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Sanità

D'Amato visita l'ospedale Spaziani e conferma: "A breve Dea di II livello a Frosinone"

L'assessore elogia il nosocomio del capoluogo, tra le prime cinque strutture del Lazio per qualità degli interventi, e la Ciociaria per la vaccinazione anti Covid da record. La dg D'Alessandro gli mostra le eccellenze: oncologia-ematologia e neurochirurgia

“Raramente vedo un clima così positivo e incoraggiante fra professionisti insieme ad un riconoscimento sociale della cittadinanza per il lavoro che si sta facendo alla Asl di Frosinone”. Così ha commentato l’assessore Alessio D’Amato, a conclusione della visita di oggi, mercoledì 8 settembre 2021, all'ospedale Spaziani del capoluogo ciociaro.

“Ѐ la prima volta che l’ospedale di Frosinone si attesta tra le prime 5 strutture nella Regione Lazio per la qualità degli interventi”, ha commentato D’Amato sottolineando come questo successo sarà determinante per l’elevazione di Frosinone a Dea di II livello: “Non è un bollino, ma è un processo di tecnologia e professionisti e vedo che già nei fatti a breve si potrà riconoscere il Dea di II livello a Frosinone”. 

Alessio D'Amato in visita all'ospedale Spaziani di Frosinone

La visita di D'Amato all'ospedale di Frosinone

D’Amato, accompagnato dalla direttrice generale Pierpaola D’Alessandro, ha passato in rassegna il reparto di oncologia e ematologia, che saranno oggetto di ampliamento degli spazi e dei servizi. Ha assistito a una sessione di telerefertazione in dermatologia effettuato a distanza attraverso l’uso della strumentazione digitale che permette la riduzione dei tempi di diagnosi da trenta a sette giorni; ha visitato il laboratorio di analisi, riconoscendo il  “grande lavoro per i cittadini utenti della provincia di Frosinone, ma anche grande supporto per tutta la Regione durante l’emergenza Covid”. 

Si è recato presso l’area testa-collo nell’unità di neurochirurgia dove vengono eseguiti interventi per tumori cerebrali benigni e maligni, in chirurgia funzionale e da sveglio, interventi per aneurismi cerebrali rotti e non rotti, interventi endoscopici endonasali in combinazione con la unità di otorinolaringoiatria, interventi per idrocefalo e tutta la patologia tumorale e degenerativa spinale, collocandosi tra le unità neurochirurgiche a più elevati di numero di attività di interventi e mortalità più bassa della Regione Lazio (dati Prevale e Sio).

D’Amato ha esaltato gli ottimi risultati della campagna vaccinale in Ciociaria, arrivata ad una copertura dell’80% attestandosi come la provincia con maggior adesione nel Lazio e lanciando “la sfida” di arrivare all’85% a fine mese.

Ha riconosciuto il grande lavoro della ASL di investimento di 11 milioni di euro per la strumentazione di bassa, media e alta tecnologia già presente nel territorio  e gli oltre 40 milioni per interventi strutturali nei presidi ospedalieri e nelle case della salute ciociare per la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico e il decoro che a breve sarà oggetto di comunicazione trasparente attraverso un “contatore” sul sito aziendale dove i cittadini avranno modo di seguire passo passo i lavori effettuati. A questi investimenti si aggiungeranno gli altri  approvati in autunno nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

La copertura vaccinale nella provincia di Frosinone-2

La sanitaria ciociara dopo il Covid

Per la nostra sanità si è aperta una stagione di possibile rilancio che, nella pur perdurante emergenza Covid, non possiamo farci sfuggire. Come indica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), dobbiamo tornare a ispirarci ai grande esempi di prossimità. La salute deve andare incontro al cittadino. La Asl di Frosinone, grazie ai fondi europei veicolati dalla Regione Lazio, ha fortemente investito sul territorio con attrezzature di alta, media e bassa tecnologia per potenziare i servizi erogati e aumentare le alte specialità, per un totale di circa 11 milioni di euro (11 POR FESR e 4 regionali).

Oltre alla strumentazione, ha proceduto all’integrazione di alte professionalità attivando convenzioni e collaborazioni con le eccellenze sanitarie della Regione Lazio. Già presente il Campus Biomedico di Roma per la cura delle malattie metaboliche; si è aggiunta quella con  l’IRCSS Santa Lucia per la riabilitazione neurologica; ora la ASL di Frosinone è in stipula con l’Ospedale Bambino Gesù per affiancare il nostro personale per la gestione di patologie di alta complessità afferenti alle specialità quali ortopedia, urologia, gastroenterologia e nefrologia, per i più piccoli. Nelle ultime settimane, la ASL di Frosinone ha siglato, inoltre, una collaborazione con l’Ospedale San Camillo per la radiologia interventistica.

Inoltre, strumentazioni tecnologiche al top di gamma quali microscopio operatorio e neuronavigatore insieme a tavolo operatorio e primo strumenti dedicati hanno permesso di creare all’interno dello Spaziani di Frosinone la prima sala operatoria altamente tecnologica dedicata alla Neurochirurgia, che oggi è una realtà concreta, tecnologica, ottimamente funzionante e produttiva. Nella programmazione della rete ospedaliera 2021-2023, la Regione Lazio ha assegnato due posti letto per la terapia intensiva neonatale per il Polo Ospedaliero Frosinone-Alatri. Nel documento tecnico della Regione Lazio di progettazione della rete ospedaliera 2021-2023, è stato avviato il percorso di realizzazione del DEA II livello per il Polo Ospedaliero di Frosinone-Alatri.

La sfida di passare da una sanità fatta di dinamiche territoriali a una sanità che guarda con generosità all’interesse generale, consente di costruire un futuro in cui siano le istituzioni sanitarie ad andare incontro ai cittadini e non l’opposto. La pandemia  ha anche evidenziato quanto le nuove tecnologie e la telemedicina siano importanti e utili nei processi di cura, oltre a consentire un tipo di assistenza particolarmente utile per pazienti COVID risulta essere strategica per tutti coloro, come gli anziani, che sono affetti da pluri-patologie e che non necessitano del ricovero, ma che non possono gestire da soli la propria condizione di salute perché privi di reti di cura, o perché vivono in zone poco servite o sono isolati nei territori montani o nelle aree interne meno ricche di risorse permettendo di far diventare “ la casa del paziente” il “principale luogo di cura”.

Il nuovo modello, accompagnato da cambiamenti gestionali che riportino una nuova organizzazione dei servizi a partire da percorsi diagnostici terapeutici che assistono il paziente totalmente nella patologia (diabete, ipertensione e cardiopatia, BPCO) offrendo un nuovo servizio anche dato dai consulti a distanza per incrementare le televisite e i teleconsulti che possano ricevere tutta l’assistenza con la massima professionalità. Ѐ partito il progetto di Telecardiologia con Telerefertazione ECG - Televisita e la Telemedicina in diversi settori come quello, primo nel Lazio, per i pazienti HIV in cura presso la Asl di Frosinone.

Il rinnovamento del reparto di oncologia

L’oncologia della Asl di Frosinone sta svolgendo un opera di rilancio dei percorsi di screening, diagnosi e cura, con una grande equipe di professionisti. Si sta dando molto spazio alle diagnosi precoci soprattutto del tumore della mammella, dell’utero e del colonretto nell’ambito delle cure alla medicina personalizzata in funzione delle mutazioni espresse dal tumore. Lo screening è tornato ai numeri preCovid, con un’aderenza dell’80% da parte dei pazienti. Questo dato è confortante perché dimostra come la comunicazione dell’azienda con i cittadini è efficace ma soprattutto mostra la fiducia che gli utenti ripongono nei professionisti della ASL.

Lo  screening è un momento fondamentale in oncologia poiché l’anticipazione diagnostica è ancora oggi uno dei principali fattori di prognosi.  Le diagnosi sempre più precoci sono accompagnate da un iter diagnostico, molecolare innovativo, con terapie sempre più personalizzate. In quest’ottica di rinnovamento dell’oncologia della Asl di Frosinone ha valore e importanza anche l’accoglienza del paziente. In particolare,  è stata creata l’oncologia in rosa, un percorso dedicato con luci e colori diversi dove la paziente viene accolta per la diagnosi e tutto l’iter terapeutico del team multidisciplinare composto dal radiologo, chirurgo, oncologo e case manager. Una presa in carico multidisciplinare del paziente, un punto molto importante per ridurre la mobilità passiva dei pazienti.

La nuova oncologia opera in maniera proattiva, cercando di praticare una medicina d’iniziativa, coinvolgendo la comunità e  le associazioni del territorio in iniziative di informazione e comunicazione.

Folto è il calendario dei convegni  nelle prossime settimane.

  • Tumori testa-collo: la nostra squadra per la gestione delle neoplasie del distretto testa-collo, il 17 settembre
  • Tumori cutanei: come eravamo e dove stiamo andando, il 24 settembre
  • Neoplasie polmonari: l’importanza del gruppo multidisciplinare, l’8 ottobre
  • Percorso in rosa: la Breast Unit, il 15 ottobre
  •  Tumori gastrointestinali: attività di un gruppo multidisciplinare, il 22 ottobre

Pronto soccorso: gli investimenti nell'accesso alle cure

Grande progettazione si prospetta sull’emergenza-urgenza, in particolare sui Pronto Soccorso, con più personale, più strumenti, ma soprattutto nuova organizzazione. La ASL di Frosinone ha iniziato il percorso di ampliamento e ammodernamento del Pronto Soccorso di Alatri, la cui conclusione definitiva è a ottobre p.v. A breve iniziano i lavori al PS di Sora e di Frosinone, per un totale di un milione e 200 mila euro di investimento.

A fronte di limiti strutturali inequivocabili, macroscopicamente evidenti da anni anche ai non addetti ai lavori, la ASL ha definito un percorso di revisione strutturale e funzionale con l’unico fine di assicurare la miglior cura possibile al paziente che si rivolge al Pronto Soccorso. Particolare attenzione è posta all’ “Accoglienza ed Umanizzazione”, con la presa in carico globale della persona e l' informazione dei suoi familiari nel percorso complessivo dal momento dell'arrivo in Pronto Soccorso e alle fasi immediatamente successive che precedono e seguono il “Triage” .

Per Umanizzare le cure non è sufficiente togliere “le catene”; il percorso intrapreso tiene conto dei bisogni sanitari, clinici, sociali, comunicativi e informativi dell’utente del Pronto Soccorso, cercando come fine ultimo di fornire la miglior cura possibile rassicurando il paziente, migliorandone il comfort, riducendo la conflittualità, accompagnando ciascuno nel singolo percorso di cura. Ampliare, nei limiti del possibile, le aree di assistenza sanitaria, migliorare i percorsi, creare una sala d’attesa per gli accompagnatori e contenere l’afflusso improprio di accompagnatori, parenti e familiari è garanzia di cura migliore per il paziente. Inoltre, il CUP con nuovi servizi online, anagrafe integrata nei punti di prenotazione, per telefono e online.

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