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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lo studio

Mappa dei fragili: Frosinone è al settimo posto in Italia

Salerno è la provincia con più over 60 che convivono con più di cinque patologie croniche. Rieti è quella con il grado di fragilità più severo

L’associazione per l’invecchiamento e la longevità attiva, “Italia Longeva”, ha presentato a Roma, nei giorni scorsi, la prima mappa precisa, studiata su 89 province italiane, dei fragili italiani over 60 che combattono con una o più patologie croniche invalidanti.

I dati di questa indagine sono stati presentati anche grazie alla collaborazione della Simmg, la Società italiana della Medicina generale e delle cure primarie.

Tramite una straordinaria sinergia tra geriatri e medici di medicina generale ci è stato possibile misurare, studiare e mappare la popolazione anziana fragile in Italia – ha affermato il Presidente di Italia Longeva, Roberto BernabeiI risultati ci mostrano che su cento persone over 60, venti sono affette da fragilità moderata o severa che, rapportato alla popolazione italiana, corrisponde a quasi 4 milioni di anziani con aumentati bisogni socio-assistenziali rispetto al resto della popolazione.

Cittadini per i quali, già oggi, sarebbe necessario avere a disposizione uno schieramento di servizi, strutture e professionisti della salute in grado di offrire long-term care. Ma dove risiedono questi fragili? Beh, ce lo rivela lo stesso studio. La maggior parte vivono al centro-sud ma con le dovute eccezioni che meritano di essere approfondite e interpretate. È proprio da questa profilazione della popolazione che bisogna partire per potenziare adeguatamente il servizi laddove meno rispondono ai bisogni della popolazione, soprattutto dove per ragioni sociali la fragilità risulta più “endemica”.

Mappa patologie-2

Dalla mappa si evince che nei primi 10 posti delle province con più over 60 che convivono con più di cinque patologie croniche risulta esserci anche Frosinone, settima in questa speciale classifica con una percentuale molto alta: 82,9%.

Al primo posto c’è Salerno (88,2%), al secondo Padova (83,9%) e al terzo Crotone (83,7). Completano le prime dieci posizioni: Trapani, Napoli, Benevento, Frosinone, Barletta-Andria-Trani, Agrigento e Avellino.

Le province invece “più in salute” sono Asti, Aosta, Bolzano, Siracusa, Sondrio, Lecco, Macerata, Trento, Firenze e Massa Carrara.

Nel Lazio, dopo Frosinone, troviamo Rieti al 15esimo posto con una percentuale dell’80,4% di over 60 con più di cinque patologie croniche, Latina al 50esimo (74,4%) poi Roma al 69esimo posto (70%), mentre Viterbo non appare nella classifica.

Lo studio poi ha analizzato anche la gravità di queste patologie. La tabella mette Rieti in vetta alla classifica come severità con il 14,4%, seguita da Salerno (12%) e Trapani (11,9%). Frosinone è al quattordicesimo posto con l’8,7%. La percentuale invece sotto la voce 'fragilità assente' è del 38,3%, 'fragilità lieve' del 36,1% e 'fragilità moderata' del 16,9%.

Mappa dei fragili-2

Le analisi presentate in questo documento mostrano tre risultati principali – si legge nello studio di Italia Longeva - In primo luogo, in Italia la proporzione di persone anziane caratterizzate da uno stato di salute complesso è particolarmente alto. Nel nostro campione, rappresentativo della popolazione italiana over-60 in carico al medico di medicina generale, abbiamo osservato che tre persone ogni quattro sono affette da cinque o più patologie croniche e che una persona su cinque è affetta da fragilità grave o moderata.

Il secondo importante risultato è il fatto che in Italia esistono considerevoli differenze geografiche nella distribuzione di multimorbilità e fragilità: per quanto un generale gradiente nord-sud sia evidenziabile, esistono province dove la proporzione di persone anziane con bisogni complessi si scosta fortemente (in senso positivo o negativo) dalla media nazionale. In aggiunta a quest’ultimo punto, il rapporto tra offerta di servizi socio-assistenziale (cure domiciliari o residenziali) e fragilità grave, sembra variare molto da regione a regione, ponendo sfide particolarmente articolate allo sviluppo e all’implementazione di percorsi di presa in carico adatti alle necessità locali.

Da ultimo, questa analisi sottolinea nuovamente come l’età cronologica non sia un elemento sufficiente a spiegare la variabilità della distribuzione geografica della complessità dei bisogni sanitario-assistenziali, evidenziando come sia necessario prendere in considerazione una intricata rete di fattori (a partire da quelli socio-economici) per poter comprendere anche solo parzialmente le dinamiche e le cause alla base delle differenze geografiche mostrate.

I risultati presentati in questo documento possono essere di particolare utilità per lo sviluppo e l’implementazione dei sistemi di presa in carico e assistenza alle persone anziane. Sapere quali aree dell’Italia sono caratterizzate da una più alta prevalenza di fragilità e multimorbilità può permettere una migliore programmazione delle cure”.

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