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Scuola, il concorso per diventare insegnanti si sta rivelando una strage di aspiranti professori: il racconto da Frosinone

In media in Italia una classe ha il 90% dei bocciati: “Le domande erano completamente fuorvianti, non attinenti alle disposizioni del Ministero”

Il concorso per diventare insegnanti di scuole medie e superiori si sta rivelando una vera e propria strage di aspiranti professori. Il test si sta svolgendo in tutta Italia, con la prova scritta da cinquanta quesiti a risposta multipla a cui rispondere in cento minuti.

La percentuale di chi supera il concorso è molto bassa, con alcune classi che non hanno fatto registrare nemmeno un promosso. La media finora è del 90% dei bocciati in una classe.

“Sono andato settimana scorsa a sostenere il test a Fondi -ci racconta Raffaele – e nella nostra classe, su 12 persone, solamente una è stata promossa. Le domande erano completamente fuorvianti, non attinenti alle disposizioni del Ministero e soprattutto diverse da quelle apparse nei simulatori o che si potevano leggere nei libri. Anche il fatto di spedire gente di Frosinone a Fondi, Viterbo o in altre parti, non è stata secondo me una scelta corretta. Perché oltre ad un discorso di organizzazione c’è stato anche un discorso economico per effettuare questo test, con soldi spesi per andare e tornare più il pernottamento in alcuni casi”.

"Selezioniamo giocatori d'azzardo o professori?"

Il responsabile nazionale Scuola di Sinistra Italiana Giuseppe Buondonno sul concorso: “Mi pongo qualche (spero legittima) domanda sul concorso per i docenti, che si sta svolgendo in questi giorni. La prima: è normale che si comunichi ai concorrenti il risultato finale, senza mostrare o inviare copia con segnalazione degli errori? A me no, non sembra né giusto, né normale, trattandosi di un concorso pubblico in cui, per giunta, il calcolo degli errori dovrebbe essere automatico e immediato”.

“La seconda: quali particolari conoscenze e capacità didattiche – prosegue– possono essere verificate da questi quiz? A mio avviso, nessuna (senza nulla togliere a chi – pochi, in verità – li ha superati, ma che, credo lo si possa riconoscere, con test appena diversi, avrebbe, magari, potuto essere bocciato). Ho voluto provare, per curiosità, a svolgerne qualcuno (tra quelli su cui si sono preparati molti colleghi) e con risultati alterni, pur (si perdoni il riferimento personale) insegnando da 30 anni, mi dicono, con risultati formativi quantomeno dignitosi, e (lo dico solo per dovere di cronaca) non essendo del tutto uno sprovveduto. Dunque, cosa testiamo, chi ha fortuna e chi no? Selezioniamo giocatori d’azzardo?”.

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