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Giovedì, 30 Novembre 2023
Sanità

Crisi del sistema sanitario provinciale, l'appello della Sinistra Italiana

"La sanità assorbe il 70% delle risorse regionali rappresentando il principale volano di spesa per la regione e poiché i gestori di tali risorse"

Torna ciclicamente d’attualità il dibattito sulla sanità locale, questa volta grazie anche alla satira che, per sua natura smaschera le contraddizioni del potere calandogli le braghe di fronte agli occhi della cittadinanza (e per fortuna!).

"La crisi sanitaria locale, sulla quale si giocano campagne elettorali e credibilità dei governi cittadini che si succedono, non può essere analizzata senza tener conto di elementi che devono essere fondanti per il dibattito. In primis la piena responsabilità dei governi che si sono succeduti alla guida del paese e della regione negli ultimi venti anni anni con le loro politiche di tagli lineari sulle risorse materiali e immateriali che danno sostanza al servizio sanitario, al solo scopo di avvantaggiare il sistema privato".  Cosi in un nota inviata alla stampa i rappresentanti del comitato provinciale di Frosinone di Sinistra Italiana che poi prosegue:

"In secondo luogo la piena responsabilità dei partiti che hanno spesso fatto parte, in modo alternato, della pars destruens o costruens a seconda dei casi, senza poi di fatto, di fronte al fatto compiuto e al disastro, prendersene le responsabilità. Questo perché la sanità assorbe il 70% delle risorse regionali rappresentando il principale volano di spesa per la regione e poiché i gestori di tali risorse (direttori generali di ASL e Aziende ospedaliere ed Universitarie e a scendere capi di dipartimento, di distretto e Dirigenti apicali ) sono di nomina regionale diretta o indiretta.

Questo è uno strumento di controllo politico molto efficace a cui nessuno vuole rinunciare. Ecco perché tra partiti di governo e di opposizione si è spesso d’accordo nel difendere un modello di governance che si è dimostrato nei fatti fallimentare e responsabile della profonda crisi in cui si trova oggi il nostro SSN. Se a livello nazionale la prima riforma da chiedere al legislatore sarebbe quella di indicare con chiarezza che il finanziamento del SSN non possa essere inferiore alla media dei paesi europei con caratteristiche

demografiche simili e ch vada abolita la riforma del titolo V della Costituzione del 2001 “targata centrosinistra” e respinta ogni ulteriore proposta di autonomia differenziata “targata centro destra” riportando le competenze esclusive sulla sanità allo Stato, a livello locale e regionale bisognerebbe tornare a ragionare sull’importanza sociale del SSN che non può divenire una partita fra i decisori pubblici e i decisori politici guidati dai soli fini elettorali.

In un territorio come quello della Valle del Sacco in cui si cammina a fianco della malattia e della morte costantemente, tanto da quasi creare un’abitudine a questo percorso, bisogna chiedere conto a chi gestisce la sanità pubblica per le responsabilità che si porta dietro e che in prospettiva dovrà caricarsi.

Bisogna chiedere conto a Rocca e Natalia del teatrino elettorale che li ha visti protagonisti. Bisogna chiedere conto ai partiti politici (Sinistra italiana compresa) del ruolo che vogliono giocare all’interno della fitta rete tessuta in questi anni fatta di interessi aziendali e politici. Soprattutto ai partiti e ai soggetti di sinistra che, per dna dovrebbero battersi per risanare un servizio pubblico sensu strictu. Riportiamo questo dibattito all’interno dei partiti e dei movimenti e poi fuori di essi, nei consigli comunali (che non sono cda nei quali è sufficiente votare questo o quel finanziamento), nelle iniziative pubbliche, tra la gente. Lo dobbiamo ai cittadini. Prendiamoci le nostre responsabilità. I cittadini in ultima istanza, ricordino poi che lo strumento più potente è quello nelle loro mani che deve, all’occorrenza, punire (elettoralmente) chi si è fatto eleggere mostrando una realtà illusoria per poi gettarla nell’oblio".

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