive, al secondo piano della Palazzina Q con accesso dallo stesso percorso di sicurezza), l’arruolamento e la consegna del farmaco ai pazienti. A lui abbiamo chiesto di entrare nel dettaglio.

Quali sono le terapie contro il Covid?

"Ferma restando la vaccinazione come arma indiscutibile contro il Covid-19, sono ora disponibili nuove terapie per trattare i pazienti affetti da SARS-COV2. Oggi, accanto agli anticorpi monoclonali, in uso già da qualche mese e con i quali sono state effettuate oltre 200 terapie presso l’Azienda ASL di Frosinone, è appena stato reso disponibile il nuovo trattamento orale antivirale a base di Monlupiravir.Tale terapia è già stata prescritta a 9 pazienti, residenti nella nostra ASL, a rischio di sviluppare una forma grave di malattia".

A chi sono indirizzate queste cure?

"Sia gli anticorpi monoclonali che il Monlupiravir sono destinati a pazienti domiciliati con sintomi lievi o moderati, ma con particolari condizioni di fragilità che li rendono a rischio sviluppo di una forma grave di malattia. Queste nuove terapie hanno dimostrato di avere un impatto clinico enorme e, quindi, di essere validi alleati contro il Covid. Operativamente i soggetti a rischio, in caso di positività, devono contattare il proprio medico, per poter ricevere la migliore assistenza possibile. Sono infatti i medici di famiglia, che possono valutare in via preliminare la possibilità di utilizzare le nuove alternative terapeutiche disponibili e di conseguenza contattare il Centro Individuato presso l’Ospedale Spaziani c/o UOC Malattie Infettive, che arruolerà i pazienti eleggibili".

In cosa consistono gli anticorpi monoclonali e la terapia orale con Molnupiravir?

Gli anticorpi monoclonali e il Monlupiravir sono terapie “precoci”, ovvero si sono dimostrate efficaci se prescritte nelle primissime fasi della malattia e comunque entro 5/10 giorni. Una dose di anticorpi monoclonali, attraverso una singola somministrazione al paziente con Covid-19 della durata di un’ora nei primissimi giorni di infezione (massimo 7-10 dall’esordio dei sintomi), riduce significativamente il rischio di ricovero ospedaliero, evitando la malattia severa, quindi la terapia intensiva o addirittura il decesso.

Possono essere prescritti già a partire dai 12 anni di età ed agiscono legandosi alla proteina Spike virale che rappresenta la chiave di accesso del virus nelle cellule umane. Il Monlupiravir (antivirale orale) è efficace se somministrato entro i primi 5 giorni dai sintomi, per i pazienti con età superiore ai 18 anni ed agisce intervenendo sulla replicazione virale, inibendola. È una terapia orale che il paziente potrà somministrare al proprio domicilio per una durata di soli 5 giorni. L’importanza di queste terapie si aggiunge, quindi, alla vaccinazione ed alle norme comportamentali da osservare per limitare la diffusione del virus”.

Terapia con pillola anti Covid o anticorpi monoclonali: i fattori di rischio

Terapia orale antivirale con molnupiravir: Fattori di rischio

  • Patologia oncologica/oncoematologica in fase attiva
  • Insufficienza renale cronica (esclusi pazienti in dialisi o con eGFR <30 mL/min/1.73 m2)
  • Broncopneumopatia severa
  • Immunodeficienza primaria o acquisita
  • Obesità [(Body Mass Index, BMI) ≥30]
  • Malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia)
  • Diabete mellito non compensato

Terapia con anticorpi monoclonali: fattori di rischio

  • Indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) ≥30, oppure >95° percentile per età e per genere
  • Insufficienza renale cronica, incluse dialisi peritoneale o emodialisi
  • Diabete mellito non controllato (HbA1c ≥9.0% o 75 mmol/mol) o con complicanze croniche
  • Immunodeficienza primitiva o secondaria
  • Età >65 anni
  • Malattia cardio-cerebrovascolare (inclusa ipertensione con concomitante danno d’organo)
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e/o altra malattia respiratoria cronica (ad es. soggetti affetti da asma, fibrosi polmonare o che necessitano di ossigeno terapia per ragioni differenti da SARS-CoV-2)
  • Epatopatia cronica (con seguente box di warning: “gli anticorpi monoclonali non sono stati studiati in pazienti con compromissione epatica moderata o severa”)
  • Patologie del neurosviluppo e patologie neurodegenerative

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